E’ un invito al viaggio quello che Luciano Nardozza lancia con il brano Ciò che non devi sapere, prologo – come in ogni avventura e storia che si rispetti – di quanto accadrà nell’omonimo disco in uscita il 6 ottobre: un concept album in 14 capitoli che unisce la musica alle scienze psicologiche, sociali e della comunicazione. Un nuovo lavoro che fa della mente umana il proprio focus così da comprendere al meglio quali motivi possano spingerci a creare muri non solo per l’esterno ma, soprattutto, per noi stessi.

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Limitazioni ed inibizioni che non fanno altro che, il più delle volte, impedire un corretto sviluppo dell’individuo portandolo a vivere “in una prigione senza sbarre nella misura in cui gli sono ignote certe dinamichea livello macro-sociale – come commenta lo stesso Nardozza nel parlare del nuovo album – Per neutralizzare ciò che limita le nostre scelte bisogna prima conoscerlo, e la luce della consapevolezza è già sufficiente per ridurre la pressione che le zone oscure della psiche individuale e collettiva esercitano sulla nostra interiorità”.

Con il suo ultimo concept album, composto da Ciò che non devi sapere e altri 13 capitoli, Luciano Nardozza si rivela ancora una volta come uno degli artisti più produttivi dell’ultimo periodo dimostrando una profonda introspezione creativa, forse stimolata dalla recente pandemia mondiale che ha portato l’artista ad indagare sempre più la psiche umana così da farsi avvolgere dall’infinita cromatura delle emozioni del suo pubblico e di chi lo circonda.

Chi è Luciano Nardozza

Cantautore, chitarrista, lucano di nascita e crescita, lombardo di adozione, Luciano Nardozza è attivo sulla scena musicale italiana dal 2017 col suo primo album in italiano “Di Passaggio”, dopo diversi anni di attività da compositore strumentale e arrangiatore, una laurea in lingue e un percorso di studi in psicologia.

Finalista a Capitalent 2017 (tra oltre 4000 proposte), vincitore del Festival Villeggendo 2017, sul podio al Varigotti Festival ’18, finalista al Premio De André 2019, targa Riccardo Mannerini 2019 per il miglior testo, ama tantissimo suonare live (l’album è stato portato in giro per l’Italia in oltre 30 città diverse).

A maggio 2019 esce il suo secondo album che lo vede collaborare con artisti quali Gianluca Misiti (tastierista per Daniele Silvestri, Max Gazzè) e Piero Monterisi (batterista per PFM, Tiromancino, Daniele Silvestri) e che ha riscosso ottimi risultati in classifica (il singolo “Quel che avvicina al bene” è entrato immediatamente in seconda posizione nella Classifica Italiana Indipendenti Emergenti, permanendovi per oltre un mese).

A fine gennaio 2020 lancia invece “Il Nastro d’Argento”, singolo sulla clandestinità, proposto al Festival di Sanremo nello stesso anno.

A marzo 2020, durante l’esperienza di isolamento vissuto nella prima zona rossa d’Italia del lodigiano, pubblica il brano “Zona Rossa”, una instant song (scritta e prodotta autonomamente in 24 ore) che è una riflessione sull’isolamento e la vera libertà dell’individuo. A luglio 2020 esce la dirompente “Cielo rosso che esplode”-  terzo singolo tratto da “Fuori Luogo”- accompagnata dal videoclip realizzato da Beppe Gallo (Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Emis Killa). Ottobre vede la nascita di “Rana Bollita”, canzone di denuncia rap/metal, che invita a riflettere sull’atteggiamento globale nei riguardi dell’attuale pandemia. E’ finalista a ProSceniUm Festival 2021 (Assisi, 15-17 ottobre).

Ciò che non devi sapere è il suo terzo lavoro.

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