Dopo un debutto al Festival del Dramma Popolare di San Miniato, accolto con entusiasmo da pubblico e critica, dopo gli applausi del tour estivo e l’ultimo  sold out a Firenze arriva a Roma l’inno alla complessità meravigliosa e sorprendente della vita.  

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La Vita Salva scritto e interpretato da Silvia Frasson, prima di salire sul palco del Teatro Litta di Milano sarà in scena a Roma a Fortezza Est dal 18 al 20 novembre.

Un evento cruciale fa incastrare le vite di tanti sconosciuti. Un incrocio di storie diverse racconta la vita in tutte le sue forme: incontri inaspettati, gioie e dolori, scelte da fare, nodi da sciogliere. Quella vita che va avanti sempre e nonostante. Protagonisti di queste storie sono personaggi i cui destini si incastrano, ognuno con i suoi desideri, ognuno con la sua quotidianità. Il racconto è di taglio cinematografico, seguiamo i personaggi nelle loro vicende sospese, li lasciamo e li ritroviamo cambiati, trasformati, alla fine della storia.

Quando è nata l’idea di portare in scena La Vita Salva?

E’ nata in corrispondenza di un periodo della mia vita in cui mi sono dovuta confrontare con la perdita di persone più o meno vicine. Fino a quel momento ero stata estremamente fortunata…Confrontarsi con l’accadimento della morte mi ha fatto nascere l’urgenza di raccontare la vita, in tutte le sue forme, nella sua imprevedibilità – che comprende anche la morte – nelle sue vicende piccole e grandi che si incastrano, misteriosamente e che procedono, sempre, nonostante tutto.

Di cosa parla questo spettacolo?

Parla delle vite di persone sconosciute che si incastrano in seguito ad un evento traumatico che le fa incontrare. Ognuno porta nella storia più grande le vicende della sua vita, chi s’innamora, chi deve fare scelte importanti, chi si rimette in gioco, chi avvera i propri sogni. L’idea era proprio quella di raccontare la vita nei suoi aspetti divergenti, contrastanti e misteriosi.

Interpreti tanti personaggi, cosa li accomuna?

Ognuno si troverà diverso alla fine della storia, ognuno è portatore di cambiamento, nella sua vita e in quella degli altri, inevitabilmente. Le nostre scelte coinvolgono sempre gli altri.

E cosa li accomuna a te?

(BELLA DOMANDA!) Voglio bene ai miei personaggi, dico sempre che sono loro a scegliere me, arrivano e sono loro a guidarmi su cosa devono dire o fare. Io sono una specie di tramite. E non è una magia o qualcosa di trascendentale, è la forza dell’immaginazione. In comune con me hanno la lotta, ognuno di loro combatte una propria battaglia.

Il messaggio che lancia La Vita Salva?

La vita è un rischio, sempre. Bisogna prenderselo. E bisogna lasciar andare quello che scivola dalle nostre mani.

Dove sarà in scena questo spettacolo oltre a Fortezza Est?

A Milano al Teatro Litta e a Torino al Cubo Teatro per Fertili Terreni Teatro .

E’ il primo spettacolo che porti in scena dopo il lockdown? Quanta emozione c’è nel rivedere il pubblico a teatro?

Lo è stato, ho debuttato dopo il primo lockdown. Di solito per una prima si ha paura, io ero così felice di salire di nuovo sul palco che me la sono goduta e basta.

Qualche settimana fa invece è stata la prima volta che all’accensione delle luci in sala a fine spettacolo ho visto il teatro pieno. Cento per cento. Ho pianto. Piango ancora adesso se ci ripenso…

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