È stato un evento senza precedenti “The Phantom of the Opera”, il musical di Andrew Lloyd Webber prodotto da Boradway Italia per la regia di Federico Bellone che è andato in scena in prima assoluta al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia a Trieste dal 4 al 16 luglio scorso, segnando notevolissimi record.
Fin dall’annuncio – avvenuto il 27 febbraio e festeggiato subito dal traguardo dei primi 1000 biglietti venduti in una sola ora – “The Phantom of the Opera” si è affermato nei termini di una notevole sfida e di una grande operazione internazionale: è stato infatti subito chiaro che Trieste non solo avrebbe portato in scena un’inedita produzione del più celebre dei musical, ma che allo stesso tempo sarebbe stata cornice della prima assoluta dello spettacolo, che non era mai stato dato prima in Italia.
A rendere tutto ancor più emozionante e a garantire elevata qualità alla produzione, è stato poi il cast selezionato da Federico Bellone: artisti di straordinaria caratura a partire da Ramin Karimloo, tra i più stimati interpreti di musical al mondo e già applaudito nel ruolo del Fantasma a Londra, in Corea e al 25° anniversario dello spettacolo alla Royal Albert Hall. Accanto a lui il soprano italoamericano Amelia Milo al debutto nel ruolo di Christine e stelle del West End come Bradley Jaden ed Earl Carpenter. Ciò ha significato puntare sulla città, sulla regione e sul suo Teatro Stabile l’attenzione della stampa e degli appassionati a livello mondiale.
La sfida – come dimostrano i risultati riportati nella conferenza stampa di martedì 1 agosto dal Presidente del Teatro Stabile Francesco Granbassi, alla presenza del Vicesindaco e Assessore ai Teatri del Comune di Trieste, Serena Tonel – è stata vinta.
I dati sono dunque eclatanti: la vendita dei biglietti per “The Phantom of the Opera” ha raggiunto il record dell’incasso più alto per un singolo spettacolo nella storia del Teatro Stabile, cioè 1.313.053 euro.
Notevolissimo è apparso anche l’entusiasmo del pubblico: nelle 16 recite andate in scena fra il 4 e il 16 luglio hanno applaudito lo spettacolo in tutto 20.069 spettatori.
Di questi – a riprova dell’eco che la presenza del “Phantom” ha avuto a livello nazionale, vale la pena evidenziare che quasi 10.000 spettatori hanno raggiunto il Politeama Rossetti da fuori regione,e che biglietti sono stati venduti in ben 103 delle 107 totali province e aree territoriali in cui è suddivisa l’Italia.
Il 38,73% dei biglietti è stato acquistato a Trieste, il 14,41 nel resto della regione, il 27,44 nel resto d’Italia e ben il 19,42% all’estero. Gli spettatori inclusi nel 19,42% provengono da ben 70 Paesi diversi: e se – come è naturale – 496 spettatori hanno raggiunto il Rossetti dalla vicina Slovenia, si rimane piacevolmente stupiti dai 489 giunti dal Regno Unito e dai 471 volati a Trieste da diverse parti degli Stati Uniti. Germania e Croazia sono “pari” con 246 biglietti acquistati, ma le piattaforme di vendita dello Stabile regionale hanno intercettato anche acquirenti dalle provenienze molto sorprendenti. Sono infatti giunti in regione – affiancando sicuramente qualche giorno di vacanza alla serata a teatro – 59 spettatori dalla Cina, 52 dal Giappone, 33 dall’Australia, 20 da Hong Kong, 18 dalla Corea, 15 da Singapore, 14 dal Brasile, e poi da Messico, Sud Africa, Argentina, Thailandia, Malesia…
Sono numeri che se da un lato confermano l’entusiasmo suscitato fra gli appassionati dal livello artistico della produzione, tale da attrarli anche da lontanissimo, dall’altro danno un segno esplicito in merito alla ricaduta turistica di una simile operazione. Chi raggiunge la città da così lontano prevede infatti un prolungato soggiorno in città, visita qualche attrazione del territorio, usufruisce di negozi e servizi. Da un questionario che il Teatro ha rivolto a coloro che hanno acquistato i biglietti, si evince che gli spettatori stranieri hanno pernottato a Trieste per più di 10.000 notti e per oltre 11.000 gli spettatori di fuori regione. L’indotto complessivo ha superato i 7 milioni di euro.
