Trieste e il pubblico del Teatro Bobbio hanno riservato una calorosa accoglienza e una splendida energia ieri sera alle otto protagoniste di “Otto donne e un mistero”, commedia francese a cavallo tra la risata e il noir in piena regola.
Lo spettacolo è una produzione de La Pirandelliana Compagnia e la Compagnia Molière sul testo di Robert Thomas, con la regia Guglielmo Ferro e tradotto proprio da Anna Galliena, anche in scena nei panni di Gaby.
Interno, casa, spazi ben definiti. Feste di Natale.
Ci accolgono in scena l’amorevole (Antonella Piccolo) e l’insolente Louise (Giulia Fiume), rispettivamente governante e cameriera di una famiglia che si potrebbe definire benestante.
Chanel in particolare è entusiasta per il ritorno a casa di Susanne, figlia maggiore dei padroni di casa che lei sente quasi come una figlioccia.
Dall’arrivo di Susanne (realmente appena rientrata da un anno all’estero?) conosciamo ad una ad una tutte le componenti della famiglia.
Veniamo così alle protagoniste
Gaby, la madre di Susanne (Anna Galliena), è una moglie insoddisfatta e più affascinata dai soldi che dal marito ma forse non al punto tale da trasformare questo fascino in movente.
Debora Caprioglio è la zia Augustine, una donna stile Signorina Rottermeier (Heidi vi dice qualcosa?) con quello che sembra un rigido rigore morale ma che è anche una donna che allo stesso tempo ondeggia tra l’attacco di cuore e quello di nervi.
Lei e la madre, una straordinaria Paola Gassman, sono state accolte in casa dal facoltoso cognato/genero con cui emergono molteplici questioni irrisolte su entrambi i fronti.
La Gassman è la vera regina sul palco di Otto donne e un mistero.
Mistero, come misteriosa è la figura di Pierrette, una Caterina Murino perfettamente in ruolo che sale su palco del Bobbio quasi dieci anni dopo Dona Flor, che appare in scena in un secondo momento rispetto alle altre sette donne.
Un po’ sopra le righe le interpretazioni delle due figlie,la già citata Susanne, (interpretata da Claudia Campagnola) e la sensibile e perspicace (forse perché appassionata di romanzi gialli, Catherine -Mariachiara Di Mitri. La loro interpretazione dovrebbe riflettere la gioventù moderna, ma la riflette realmente?
Di donne, mistero e maschere
Una normale famiglia che si appresta a festeggiare, nonostante i malumori che serpeggiano tra le protagoniste, fino a quando Marcel, marito e padre, viene trovato morto dalla cameriera Louise, salita nella sua camera per portargli la colazione.
Questo fatto drammatico porterà l’intera famiglia a ridisegnare tutti gli equilibri.
Conosciamo le protagoniste, dicevo. Le conosciamo davvero, però? La domanda è lecita.
Scopriremo infatti che ognuna di loro è in qualche misura colpevole, ognuna nasconde dei segreti ergendosi al contempo ad ispettrice nei confronti degli altri alla ricerca della verità.
Mano a mano che si avvicinano a quest’ultima però, le donne devono lasciare le loro maschere in un susseguirsi di colpi di scena tipico delle commedie francesi.
Un’altra riflessione che suscita “Otto donne e un mistero” è: quanto male può fare una vita in cui si è circondati da maschere o non dalla sincerità?
Lo spettacolo sarà in scena fino al 25 novembre.