Un pianoforte ed una voce potente: non serve altro per riempire la scena e per portare un teatro gremito di gente a rispettare un silenzio quasi religioso, interrotto solo da applausi carichi di entusiasmo ed emozione.
Non serve altro quando quella voce appartiene ad un grande artista che è capace di giocare con gli 88 tasti del piano esattamente come è in grado di interpretare, con notevole versatilità, colonne sonore, personaggi celebri dei musical e canzoni pop.
Thomas Borchert, star del musical in Germania e noto a Trieste per l’interpretazione di Der Tod/La morte nel musical “Elisabeth” che aveva debuttato proprio al Parco di Miramare nel 2004, ha una voce avvolgente, una rara sensibilità musicale e soprattutto un’immensa passione per quello che fa. The piano man.
In questo concerto-evento non si risparmia: suona, canta, interpreta, improvvisa, racconta; allo spettatore non resta che lasciarsi cullare dalle infinite combinazioni artistiche che Borchert riesce a ricreare con il tocco magico delle sue mani e della sua voce.
Quando lo sento destreggiarsi fra un originalissimo adattamento del Fantasma dell’Opera, la dolcezza di Moon River e la potenza di This is the moment tratto da Jekyll & Hyde, non posso fare a meno di pensare ad un altro pianista che, in modo diverso, mi ha fatto sognare. Non posso fare a meno di citare Baricco, con il suo Novecento:
«Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito,e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare.»
Sconfinato talento e musiche di una bellezza infinita: ancora una volta Il Rossetti, con The piano man, regala al suo affezionato pubblico uno spettacolo di qualità e respiro europeo.