L’aristocratico di Leningrado di Francesco Maria Colombo

Viaggi tra musica, arte, cinema, letteratura, fotografia e cocktail

«Lo rivedo entrare, molto vecchio, molto alto, il volto scavato, elegantissimo, ma con qualcosa che mi sembrò surreale: una medaglia d’oro appesa al frac. Ebbe un’ovazione incredibile e naturalmente compresi che si trattava di una personalità d’eccezione. Ma chi era? Che storia aveva?»

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Questo libro (Ponte alle Grazie, 400 pagine) racconta di arte e di artisti: è la risposta più semplice a chi si chiedesse cosa troverà in queste pagine. Più precisamente potremmo parlare, con la terminologia di Walter Benjamin, di una passeggiata tra costellazioni.

Le stelle sono le arti, gli artisti e le loro creature; e a mostrarci le costellazioni che li uniscono, tra un segreto svelato e un gioco del caso, è l’autore: che ci guida a fare, con i nostri occhi e le nostre orecchie, le sue stesse scoperte.

Billy Wilder e il Tristano, Rodenbach e Vertigo di Hitchcock, Karajan e Brigitte Bardot, Šostakovič e Truffaut, Nabokov e Brassens: che cosa li collega?

Mentre osserviamo una nuova costellazione ci sembra di sentire quella musica, di leggere quelle pagine, di guardare quel film, di ricordare quella fotografia. Non di rado, la notte delle costellazioni si rovescia in un sottosuolo doloroso. Ma intanto sotto quel cielo abbiamo passeggiato, in buona compagnia.

Si parla naturalmente anche di danza, di ballerini e di quel mondo etereo che da sempre affascina ogni lettore.

In un capitolo intitolato “Il dono del Ninfe” l’omaggio è per “L’après-midi-d’un faune”, comunemente tradotto nella nostra lingua con “Il pomeriggio di un fauno”, nato dall’idea di Vaclav Fomič Nižinskij, e tratto dal poema di Stéphane Mallarmé, a beneficio dei “Ballets Russes”, con interprete lo stesso Nižinskij nel ruolo del fauno, e Lydia Nelidova in quelli della Ninfa.

Andato in scena al Théâtre du Chatelet di Parigi nel maggio 1912 su musica di Claude Debussy con la direzione d’orchestra di Pierre Monteux, le coreografie di Michel Fokine e le scenografie firmate da Léon Bakst (nome d’arte di Lev Schmule Rozenberg), il quale riuscì a riprodurre quell’idea di eleganza e di sobrietà dei primi anni del novecento.

Per questo balletto Nižinskij prese spunto dalla poesia di Stéphane Mallarmé che racconta le esperienze sensuali ed erotiche di un fauno – metà uomo e metà animale – in una sorta di soliloquio sognante. Il titolo venne poi ripreso coreograficamente dallo stesso Nižinskij e nel 1935 da Serge Lifar, mentre nel 1946 Roger Fenonjois lo allestì con in scena tre ninfe (Lafon, Bourgeois, Parent). Pagina dopo pagina si evocano lo spirito animalesco e l’erotismo recondito del “dio della danza”  straordinario esecutore per virtuosismo e ampiezza interpretativa.

“L’aristocratico di Leningrado” è una lettura che si rivela, con raffinata scrittura ed elegante narrazione, come fosse metaforicamente un “ciclo di ballabili”.

Un’opera autoriale ma soprattutto di interpretazione, capace di mostrare le connessioni dell’eredità storica, evocando il tempo andato, riscoprendo la memoria, riempiendo ciò che separa il passato dal presente.

Tanti gli iconici nomi presenti nella narrazione, ad esempio Brigitte Bardot, Francesca Bertini, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Maria Callas, Enrico Cecchetti, Bette Davis, Edgar Degas, Marlene Dietrich, Sergej Diaghilev, Eleonora Duse, Alessandra Ferri, Margot Fonteyn, Carla Fracci, Greta Garbo, Tamara Karsavina, Grace Kelly, Bronislava Fominična Nižinskaja, Rudolf Nureyev, Galina Ulanova, Alida Valli, Luchino Visconti, e ancora altri in un caleidoscopio di avvenenza colloquiale.

L’autore

L’autore, Francesco Maria Colombo, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il romanzo “Il tuo sguardo nero” (2018). Si è esibito come direttore d’orchestra nel repertorio lirico e sinfonico in Italia, Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina, Brasile, Corea del Sud, Germania, Spagna, Ungheria, Repubblica ceca, Bulgaria, Ucraina.

Ha lavorato per dieci anni come critico musicale del “Corriere della Sera”. Ha pubblicato tre libri di fotografia: “Verdi architetto” (Allemandi, 2013), “Sguardi privati” (Skira, 2015), “Gli ori di Parma” (Skira, 2016). È autore e conduttore del programma “Kaiserwalzer”, in onda sul canale Classica di Sky Tv.

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