“Più forte di ogni addio” è il terzo romanzo di Enrico Galiano. Un romanzo che arriva dopo il successo di “Eppure cadiamo felici”, esordio più venduto del 2017, e “Tutta la vita che vuoi, per mesi in classifica.
Come ha detto Martina Vocci presentandolo qualche giorno fa i suoi alunni sono fortunati. E ha ragione.
Uno scrittore che prima di tutto è uomo e professore.
Uno di quei rari rappresentanti della categoria che non vede i ragazzi come un mero voto sul registro ma li vede lì, esseri in divenire.
Con tutto il bagaglio che si portano dietro, con le domande a bruciapelo, con i loro dubbi e le loro incertezze.
Con il loro coraggio, anche. Ha tenuto a sottolineare questo aspetto: i gesti coraggiosi che i ragazzi compiono continuamente ma che spesso passano in secondo piano.
ci tengo a dipingere una faccia dei ragazzi che non si vede così spesso
Se hai voglia di dire qualcosa a qualcuno, fallo. Ora
È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto.
Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo.
È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo.
In una narrazione che procede binaria troviamo proprio loro, Michele e Nina, due adolescenti.
Michele, così simile all’autore, Michele che possiede la capacità di cogliere la bellezza anche nelle difficoltà.
Michele che, come racconta Galiano, gli ha insegnato la Sisu, la resilienza o, per meglio dire, la capacità di resistere alle sfortune della vita sorridendo.
Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre.
Nina ci porta in un mondo a sé, quello appunto dei bambini orchidea.
Come le orchidee questi bambini possiedono il gene dell’ipersensibilità, non hanno bisogno di esatti rapporti di ‘terreno’, ‘umidità’ ad esempio, sono i più soggetti a un futuro meno roseo ma in opportune condizioni familiari riescono a mettere in atto la loro forza gentile e ribaltare le prospettive.
Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista.
Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando.
Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni.
Uno scrittore e un professore che sa parlare a e con gli adolescenti e, che se hai la fortuna di incontrare lungo il tuo cammino, ti cambia la vita.