Il Padre, spettacolo in scena da ieri sera a domenica al Politeama Rossetti di Trieste, per la regia di Piero Maccarinelli, non è uno spettacolo ‘facile’.
Diciamolo subito: “Il padre” è forse il testo scaturito dalla penna dell’autore contemporaneo francese Florian Zeller più complesso tra quelli portati in scena finora .
HABER, IL PADRE MALATO
Alessandro Haber ha capacità straordinarie, e non dobbiamo dirlo noi ora, data la lunga carriera, ma in questo ruolo sorprende ancora una volta.
Con naturalezza porta in scena Andrea, padre di Anna (Lante della Rovere), la cui perdita di oggetti o dimenticanze all’inizio sembra una cosa saltuaria.
Sembra, ma poi si rivelerà uno dei sintomi di un conclamato stadio avanzato di Alzeihmer.
In scena Andrea passa nel giro di qualche secondo da momenti di estrema lucidità e sincerità pungenti, a momenti in cui pare di avere di fronte un bambino, tali sono i suoi stati di confusione e disorientamento.
LUCREZIA LANTE DELLA ROVERE E’ ANNA, UNA FIGLIA COMBATTUTA
Lucrezia Lante Della Rovere interpreta Anna, figlia di Andrea (una delle figlie, dell’altra, Elisa, si capisce molto poco su che fine abbia fatto).
In lei chiunque abbia un parente malato di questa patologia si può riconoscere: nella difficoltà per gli sbalzi di umore del padre, nel disorientamento che è pari a quello del malato ma anche più banalmente nella gestione della propria vita quotidiana.
Con lei infatti il pubblico vive in prima persona il dilemma.
Dilemma tra la voglia di continuare a vivere insieme al padre, seppure affiancata, e la necessità, che diventa scelta obbligata, di farlo accogliere in un centro specializzato che lo possa aiutare nel decorso della malattia.
“C’E’ QUALCOSA CHE NON QUADRA”
C’è qualcosa che non quadra
è una frase che Andrea ripeterà spesso nel corso dello spettacolo.
Un certo senso di spaesamento lo prova anche lo spettatore, grazie a un espediente registico di Piero Maccarinelli riguardante i personaggi che estende la confusione anche al pubblico in sala.
Per poter mettere in atto questo espediente però si è portati a cambi scena, necessari sì ma forse un po’ “allungati”, che rallentano un po’ il ritmo delle scene.
Completa il quadro una scenografia di Gianluca Amodio tanto semplice e minimal, a rappresentare gli interni della casa (e dell’ospedale) dove si svolge la vicenda quanto complessa è la costruzione e gli intrecci dei personaggi che la vivono.
Completano ottimamente il cast David Sebasti, Daniela Scarlatti, Ilaria Genatiempo e Riccardo Floris.
I costumi sono firmati da Alessandro Lai e le musiche composte da Antonio Di Pofi . Il disegno luci è ideato da Umile Vainieri.