Al teatro La Contrada di Trieste arriva in scena il 29 marzo per una sola sera l’esilarante Geppi Cucciari in “Perfetta”

“Il mondo ha sempre riso delle proprie tragedie ed è questo l’unico modo in cui è riuscito a sopportarle”

Lo diceva Oscar Wilde più di un secolo fa. E forse è su questa linea di pensiero che è scaturita l’esilarante opera teatrale “Perfetta”. Con “Perfetta” una Geppi Cucciari in smagliante forma analizza quattro giornate qualunque della vita di una donna qualunque.

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Anche se in realtà quelle quattro giornate non sono certo scelte a caso. Bensì ognuna di esse rappresenta una delle quattro fasi del ciclo femminile. Associare il ciclo mestruale ad una “tragedia” di cui il mondo ha bisogno di ridere per poterlo sopportare sembra un po’ azzardato.

Ma alla fine gli svariati mutamenti fisici e psicologici che le donne vivono ogni mese non sono proprio acqua fresca; così come ci fa notare la Cucciari. Geppi Cucciari, comica, conduttrice televisiva, attrice e avvezza persino alla radio.

Ed è lei, fresca della sua esperienza nel presentare i candidati ai David di Donatello al Quirinale, che arriva anche alla Contrada. La carismatica interprete in questo monologo teatrale dà il meglio di sé.

Fin dal primo momento in cui mette piede sul palco la sua presenza è ipnotica e scatena subito cascate di risate. Con eccezionali doti oratorie e verbali, dinamicità e carisma conduce un’introspezione sulla natura femminile. Riflette su temi come la quotidianità, la vita familiare, il lavoro, le relazioni interpersonali. Il tutto filtrato attraverso gli stati d’animo e fisici che caratterizzano le quattro fasi del ciclo mestruale.

Un ruolo cruciale gioca l’azzeccata regia ed il testo di Mattia Torre. Autore brillante e innovativo, Mattia Torre è stato co autore della fortunata serie TV Boris e insieme a Corrado Guzzanti della serie TV “Dov’è Mario?”. Nel suo testo teatrale “Perfetta”, Torre sfoggia una comicità brillante e mai banale, arricchita da divertenti metafore.

Una giusta dose di cinismo spezia il monologo, che esplora la tragicomicità del quotidiano e della società moderna. Insomma, seppur possa sembrar bizzarro che un uomo scriva sul ciclo mestruale, Mattia Torre viene promosso a pieni voti. In “Perfetta” lui e la Cucciari ci fanno notare come l’umorismo possa essere onnipresente nella vita di tutti noi. E non tralasciano neanche qualche riflessione un po’ più seria e profonda, coesa con la struttura dell’intera opera.

Completano l’esilarante esperienza teatrale le musiche originali di Paolo Fresu e le luci di Luca Barbati che mutavano a seconda del periodo del ciclo femminile.

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