E va anche tenuto conto della presenza dello staff artistico coinvolto nella creazione dello spettacolo: al Politeama hanno lavorato diverse squadre di tecnici oltre al cast e all’orchestra (in tutto un’ottantina di persone) per un periodo di 5 settimane (i primi arrivi di camion e lavori di montaggio sono iniziati il 12 giugno). Anche i loro sono stati pernottamenti e soggiorni in città. Una città che ha accolto il cast con un calore notevole e che gli artisti hanno ricambiato, frequentando palestre, caffé storici e ristoranti, negozi e stabilimenti balneari e apprezzando molto – come provano i tanti post sui social – la vita in città.
Sempre in merito alla ricaduta sul territorio, va posto in luce anche il lavoro generato dalla presenza del musical: allo Stabile infatti sono stati scritturati facchini, aiuti per le squadre tecniche, personale di sala, senza contare l’impatto su altre aziende del territorio (per la promozione e pubblicità ad esempio, o per la creazione del merchandising).
Vale la pena poi sottolineare il potente ritorno di immagine, assicurato da “The Phantom of the Opera” a livello mediatico. L’annuncio del debutto italiano a Trieste del capolavorodi Andrew Lloyd Webber ha fatto in poche ore il giro del mondo: dai media regionali – che hanno seguito con meticolosa attenzione l’intera operazione – e nazionali, la notizia è rimbalzata sui più importanti siti dedicati all’industria dello spettacolo nel mondo come “Playbill”, “Broadwayworld” e “Theatermania” di New York, “WhatsonStage” e “The Stage” di Londra. La notizia è stata anche pubblicata sul sito ufficiale andrewlloydwebber.com
Un’altra tappa fondamentale è stata la presentazione ufficiale alla stampa mondiale a New York con la partecipazione di Ramin Karimloo ed Amelia Milo.
Molto importanti ed emozionanti poi – una volta avviata la produzione a Trieste – sono state la visita a sorpresa al cast di Cameron Mackintosh, grande produttore che ha al proprio attivo i tre musical più longevi della storia: “Les Misérables”, “The Phantom of The Opera” e “Cats” e quella – l’11 luglio scorso – del mitico autore del musical, Lord Andrew Lloyd Webber che assieme al pubblico, seduto in platea al Rossetti, ha seguito lo spettacolo e si è intrattenuto alla fine con i protagonisti e il regista Federico Bellone: un momento memorabile.
Ed infine la data ufficiale in cui la critica ha potuto vedere e recensire lo spettacolo: la serata speciale del 13 luglio. Se fra gli ospiti apparivano quella sera nomi noti del mondo dello spettacolo italiano (Daniela Barcellona, Elisa, Piero Pelù, Red Canzian, Michele Renzullo) e importanti figure del teatro musicale internazionale (Thomas Linsmayer direttore del Deutsches Theater München, Martin Flohr Executive Producer e direttore artistico della BB Promotion), numerosi erano anche i critici che hanno unanimemente decretato il successo dello spettacolo.
Infine va dato riscontro della parte più “emozionale” dell’evento-“Phantom” e cioè dell’entusiasmo davvero tangibile – per chi è stato a teatro nelle serate di spettacolo – espresso dal pubblico, che ogni sera ha salutato i protagonisti con calorosissimi applausi, ha preso d’assalto i banchetti del merchandising e presidiato a lungo l’entrata artisti in attesa di accaparrarsi un selfie, un autografo o un sorriso dai propri beniamini. Migliaia i commenti apparsi sulle pagine social del Rossetti, di Broadway Italia e dei protagonisti in queste settimane: per lo staff del Teatro Stabile è una soddisfazione particolare osservare come la maggior parte di essi riporti apprezzamenti non solo per lo spettacolo in sé, ma anche per l’accoglienza, per il Teatro e la città.