Gianfelice Imparato, con iNuovi del Niccolini dal 2 al 7 ottobre a teatro

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La comicità basata su una drammaturgia è sempre meno praticata e, ai più giovani, sempre più sconosciuta. Far conoscere la ‘grammatica’ di questo genere, i suoi meccanismi, e, perché no, la sua poesia, è l’obiettivo che si è posto Gianfelice Imparato incontrando iNuovi, i diplomati della Scuola per Attori ‘Orazio Costa’ della Fondazione Teatro della Toscana, che hanno assunto la gestione del Teatro Niccolini di Firenze.

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Proprio per questo abbiamo deciso di intervistare Gianfelice Imparato per conoscere la sua opinione sulla condizione della drammaturgia in Italia e sul lavoro svolto con i ragazzi del Niccolini.

Come mai la scelta di riportare Eduardo de Filippo a teatro con iNuovi del Niccolini?

Perché rimane ancora oggi un tipo di comicità originale ma che si è andata a perdere nel tempo. A differenza delle commedie moderne, quelle di Eduardo devono la loro forza no a singole battute lanciate al pubblico all’improvviso ma ad un testo uniforme in grado di provocare la risata grazie ad un’attenta costruzione della sceneggiatura.

Gianfelice Imparato e iNuovi
Gianfelice Imparato e iNuovi

I lavori di De Filippo sono però caratterizzate anche dal forte dialetto napoletano, porterete anche quello sul palcoscenico?

No ma semplicemente perché, tra iNuovi del Niccolini, non ci sono attori in possesso di quel dialetto quindi avremmo rischiato di rovinare il testo cercando di forzare il napoletano negli interpreti.

Per questo motivo abbiamo deciso di portarlo in italiano sia per evitare di snaturare tutta l’opera che per far vedere alle nuove generazioni che se la drammaturgia alla base è ottima e solida non c’è bisogno di relegarla tra i suoi dialettismi ma che è possibile adattarla senza perdere la sua efficacia.

Resta comunque una bella sfida portare in scena una drammaturgia simile, come se la sono cavata iNuovi del Niccolini?

Sebbene alcuni non conoscessero i singoli atti che ho voluto portare, tutti i ragazzi sono stati ineccepibili nell’affrontare questa prova. Hanno risposto proprio con la serietà e la determinazione necessarie per far brillare la drammaturgia di De Filippo e la sua vena comica.

È stata una bellissima esperienza perché più entravano in confidenza con il testo e più si divertivano nell’immergersi nei testi di Eduardo.

Gianfelice Imparato e iNuovi
Gianfelice Imparato e iNuovi

E secondo lei come mai, negli anni, è venuta a mancare questo tipo di grammatica nelle sceneggiature?

Credo che sia dovuto soprattutto alla contaminazione culturale e al semplice cambio della società. La maggior parte delle commedie contemporanee sono una serie di sketch legati da un “fil rouge”, il che le rende sia più facili da scrivere che da seguire per un pubblico non più abituato ad una scrittura più attenta e ragionata.

In questo modo, come ho detto prima, puntiamo ad insegnare alle nuove generazioni, e a ricordare a quelle vecchie, che una drammaturgia come quella di De Filippo continuerà sempre a funzionare sul palcoscenico.

E come è iniziata la sua avventura con iNuovi del Niccolini?

Ovviamente conoscevo già il Teatro della Toscana e chi la gestiva dato che in molte occasioni ci siamo trovati a lavorare insieme. Semplicemente un giorno mi proposero di condurre un laboratorio del teatro comico quindi, dato che tutti erano entusiasti del progetto, mi buttai subito in questa avventura.

Gianfelice Imparato e iNuovi del Niccolini, con il loro “Eduardo per iNuovi“, saranno in scena al Teatro Niccolini di Firenze dal 2 al 7 ottobre e al Teatro Nuovo di Napoli dal 10 al 14 ottobre.

Gianfelice Imparato e iNuovi
Gianfelice Imparato e iNuovi
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