Uno squarcio crudele sul mondo del lavoro fra massacri psicologici e giochi di potere: è la cruda drammaturgia del giovane autore londinese Mike Bartlett in Bull nuovo appuntamento del cartellone altripercorsi del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Da martedì 30 gennaio alla Sala Bartoli lo spettacolo va in scena nella regia di Fabio Cherstich, protagonisti Linda Gennari, Pietro Micci, Andrea Narsi e Alessandro Quattro
Bull, testo di Mike Bartlett diretto da Fabio Cherstich a capo di una compagnia perfettamente bilanciata, composta da Linda Gennari, Pietro Micci, Andrea Narsi e Alessandro Quattro e nella traduzione di Jacopo Gassmann porta alla Sala Bartoli uno squarcio crudele sul mondo del lavoro attuale. Il debutto è previsto martedì 30 gennaio alle 19.30 e le repliche sono in programma fino a domenica 4 febbraio per il cartellone “Altri percorsi” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Molto apprezzato dalla critica, lo spettacolo rappresenta un’esperienza singolare e piuttosto inquietante. Quando ci si siede in platea, infatti, si è disposti a “stare al gioco” a cui il teatro chiama: ovvero vivere una catarsi, ricevere qualche pugno allo stomaco, emozionarsi, uscire dalla sala commossi, arrabbiati, pieni d’interrogativi… È ciò che il teatro deve suscitare, quando è buon teatro.
Ma con Bull, lo spettatore resta stupefatto, infastidito, è assalito a un certo punto dalla voglia di reagire egli stesso a quanto accade in scena… poi c’è l’orrore per ciò che si è visto e per l’assuefazione con cui, alla fine, vi si assiste. Senza possibilità di riscatto.
Classe 1980, il giovane autore londinese è “specializzato” in spietate gabbie mentali e in Bull delinea con algida lucidità il mondo del lavoro contemporaneo, dove crescono in modo malsano la competizione, la selezione, il cinismo.
Sei educato e competente? Non vali, non farai strada. Sei arrogante, sleale e cattivo? Allora sì, ti temono, sei un vincente! Peccato che a seguire questo metodo di valutazione, malato e purtroppo imperante, a vincere alla fine sia la mediocrità che troppo spesso si cela dietro agli atteggiamenti di arrivismo e sicurezza.
Bull si svolge in una sala riunioni – che il regista trasforma in un ring – e pone in scena tre colleghi in attesa che un “tagliatore di teste” comunichi loro il nome di colui che perderà il posto. Come trascorrono quei minuti d’ansia? Solidarizzano? Tutt’altro: due di loro giocano con sadismo incredibile al massacro dell’“anello debole”, che diviene oggetto di un orrido pestaggio psicologico.
La sinuosa e ricercata Isoble, l’insidioso e sprezzante Tony annientano colpo su colpo Thomas, fin dall’inizio nervoso, timido, un po’ sgualcito… Una lotta senza regole, che passa dal linguaggio violento alla pressione emotiva, dall’umiliazione al discredito, dall’isolamento al sopruso e al gioco di potere. Dinamiche terribili eppure frequenti: troppo frequenti nei luoghi di lavoro e tragicamente vive in qualsiasi comunità. Dall’ufficio immaginato da Bartlett ad un’aula scolastica, un campo sportivo, un ritrovo giovanile, il passo è troppo breve.
Bull di Mike Bartlett , va in scena nella traduzione Jacopo Gassmann. Ne sono interpreti Linda Gennari, Pietro Micci, Andrea Narsi, Alessandro Quattro. La regia e lo spazio scenico sono di Fabio Cherstich. La consulenza alla drammaturgia è a cura di Vincenzo Latronico. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Franco Parenti.
“Bull” va in scena da martedì 30 gennaio alle ore 19.30 alla Sala Bartoli del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per il cartellone altripercorsi. Mercoledì, giovedì e sabato si replica alle 21, venerdì alle 19.30 e domenica 4 febbraio ultimo spettacolo alle ore 17.