Tutta colpa della Musa di Patrizia Lollobrigida

Naturalmente la musa che presta l’immaginazione al titolo è Tersicore, una delle nove appartenenti alla mitologia greca (Clio, Euterpe, Talia, Melpomene, Erato, Polimnia, Urania, Calliope).

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Tersicore è l’angelo custode della danza, e sovente è raffigurata con abiti simili a quelli degli aedi (i cantori dell’antica tradizione epica) coronata da foglie di alloro, intenta a condurre accordi sulla lira, per accompagnare musicalmente le danzatrici. Numerosi sono i dipinti e le opere a Lei dedicate.

Come non ricordarla nel quadro del 1460 di Cosmè Tura e Angelo Maccagnino in cui viene rappresentata quale fanciulla in trono, vestita di un prezioso abito in velluto, con dinanzi tre putti che danzano gioiosamente, reggendo nastri di seta, ognuno dal volto particolarmente espressivo: e proprio quest’ultimo aggettivo è l’elemento cardine che l’arte della danza richiede costantemente ai massimi livelli.

Dal nome della Musa deriva il vocabolo “tersicoreo” che tradotto designa tutto ciò che è attinente alla coreutica. E in questo simboleggia perfettamente l’autrice del presente libro, la ballerina Patrizia Lollobrigida, con i suoi ricordi, aneddoti e accenni storici.

La danza, intesa come la massima espressione fisica, artistica, emotiva, ed intellettuale, utilizza il linguaggio del corpo sia dal punto di vista tecnico sia espressivo.

Patrizia Lollobrigida, ballerina di successo, ha danzato con i più grandi artisti del mondo, ha conosciuto coreografi, autori, musicisti di fama internazionale. Il suo talento e la sua dedizione costante, l’hanno condotta su una strada costellata da successi ed emozioni incredibili.

Fin da bimba sviluppa l’interesse per la danza, entra giovanissima all’Accademia Nazionale di Roma e da qui il suo percorso è un continuo susseguirsi di esperienze bellissime e gratificanti.

Questa è la sua strada e non potrà più tornare indietro: quando il fuoco l’assale non se ne accorge, perché è subdolo, si infila tra le pieghe della sua anima, entra di nascosto nell’Io più profondo, non le lascia requie, spazio, tregua. Inonda la sua mente e i sensi, fino all’oblio, è furore puro ed è la consapevolezza di non poterne fare a meno. Tersicore ha colpito nel segno, oramai così è stabilito.

“Tutta colpa della Musa” (Albatros edizioni, prefazione di Barbara Alberti, collana “Nuove Voci. Vite. Biografie”, pagine 108 arricchite da numerose evocative immagini) è un testo veramente piacevole, arricchito da numerose immagini ed aneddoti che rappresentano il vissuto di una donna che ha saputo ben bilanciare la sua professionalità e gli affetti famigliari, senza tralasciare il perfezionismo che in lei è innato.

A completare il libro un’intervista all’autrice, a cura di Djamaladdin Rumi.

L’autrice

L’autrice, Patrizia Lollobrigida, completa gli studi alla Scuola del Teatro dell’Opera di Roma, diretta allora da Attilia Radice, e si diploma con il “Passo d’addio” nel 1967. Si distingue subito all’interno del corpo di ballo del teatro, ricoprendo, fin da giovanissima, ruoli da solista e da prima ballerina.

Il suo impegno e la sua grande passione le fanno superare difficoltà di ogni natura, ottenendo nella sua vita soddisfazioni e riconoscimenti. Dal 1994 è in pensione, e si diverte a trasmettere, a giovani reclute, l’amore e la passione per quest’arte meravigliosa che è la Danza.

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