“L’antica storia di Eco e Narciso.
Senza una meta gira il pianeta.
Storia d’inganni, libidini e lacrime.
Ridi di qua e piangi là,
nell’entusiasmo dolce di una recita”
Un’apertura di stagione col botto, quella di venerdì scorso, per il Teatro Verdi di Trieste con Amorosa Presenza in prima esecuzione mondiale.
Un’opera inedita firmata Nicola Piovani e Aisha Cerami, per la regia di Chiara Muti: una favola moderna, una buffa commedia che si premura però di non burlare mai l’Amore, perché quello, è cosa seria.
Un lui e una lei. Orazio e Serena. Si amano dalla notte dei tempi ma ancora non lo sanno. Eppure diventeranno Letizia e Carmine pur di approcciarsi e amarsi, attraverso il vecchio gioco delle parti che nel teatro ha sempre funzionato. Le loro controparti di fantasia sono Tutore e Tata, spiriti guida e voci di una ragione che i due innamorati hanno forse perduto. Infine l’Albero che quieto assiste al lento scorrere delle stagioni, agli amori nati e poi perduti, al ciclo della vita che ci insegna proprio la Natura.
Le musiche composte dal M° Piovani sono una colonna sonora che come un fiume trascina lo spettatore nelle vicende più intime e segrete dei due amanti, avvalendosi di un vastissimo repertorio che ingloba i generi più diversi e che ridefinisce la contemporaneità come somma di tutto questo.
Gli interpreti di quest’opera donano ulteriore luce alle complesse e suadenti partiture. Sono Motoharu Takei (Orazio), Maria Rita Combattelli (Serena), Aloisa Aisemberg (Tata), William Hernandez (Tutore) e Cristian Saitta (l’Albero). Un cast internazionale, come sono internazionali gli applausi e i sorrisi di un pubblico che gioioso è ritornato a teatro.
Ed è così che l’opera si riconferma come genere che può vivere ancora, un’arte nuova e contemporanea capace di meravigliare adulti e bambini, forte sempre del linguaggio più potente e universale conosciuto dall’uomo: la Musica.