Composta da musicisti che hanno già camminato sul palcoscenico dell’Ariston e provato l’emozione e la tensione che si provano nell’esibirsi nel più grande Festival della musica italiana, la sezione Campioni vede una variegata quantità di artisti, ognuno di loro in grado di differenziarsi dagli altri concorrenti per talento, genere musicale o, semplicemente, per il personaggio che interpretano.
Non resta quindi che andare a studiare e conoscere ogni cantante di questa categoria, protagonista di questo articolo è Luca Barbarossa.
Nato a Roma nel 1961, Luca Barbarossa deve affrontare i primi della sua carriera a contatto con la realtà di tutti i giorni. I suoi primi palcoscenici, infatti, sono rappresentati dai marciapiedi della Città Eterna ed il suo pubblico sono i passanti che scelgono di dedicargli almeno un minuto del loro tempo.
Questa situazione si protrae fino agli anni ’80 in cui, per fortuna o per destino, un incontro con Gianni Ravera gli cambia la vita. Grazie a lui Barbarossa può finalmente entrare nel vero mondo della musica, con veri spettatori e almeno un comodo palco sotto i piedi.
L’ascesa dell’artista romano è rapida e lastricata di successi. In un solo anno firma un contratto discografico con Shel Shapiro e riesce a partecipare al Festival di Sanremo dove conquista il quarto posto.
Nell’88 riconferma il successo con un’altra partecipazione a Sanremo, dove prende il terzo posto, e con il brano L’amore rubato per il quale riceve i complimenti, in diretta televisiva, di Dario Fo e Franca Rame. Riuscirà poi a conquistare finalmente il primo posto dell’Ariston nel 1992 con Portami a ballare, un testo dedicato alla madre.
Tra esperienze di musica, teatro, cinema e altro ancora, Luca Barbarossa è riuscito a creare un curriculum personale unico al mondo e questo non potrà che essergli di aiuto a Sanremo 2018 che segnerà, assieme al suo Passame er sale, la nona partecipazione dell’artista al Festival.