È andata in onda ieri, 14 febbraio, la seconda ed ultima puntata di Fabrizio De André – Principe Libero. C’è stata molta attesa per questa produzione di casa Rai, che però ha dovuto fare i conti con le elezioni.
Già dagli inizi aveva destato non poche perplessità nella stessa Dori Ghezzi, la quale poi ne benedì la messa in onda.
La due puntate di Fabrizio De André Principe Libero, hanno visto come protagonisti Luca Marinelli nei panni di Fabrizio, Valentina Bellè in quelli di Dori Ghezzi e Elena Radonicich in quelli di Puny, prima moglie di De Andrè.
La mini serie è andata in onda in due serate, quella del 13 e quella del 14 febbraio, registrando notevoli ascoliti e portandosi, come spesso accade con i biopic, alcune polemiche.
Si è tentato di tracciare un racconto davvero intimo sulla vita dell’artista (anche se quell’accento romano di Marinelli…), sia nelle sue vicende personali sia in quelle che lo hanno riguardato pubblicamente, come il sequestro con Dori in sardegna.
Fabrizio De André Principe Libero, ha visto la regia di Luca Facchini, con la sceneggiatura scritta da Giordano Meacci e Francesca Serafini, con la collaborazione dello stesso Facchini. La produzione è Rai Fiction e Bibi Film TV.
Nel suo cast, oltre ai tre protagonisti già citati, Davide Iacopini (Mauro De André, fratello di Fabrizio), Gianluca Gobbi (Paolo Villaggio), Lorenzo Gioielli (Carlo Ghezzi) e Orietta Notari (la grande traduttrice, scrittrice e giornalista Fernando Pivano, grande amica de André).
Hanno partecipato anche film vede anche Matteo Martari nei panni di Luigi Tenco, Tommaso Ragno in quelli del grande poeta e paroliere Riccardo Mannerini, ed Ennio Fantaschini nel ruolo di Giuseppe De André, padre di Fabrizio.
Dicevamo delle polemiche…
La serata finale, andata in onda ieri, vedeva la conclusione della storia con delle immagini relative all’ultimo concerto di De Andrè, proprio durante l’esecuzione di uno dei suoi brani più rappresentativi: Bocca di rosa.
Però, in questo periodo elettorale, dove non c’è tregua e non c’è pace, nessuno viene risparmiato. Dal teatro ai musei e ora anche la tv.
Nell’incombenza della tribuna politica di Porta a Parta, dove un Bruno Vespa in trepidante attesa della firma (la seconda a distanza di quasi vent’anni) del contratto con gli italiani di Silvio Berlusconi, si è scelto di tagliare quelli che per la rete, evidentemente erano solo dei titoli di coda.
Per chi volesse, la parte tagliata è comunque visibile in streaming su RaiPlay.
Per il resto non vediamo l’ora che questa campagna elettorale finisca.