Il corpo geniale di Liliana Dell’Osso, Daniela Toschi

Nijinsky: percorso artistico e traiettoria di malattia mentale

La vita di Nijinsky ha commosso e ispirato numerosi artisti, divenendo nel tempo “una biografia dell’anima, una biografia di sensazioni e stati”. È stato uno dei più grandi nomi nella storia del balletto. Le sue esibizioni a cavallo tra il 1909 e il 1913 hanno saputo conquistare l’Europa.

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Oltre alle memorabili coreografie ci ha lasciato pagine di diari le quali ci forniscono un racconto avvincente e toccante del suo rapido declino. Dall’essere il più osannato alla psicosi nell’oscurità. Il suo genio rivelava così tragicamente la discesa nella follia e gli ultimi pensieri nitidi.

Allo stesso modo il libro edito da Alpes Italia elabora il presente saggio di natura psichiatrica sul “dio della danza” (pagine 280, nella collana “Psiche e dintorni” diretta da Francesca Andronico e Loredana Petrone) spaziando con un dettagliato e documentato resoconto, e una interessante appendice di carattere medico-scientifico.

Le autrici dispongono la biografia in significativi capitoli (aperti da illustri citazioni) illuminando le zone oscure della mente, ammorbidendo le sfumature del male oscuro: dagli affetti avuti e mancati, alla bruciante elevazione artistica fino alla malattia.

Una storia al pari di un passo di danza per conoscere l’essenza più profonda del mitico ballerino. La narrazione rende giustizia alla carismatica figura, attenta nel sottolineare con garbo ogni particolare di cronaca, utile per facilitare il lettore nell’espressione del disagio emotivo ma anche nella concezione di “arte”. La follia di Vaslav Nijinsky con le ombre di Diaghilev hanno indicato la condizione interiore che, ancora oggi, identifica la sua totale mancanza di adattamento nei confronti della società. Un modo di essere al pari di un’accorata invocazione.

Di Nijinsky ci rimangono forza e vigore, l’ascesa tersicorea, le sue performance catartiche nel cogliere sentimento e ribellione. Le parole scorrono come fossero petali di rose in un riferimento a “Le Spectre de la rose”, al tragico “Petruska” o alle suggestioni de “L’après-midi d’un faune”, senza dimenticare la rivoluzionaria coreografia de “La Sagra della Primavera”, capace di oscurare l’accademismo classico a favore di una inedita contemporaneità, celebrando carnalmente il corpo con lo spazio, trasformandolo in un altro sé.

A completare il volume sono presenti le evocative illustrazioni di Marika Gravina. Durante i suoi circa dieci anni come ballerino, Vaslav Nijinsky impose nuove estetiche, sia a livello tecnico che a livello espressivo, mentre già indicava una nuova coreografica strada in direzione della danza moderna. Tutti e tre gli aspetti – il ballerino, il coreografo e l’uomo – costituiscono il punto di partenza per questo libro, con riferimenti ai celebri “diari”.

È un ritratto che parla all’anima: racconta, ricorda, oltrepassa quel “nemico invisibile” che ha segnato molte esistenze, anche di personaggi eccezionali e fuori dal comune, come ben appunto lo è stato Nijinsky per il mondo della danza e della sua evoluzione artistica. Pagina dopo pagina vengono citate illustre figure come Marilyn Monroe, Rudolf Nureyev, Charlie Chaplin, Ella Fitzgerald, collegandoli ad un “fil rouge” (espressione impiegata nei più svariati ambiti, e usata da Freud per definire quell’elemento dell’inconscio che circoscrive il percorso psicologico di un individuo).

“Il corpo geniale” si trasforma così anche in una irrinunciabile lezione di storia della danza e in un pratico studio clinico, prendendo a prestito quello straordinario spirito culturale dell’epoca che unitamente a numerosi artisti influenzò mode e tendenze.

Le autrici

Liliana Dell’Osso, Professore Ordinario, è Direttore dell’Unità Operativa e della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università di Pisa e Vicepresidente del­­la Società Italiana di Psichiatria.

È autrice/coautrice di oltre ottocento pubblicazioni su riviste scientifiche prevalentemente internazionali e dei saggi: “L’altra Marilyn. Psichiatria e psicoanalisi di un Cold case” (Le Lettere, 2016), “L’abisso negli occhi. Lo sguardo femminile nel mito e nell’arte” (ETS, 2016) e “La verità sulla menzogna” (ETS, 2017). È inserita nella Top Italian Scientists, Clinical Sciences, della Virtual Italian Academy che include gli scienziati italiani ad alto impatto, nella Top Italian Women Scientists e nel catalogo online delle scienziate italiane 100esperte.it.

Daniela Toschi è psichiatra, ha svolto la sua professione come dirigente medico presso l’AUSL 3 di Pistoia e l’USL Toscana Nord Ovest. È autrice di pubblicazioni che esplorano i confini tra disturbi del neurosviluppo, disturbo post-traumatico da stress e creatività artistica, nonché su storia della psicoanalisi.

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