Sabato 15 febbraio ore 21.30 al teatro Miela, Les Negresses Vertes con la loro musica che è un’irresistibile miscela di suoni gitani, reggae, ska, chanson français e ritmi nordafricani,l’incontro perfetto di tradizione mediterranea e rock anglosassone.
Quella dei Negrèsses Vertes è la storia di un qualsiasi gruppo di ventenni con pochissimi sogni e ancor meno possibilità di realizzarli, che un bel giorno riescono a capovolgere un destino già scritto.
E’ la fine degli anni ottanta, primi anni novanta, la musica transalpina ci ha regalato i due gruppi che hanno fatto la differenza in un decennio votato al grunge e ai nuovi suoni che arrivavano da Bristol.
Si trattava dei Mano Negra e Les Negresses Vertes. La loro patchanka, anche se con le dovute differenze stilistiche, ha invaso il vecchio continente e poi il mondo con un melting- pot musicale che è diventato anche un messaggio culturale.ù
Nei Negresses Vertes c’era tutta la Parigi multirazziale, non quella degli scontri di strada, ma quella degli incontri musicali tra etnie diverse, quella che si divertiva a mescolare suoni, parole e ritmi, quella che entrava in classifica per dimostrare che la tradizione francese poteva anche sporcarsi le mani con sonorità lontane e inglobarle nel contesto urbano di Parigi.
Erano figli di immigrati, la maggior parte di loro algerini, che si incontravano frequentando i bar fuori mano e le discoteche
underground del nord-est di Parigi, Andavano in giro con i capelli impomatati, il gilet e la cravatta, un po’ zingari, un po’ punk e con qualche vizietto.
Ma soprattutto erano terribilmente squattrinati, motivo per cui avevano assoluta necessità di trovare un lavoro. E così, in un barlume di lucidità, hanno avuto la folle idea di metter su una band, iniziando a suonare negli androni dei condomini, sui marciapiedi e nelle stazioni della metropolitana di Parigi.
Nel 1988 è stato pubblicato il loro primo disco “
Mlah”, (in arabo vuol dire “tutto bene”) che nel giro di due anni li ha fatti conoscere a tutto il mondo con il successo di un hit planetario come “Zobi La Mouche” e anche grazie a una tournée trionfale di 120 date che ha toccato l’Europa e, nel 1990, gli Stati Uniti e il Giappone.
Nel
1991 hanno pubblicato il secondo album
Famille nombreuse raggiungendo la consacrazione del pubblico, grazie ai brani “Hou Mamma mia”, “Sous le soleil de Bodega” e dalla quasi
-title track “Famille Hereuse”, che invadono subito le
charts, lanciati dagli innumerevoli passaggi in radio.
Ma nel 1993 il brutto colpo… I Negresses passano anche dal successo alla tragicità della scomparsa del cantante e del paroliere Helno. Il suo ghigno sinistro e un linguaggio corporeo strampalato ma efficace facevano di lui un personaggio di assoluto carisma, oltre che un autore di indubbio talento e capacità di scrittura fuori dal comune.
Manu Chao scriverà poi in suo onore “Helno est mort”, contenuta nell’album “Sìberie m’ètait contèe” del 2004.
Dopo un periodo di dolore e lutto, nel maggio ’93 esce l’album
10 remixes 87-93: come rivela il titolo, dieci dei loro brani remixati dai musicisti/dj più
cool della scena dance dell’epoca, tra cui spiccano i nomi di
Massive Attack , William Orbit, Gangstarr, Kwanzaa Posse e una nuova versione del loro primo singolo “200 Ans D’ Hypocrisie”, rilanciato in omaggio proprio a Helno.
La sua morte ha però lasciato un vuoto difficile da colmare nel gruppo che difatti non riuscirà più a riprendersi completamente dalla grave perdita anche se, nonostante il triste avvenimento, l’ensemble ha continuato a produrre nuovi album anche di ottima fattura, esplorando diversi mondi musicali, collaborando con artisti del calibro di Howie B per il celebre album ‘Trabendo’ ed hanno continuato ad esibirsi in giro per il mondo fino al loro provvisorio scioglimento nel 2001.
Passati 30 anni dalla pubblicazione di “Mlah”, Les Négresses Vertes sono tornati, in formazione praticamente originale e più in forma che mai, per celebrare questo anniversario con un tour che si è svolto dapprima in Francia per poi continuare anche nel 2019 in giro per il mondo sull’onda di un’accoglienza entusiasta del pubblico.
Tutti quelli che sono stati ai loro concerti conoscono l’incredibile carica di energia che contraddistingue il loro mix musicale e sanno che Les Negresses Vertes, senza perdere la loro tipica verve, il loro tipico spirito da gitani, hanno sempre suonato e cantato per divertirsi e trasmettere questa loro vitalità.
Organizzazione: Bonawentura /Teatro Miela