Luis non è solo ‘El actor principal’ della pellicola di Paula Markovitch programmata ieri, 11 Novembre, alla Sala Luttazzi del Magazzino 26 in Porto Vecchio, durante il Festival del Cinema Ibero-Latino Americano di Trieste. Luis è un universo.
L’universo Luis
Luis (Marcelo Cerón) è un intero universo. Per lo più di contraddizioni. Un universo tenero, ma anche a tratti passionale.
Violento e sognatore. Forte e al contempo indifeso.
Un universo che però non si riesce a comprendere fino in fondo, dato il suo continuo fuggire da chi gli tende una mano.
La stessa mano che vediamo spingersi verso i finestrini delle auto al principio del film.
Luis, il ragazzo dell’Hula hoop in spalla, con cui si esibisce per le strade, tra un furto di materiale automobilistico e l’altro, per guadagnarsi da vivere.
Incontri che cambiano la vita
In uno degli ennesimi furti però incontra Elias, che invece di portarlo alla polizia e denunciarlo, lo trova interessante e lo accompagna a un’audizione.
Audizione grazie alla quale sarà scelto come protagonista per un film, selezionato alla Berlinale.
Dalle strade più malfamate di Iztapalapa, una piccola cittadina del Messico, lo spettatore si troverà catapultato, un po’ come Luis, a Berlino.
Dove molti nodi sul suo passato si scioglieranno.
Questo grazie all’incontro con Azra (Vjollça Bajraj – una delle dipendenti dell’hotel in cui è ospite); con l’incontro con Azra, l’universo del Barrio si incontra con l’universo della donna albanese, che ha vissuto la guerra del Kosovo.
Grazie anche a dialoghi chiarificatori con l’assistente alla produzione del film (“l’unico che va d’accordo con te”).
Altri nodi verranno però a crearsi. E in parte starà agli spettatori scioglierli.
Gli incontri di Luis riusciranno davvero a cambiargli la vita? A fargli vedere un altro mondo possibile?
La regista, Paula Markovitch
Nata in Argentina, a Buenos Aires, il 28 maggio 1968. Il lavoro più acclamato di Paula come cineasta è El Premio, che ha ricevuto l’Orso d’argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
Nel 2017, ha presentato Cuadros en la Oscuridad al FIB di Morelia. Paula Markovitch ha lavorato anche come sceneggiatrice e consulente cinematografica per alcuni film rinomati a livello internazionale.
Ho cercato di comporre con storie vere un discorso poetico
In “El actor principal” lo spettatore è reso complice di ciò che si sta raccontando, anche grazie all’intensità delle interpretazioni, a partire dallo stesso Luis e dai ripetuti silenzi, carichi di domande e riflessioni.
Oltre a un importante lavoro attoriale dei personaggi, quindi, sembra ci sia un lavoro degli attori sulla propria stessa vita.