È stata un grande successo la rassegna I Nuovi Tragici storica manifestazione ideata da Pietro De Silva in scena dal 1990 al 2003 e che è tornata quest’anno sul palco del teatro Marconi. Per l’occasione abbiamo intervistato De Silva.
E’ripartita la storica rassegna da lei ideata nel 1990: I Nuovi Tragici. Sono passati tantissimi anni, l’emozione, invece, è la stessa?
Sì indubbiamente l’emozione è enorme, soprattutto per il fatto che ogni monologo suscita reazioni diverse a seconda dell’interprete che lo porta sulla scena.
Poi c’è da sottolineare che io sono un grande e appassionato ricercatore di talenti ,per cui sono continuamente alla ricerca di grandi personalità attoriali. Sono sempre e comunque entusiasta quando questi monologhi portano una fortuna inaspettata a chi li interpreta.
A mio avviso deve essere questa la missione di ogni autore, quella di valorizzare i propri testi e nello stesso tempo mettere all’attenzione del pubblico attori con una grande personalità scenica, dei quali abbiamo sempre e comunque bisogno
Perchè ha pensato di portare in scena nuovamente questo festival? Nostalgia o voglia di dare un segnale preciso?
No, nessuna nostalgia, anzi ad essere sincero a distanza di tanti anni ero un po’ demotivato, ma dopo tantissime insistenze di colleghi che hanno partecipato all’avventura degli anni 90, mi sono fatto convincere e mi sono detto: “perché non riproporlo con nuovi interpreti giovani e di grande talento?”. Ho pensato fosse importante da dare l’opportunità a tutti di avere finalmente una visibilità che li possa definitivamente svincolare da un circuito di nicchia.
Tantissimi gli attori che hanno partecipato a I Nuovi Tragici nel corso degli anni. Da Pannofino alla Cortellesi, anche Brignano e Marcorè. Ce n’è uno a cui è particolarmente affezionato?
Li adoro tutti e sono molto orgoglioso del fatto di averli scovati e proposti al grande pubblico con risultati estremamente eccellenti. Non a caso questo Festival è nato come una sfida per sottrarsi definitivamente dal pantano teatrale e dalla mediocrità che si ripeteva anno dopo anno riproponendo il nulla assoluto. Ho ritenuto opportuno all’epoca di andare alla ricerca di chi ci sta stare veramente sul palcoscenico valorizzando sia i miei testi che le loro grandi capacità interpretative. Sfida pienamente riuscita, considerato il risultato delle loro carriere.
Un messaggio o consiglio a questi nuovi talenti che si stanno esibendo in questa edizione…
Il consiglio è sempre quello di perseverare è di non abbattersi al primo ostacolo, quindi un invito alla tenacia, nonostante gli innumerevoli step negativi che si possono incontrare durante il percorso accidentato di questo adorabile e a volte esecrabile mestiere.