NOpS Festival 2018: I, Iago di Andrei Zagorodnikov

1239

Un palco, un attore e una rivisitazione originale dell’Otello di Shakespeare.

- Advertisement -

La decima edizione del NOpS Festival non poteva chiedere di meglio di I, Iago di Andrei Zagorodnikov per dare il via alla rassegna che vedrà numerose realtà teatrali esibirsi sul palco del Teatro Tor Bella Monaca di Roma per conquistare cuori e menti di pubblico e giuria.

E I, Iago riesce a raggiungere brillantemente in questo obiettivo.

Con una rivisitazione che punta ad una introspezione di Iago per permettergli di raccontare la vicenda dell’Otello dal suo punto di vista, il pubblico non può che essere curioso di vedere tutto quello che accadrà sul palcoscenico.

Palcoscenico che, dal canto suo, mira ad attirare l’attenzione con pochi, ma fondamentali, elementi di scenografia: Una lavagna, un recipiente d’acqua, uno sgabello e due lenzuoli.

I, Iago
I, Iago – Andrei Zagorodnikov

Tutti con uno scopo ben preciso nell’immaginario del pubblico e dello spettacolo, tutti sfruttati egregiamente dall’attore russo durante le sue funamboliche movenze nei panni di Iago, sempre in bilico tra una perfetta manipolazione delle sue vittime e il rischio di essere scoperto e punito.

Inutile dire che proprio Iago è dunque il protagonista dell’intero testo sebbene, inizialmente, Andrei punti a creare un filo indissolubile tra il manipolatore di Shakespeare e la figura dell’attore stesso, entrambi ingannatori ed entrambi costretti ad indossare continuamente delle maschere con il pericolo di perdere definitivamente se stessi.

Se quindi, al livello concettuale, lo spettacolo risulta interessante ed originale, al livello tecnico, la rappresentazione soffre di alcune pecche che rischiano di influenzare negativamente l’esperienza del pubblico.

La prima, più come opportunità mancata che pecca vera e propria, è sicuramente la stessa scenografia minimale che potrebbe essere migliorata con qualche altro elemento così da valorizzare ulteriormente l’incredibile performance di Andrei, che culminano proprio nei momenti di interazione con i vari oggetti sul palco.

I, Iago - Andrei Zagorodnikov
I, Iago – Andrei Zagorodnikov

La seconda riguarda invece il semplice volume della voce, influenzato probabilmente da un’acustica non eccellente, spesso troppo basso anche solo per raggiungere le orecchie del pubblico in seconda fila.

- Advertisement -

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.