Felice di essere Musazzi a cura del Comitato per il Centenario
Un uomo e la sua storia
A cento anni dalla nascita, la biografia di un uomo, Felice Musazzi, il cui percorso umano e artistico è straordinariamente unico e particolare. La storia di un personaggio che, senza alcuna preparazione accademica, è diventato un vero fenomeno in ambito teatrale inventandosi e costruendosi come autore, regista e interprete dei suoi lavori fino a conquistare per anni le platee di tutta Italia con i suoi Legnanesi. Ma non solo.
Il racconto svela anche, e soprattutto, l’aspetto intimo, nascosto di questo personaggio. Ne indaga la dimensione privata all’interno della famiglia, nell’ambito delle vicende che ha vissuto durante l’infanzia, in guerra e sul luogo di lavoro. Tutto ricostruito tramite l’affettuosa ricerca che la sua famiglia e alcuni vecchi amici hanno effettuato nell’enorme quantità di fotografie, lettere, manoscritti, filmati nonché nei ricordi di chi ha vissuto con lui e ne ha condiviso gran parte della vita. Un modo di ricordarlo a chi, avendolo frequentato, lo rimpiange, e a chi, non avendolo conosciuto, potrà scoprirlo.
Il libro (Editore La Memoria del Mondo, 240 pagine con illustrazioni) si tramuta in un cortile in festa, quello abitato dalla famiglia Colombo, in cui la leggendaria Teresa, insieme al suo Giovanni e alla figlia Mabilia, all’antagonista Chetta e con l’ausilio delle altre “cortigiane” strizzano l’occhio al lettore – ancora una volta – con la loro semplicità attraverso ricordi grotteschi ed imprevedibili per farci sorridere, riflettere e tornare col pensiero alla quotidianità dei bei tempi che furono…
La Compagnia venne fondata in nome della passione per il teatro dialettale portando in scena gli usi e i costumi locali alla ricerca di un linguaggio in cui, inizialmente, i lombardi si potevano ben identificare. Nel libro in omaggio al fondatore, grande attore, sceneggiatore, commediografo, regista, ed artista con la A maiuscola vengono riproposte immagini, testimonianze, documenti e scritti che narrano la straordinaria e sicuramente speciale avventura di Musazzi, grazie alle sue straordinarie maschere, entrate di diritto nell’immaginario collettivo.
Un libro affrescato da una genuina passione, dalla grande artigianalità, da un immenso mestiere che hanno reso Felice M. una figura indimenticata ed indimenticabile, nonché irraggiungibile…
Merito ed encomio al Comitato, composto dalla famiglia e da un gruppo di persone legate a Musazzi, i quali unitamente hanno saputo infondere luce e voce all’organizzazione di una serie di iniziative culturali per festeggiare il centenario (1921-2021) con un’attenzione particolare a tutti coloro che non hanno avuto modo di conoscere direttamente Felice Musazzi: la storia della sua ‘storia’.
Il libro si apre con un’introduzione di Maurizio Porro e si avvale dei testi di Alberto Bentoglio, Roberto Clerici, Francesca Giudici, Cristina Masetti, Alessandra Musazzi, Luca Nazari, Gabriella Nebuloni, Alessio Francesco Palmieri Marinoni, Nicholas Vitaliano. Il lettore scoprirà quella vita vissuta per il teatro, passando dalla realtà artistica di Milano all’ascesa di successo, dal sogno di Musazzi alla realtà che grazie alla sua straordinaria commedia dialettale ha portato Legnano in tutto il mondo. Un ampio apparato finale è dedicato alla cronologia degli spettacoli che abbraccia il fervido periodo intercorso tra il 1949 e il 1989.
Felice Musazzi nasce a San Lorenzo, frazione di Parabiago, da padre tranviere e madre operaia. Terminati gli studi, trova lavoro nell’azienda metalmeccanica Franco Tosi. Già in questi primi anni manifesta una spiccata tendenza alla recitazione, ma allo scoppio della seconda guerra mondiale parte per il fronte orientale e viene fatto prigioniero in Russia. Dopo anni di prigionia riesce a tornare in Italia e a riprendere il proprio lavoro.
Nell’immediato dopoguerra crea la compagnia dei Legnanesi con i compianti Tony Barlocco e Renato Lombardi presso l’Oratorio di Legnanello. L’ambientazione tipica delle loro commedie è sempre stata la corte lombarda, all’interno della quale ruotavano le vicende della famiglia Colombo, raccontando storie di paese con le gioie e i dolori del caso. Il gruppo acquisisce fin da subito notevole successo sia di pubblico che di critica riportando in auge anche lo stile della rivista, con lustrini e paillettes, costumi meravigliosi, canzoni dal sapore popolare ed ironico, danze e balli capaci di restituire il fascino della passerella, giungendo trionfanti con mesi di tutto esaurito al Teatro Odeon di Milano, per calcare poi altri celebri palcoscenici come il Nuovo e lo Smeraldo, passando dal Sistina di Roma, all’Ariston di Sanremo, e alla Bussola di Viareggio (la lista sarebbe lunghissima, e non solo in Italia).
Ricevono consensi da personalità del calibro di Renata Tebaldi, Luchino Visconti, Federico Fellini, Giorgio Strehler, Vittorio Caprioli, Alberto Arbasino e Wanda Osiris (immancabile ad ogni prima). Al fondatore dei Legnanesi la città di Legnano ha intitolato una via del centro cittadino ed un suggestivo monumento. In occasione del centenario è stato annunciato che la Scuola primaria di San Lorenzo porterà il nome di Felice Musazzi.
Nel mese di maggio, la biografia dell’attore, è stata presentata ufficialmente presso il Teatro Talisio Tirinnanzi di Legnano, alla presenza del Comitato per il Centenario, del sindaco Lorenzo Radice; dell’Assessore alla Cultura, Guido Bragato; del Presidente della Famiglia Legnanese, Gianfranco Bononi; del presidente di Fondazione Ticino Olona, Salvatore Forte; del presidente di Banca BCC, Roberto Scazzosi e da Enrico Barlocco, produttore degli attuali Legnanesi.
Il libro, edito da La Memoria del Mondo, è realizzato dal Comitato per il Centenario di Felice Musazzi con il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, è patrocinato dai Comuni di Legnano e Parabiago, dalla Famiglia Legnanese, dall’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione Ticino Olona Onlus ed è sponsorizzato da Tozzo Arredamenti e Crespi Bonsai. Pubblicazione nata per espresso volere della famiglia, in particolare delle figlie Sandra e Lucia, con i nipoti Mauro e Francesca, i quali generosamente hanno messo a disposizione una grande e preziosa quantità di materiale.
Un libro che diventa anche memoria storica sulle tradizioni locali per riportare in luce quei valori privati, umani ed artistici che hanno fatto da sfondo ad un sentire comune a livello sociale, culturale, linguistico quale salvaguardia di un patrimonio che negli anni ha rappresentato una reminiscenza collettiva sui ricordi, le esperienze di vite vissute mitizzate da una collettività, senza mai far venire meno quell’integrante sentimento del passato che accompagna il presente ed il futuro, le radici di Felice Musazzi ne sono state un chiaro e civile esempio per tutti.
Un formidabile artista, come pochi altri che ha saputo scrivere con esemplare comunicativa una lezione di storia del teatro, e non solo di quello leggero, perché dietro ad ogni sketch fioriva una riflessione seria da cogliere..