Quando Virginia Maltesi si mette in viaggio non immagina il vortice di emozioni e di improbabili incontri che l’attende. Una porta si spalanca, si varca la soglia e irrimediabilmente si arriva alla propria meta: un abisso. Ma sarà proprio quando i palazzi incominceranno a crescere e le montagne a sprofondare che la vita di Virginia rischierà di essere travolta da un insolito destino. E’ questa la storia raccontata da Tariq Malik Bashir in “Il profumo dei Valgesi”.
Classe 1983 è autore de Il Leone Bianco, suo romanzo d’esordio, edito da Faligi Editore. Lo abbiamo intervistato e ci ha raccontato la sua passione per la scrittura e questa nuova avventura con la casa Editrice Bookabook.
– Il profumo dei Valgesi. Cosa deve aspettarsi il lettore?
Ho cercato di produrre qualcosa di diverso dal solito e di farlo in modo lineare. Ho scientemente deciso di concentrare la storia per non annacquare la tensione narrativa ed emozionale in una moltitudine di pagine.
– L’ansia del foglio bianco. E’ una paura che prende a molti scrittori. Lei come lo ha vissuto
Per carità tutto può succedere nella vita… ma per fortuna ognuno ha un proprio percorso e metodo di scrivere. Siamo più di sei miliardi di persone, ciascuna delle quali ha dentro di sé tutti i mezzi per superare qualunque problematica, nella propria unicità, fatta di debolezze e punti di forza. Credo sia poco efficace affidarsi ad un metodo unico. Ciascuno di noi ha il compito di trovare la propria chiave.
– Nella sua presentazione parla di un quaderno che le è stato regalato dai suo genitori da bambino. Cosa ha rappresentato per lei quel quaderno
È stato il mezzo attraverso il quale ho scritto la mia prima storia e ho fatto le mie prime correzioni: il mio brodo primordiale. Ho ancora questo quaderno, ogni tanto, guardandolo, penso a come organizzare una sequenza narrativa o un dialogo.
– Un invito ai nostri lettori per invitarli a leggere la sua storia….
La speranza è quella che la gente sia sempre più curiosa, l’invito che gli faccio è di andare oltre le proprie convinzioni e di non farsi spaventare da ciò che non si conosce. Talvolta i nuovi autori possono stupire con innovativi approcci alla lettura e, soprattutto, cercando di mettere scompiglio allo status quo. Abbiamo tutti due mani e una testa e può capitare che una grande storia nasca anche nella mente d’illustri sconosciuti.