A fine luglio mi arriva un messaggio da un amico italiano da tempo trasferitosi negli Stati Uniti:
“Vai a vedere Mission Impossible, è il più bello”.
Negli stessi giorni leggo critiche positive, punteggi alti dai media on line americani, come il temibile Rotten Tomatoes. E gli immancabili “E’ il più bello della serie”.
Ok. In vacanza in Spagna vedo che “Mission Impossible Fallout” è già uscito. Sono tentata di vederlo senza aspettare che arrivi nelle sale italiane. Ma no dai…
Così, pur avendolo già messo negli appuntamenti al cinema da non mancare, con tanta fama che lo precede, vado a vedere il sesto capito della saga che vede come protagonista l’intrepido e immortale agente segreto Ethan Hunt, ossia Tom Cruise.
Due ore e (quasi) mezza di azione pura per una trama che appare debole, epilogo dei cinque capitoli precedenti, dell’ultimo in particolare, per cui se non si è visto “Mission Impossible Rouge Nation” non si capisce niente.
Il canovaccio più o meno è sempre lo stesso
Una missione da accettare (…questo messaggio si autodistruggerà in cinque secondi..). Un esiguo gruppo di fedelissimi, Benji Dunn (Simon Pegg), l’informatico iperspecializzato in diavolerie elettroniche (talvolta pavido e pasticcione) e Luther Sticktell (Ving Rhames) imponente angelo custode del piccolo gruppo. Uno sviluppo carambolico per portare a termine la stessa in un crescendo di azione.
Cruise, che pare il fratello gemello del nostro presidente del consiglio Giuseppe Conte (o viceversa), nonostante i suoi 56 compiuti in concomitanza con la presentazione del film a Parigi, è noto per lanciarsi in questa serie nelle più spericolate azioni senza controfigura. Dalla scalata al Burj Khalifa di Dubai all’aereo preso letteralmente al volo. E anche qui, pur mancando l’atto estremo, non si risparmia.
Entra in scena un nuovo cattivo, vestito inizialmente da buono o comunque da agente della Cia incaricato dalla stessa di prendere parte alla missione.
A interpretarlo è un ingessato Henry Cavill (si Superman). Purtroppo la sceneggiatura fa capire fin da subito chi è il personaggio misterioso (cattivone) che tutti cercano.
Si il film è gradevole ovviamente (anche se rispetto ai precedenti manca di umorismo), un blockbuster che al 20 agosto aveva racimolato la ragguardevole cifra di oltre 500 milioni di dollari di incassi globali (anche se in alcuni Paesi non era ancora uscito, come l’Italia), ma non tanto da gridare al capolavoro.
Prossimo appuntamento con Tom Cruise sarà il tanto atteso “Top Gun 2”, previsto per il prossimo anno.