Un progetto sociale e artistico dedicato alle fasce deboli e anche ai ragazzi e alle famiglie prende vita nel periodo delle festività.
“Racconti d’Inverno” ideato da Franco Però, è un’inedita iniziativa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con il sostegno del Comune di Trieste e la Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali quale importante partner, che porterà il teatro nelle case di riposo, nelle microaree e in alcuni ricreatori di Trieste.
Protagonisti gli attori della Compagnia del Teatro Stabile, che interpreteranno pagine di autori italiani, del territorio e della grande narrativa internazionale.
“Racconti d’Inverno” è il progetto realizzato dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con il sostegno del Comune di Trieste e la Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali quale partner, presentato in conferenza stampa (il 13 dicembre) in Municipio.
All’incontro hanno preso parte gli assessori comunali ai Teatri Serena Tonel, all’Educazione, Scuola, Università e Ricerca Angela Brandi e alle Politiche Sociali Carlo Grilli assieme al Presidente del Teatro Stabile regionale Sergio Pacor, al direttore Franco Però.
Alla conferenza ha presenziato inoltre la professoressa Daria Crismani in rappresentanza del Liceo Petrarca, che è stato coinvolto nel progetto nell’ambito dell’attività di Alternanza Scuola Lavoro.
Il progetto “Racconti d’Inverno”, si svolgerà nel periodo delle ormai prossime feste – indicativamente fra il 20 dicembre e il 10 gennaio (parecchi appuntamenti si stanno tuttora aggiungendo al calendario già fissato) – e avrà come protagonisti (in formazioni diverse) gli attori della Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Filippo Borghi, Romina Colbasso, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos: porteranno coinvolgenti momenti di teatro nelle case di riposo comunali, nelle microaree, nei ricreatori creando, per gli ospiti ed i partecipanti, preziosi momenti di svago e di piacevole ritrovo.
L’iniziativa nasce da una riflessione sul periodo delle festività, che se in generale sono l’occasione gioiosa di raccoglimento per i nuclei familiari, per molte persone possono anche rappresentare momenti in cui le solitudini, i problemi, le difficoltà anche economiche si acuiscono e divengono più pesanti da sopportare. E ciò avviene in particolare nelle età “fragili” – prendendo a prestito una bella definizione di Furio Bordon – quelle delle difficoltà fisiche, della perdita dell’autonomia…
Ecco allora nascere l’idea di far uscire il teatro dai suoi luoghi deputati – per alcuni difficilmente raggiungibili – per entrare nei luoghi di residenza o di aggregazione rionale.
Lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ha già compiuto alcune esperienze “pilota” in questa direzione: nel mondo del sociale con gli appuntamenti di “teatro al buio” realizzati all’Istituto Regionale Rittmeyer per i ciechi, e –in una dimensione di sinergie culturali – entrando negli spazi dei Musei Civici con spettacoli come “A Sarajevo il 28 giugno”, la danza degli Arearea o il recente “Morire per quattro monete” sulla figura di Winckelmann.
Anche in occasione di “Racconti d’inverno”, dunque, gli attori, i tecnici e un po’ della magia del teatro usciranno dalle consuete cornici e “invaderanno” spazi inusuali, ricreandovi essenziali scenografie e addentrandosi – attraverso la recitazione accompagnata da qualche momento musicale – in bellissime pagine della letteratura italiana e internazionale, con una particolare attenzione agli autori del territorio.
Ci si concentrerà su racconti che abbiano l’inverno e le sue incantevoli atmosfere come tema, o come sfondo delle vicende narrate.
Lo Stabile regionale ha coinvolto in quest’operazione anche un gruppo di allievi del Liceo Classico e Linguistico Statale Francesco Petrarca, nell’ambito dell’attività di Alternanza Scuola Lavoro: a loro “Racconti d’Inverno” assicurerà l’occasione formativa di approfondire le dinamiche della creazione di un progetto teatrale, dalla scelta dei testi alle mise en espace, in cui si adopereranno quali assistenti volontari.
Il Teatro Stabile si offre alle esigenze delle diverse realtà ospitanti con la massima flessibilità: riducendo o aumentando il numero di interpreti a seconda degli spazi disponibili, assicurando la massima flessibilità di orario e di repliche per armonizzarsi alle esigenze di questi nuovi spettatori.
Grazie al sostegno degli assessorati comunali, la risposta da parte di case di riposo, microaree, ricreatori, spazi d’aggregazione per ragazzi e famiglie si sta rivelando notevole, tanto che il calendario ha già superato la decina di repliche mattutine o pomeridiane e numerosi sono gli appuntamenti in via di definizione proprio in queste ore.