Il fuoco dell’indimenticabile Dirty Dancing arriva al teatro Rossetti di Trieste

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Dirty Dancing, The Classic Story on Stage va in scena dal 10 al 15 aprile al teatro Rossetti di Trieste e vi farà sognare, innamorare e ballare.

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In sala si spengono le luci e sul palco si accende la sensualità del ballo. In un battito di ciglia si entra nell’atmosfera dell’iconico film, Dirty Dancing. Baby, una ragazza dolce ma determinata, pensa di star per passare un’estate come le altre in un normalissimo Hotel con la sua famiglia. Tutto cambia quando incontra Johnny, esuberante maestro di danza dell’Hotel di giorno, amante di balli ben più scatenati del valzer di notte. Forse non è amore fin dal primo sguardo, ma essendo destinati a stare insieme per un motivo o per l’altro, scocca la scintilla.

Dirty Dancing
Dirty Dancing

Fin da subito si possono ammirare le sensazionali coreografie di Gillian Bruce, piene di quell’inimitabile passione che caratterizza la pellicola. Il resto dello spettacolo procede sulle stesse note sensuali, senza perdere mai un colpo. Inoltre una magnifica comicità, mai esagerata, si inserisce a meraviglia nel ritmo della storia, arricchendola di gran divertimento. Apprezzatissimo è stato l’inaspettato tocco di interattività col pubblico, che, seppur breve, ha saputo coinvolgere gli spettatori. La recitazione è ottima e la scelta degli interpreti azzeccatissima. Gli attori riescono a ricreare sul palco ogni singola emozione del film, aiutati anche da un copione d’eccezione.

Non per niente la scrittura della trasposizione teatrale è stata curata da Eleanor Bergstein, autrice della sceneggiatura originale. 

La musica, poi, di certo non è mancata. Con canzoni mitiche come The Time of Your Life e le voci splendidamente intonate dei cantanti, il trionfo è stato assicurato. La ciliegina sulla torta, però, sono state le fenomenali scenografie, degne dei più grandi allestimenti mondiali, sposate con la spettacolare regia di Federico Bellone.

Senza rivelare troppo per chi non lo avesse ancora visto, basti sapere che la dinamicità ed il ritmo non sono presenti solo nelle coreografie. Perfino la famosa scena in acqua dei due protagonisti è stata adattata alla versione teatrale in modo sorprendente e molto creativo. Il regista fa notare che quello di Dirty Dancing è l’unico titolo anglosassone il cui allestimento italiano è stato esportato in tutto il mondo.

Il pubblico in visibilio alla fine dello spettacolo sembra una conferma più che sufficiente a tale popolarità.

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