Una banca pensata come servizio alla comunità, una finanza trasparente, costruttiva. Sembra un’utopia irrealizzabile, eppure, guardando al passato l’ esempio c’è stato. Il protagonista di questo pensiero innovativo, oculato e altruista fu Amadeo Peter Giannini.
Un nome sconosciuto ai più, che diviene motivo d’attenzione se si pensa che Giannini fu tra i fondatori della Bank of America, finanziò registi come Frank Capra, Charlie Chaplin e Walt Disney, partecipò attivamente alla ricostruzione di San Francisco dopo il terribile terremoto del 1906 e, senza di lui, non ci sarebbe il Golden Gate Bridge, il ponte sospeso che collega la Baia di San Francisco con l’Oceano Pacifico.
L’occasione per conoscere meglio questo incredibile personaggio è stata la presentazione del libro “Amadeo Peter Giannini – il banchiere che investiva nel futuro” (Graphofeel Edizioni) di Guido Crapanzano svoltasi sabato 25 novembre al Palazzo delle Stelline di Milano.
Un incontro che ha visto relatori illustri: Giuseppe Sopranzetti, direttore della sede di Milano di Bankitalia, Beniamino Andrea Piccone, economista, docente universitario all’Università Carlo Cattaneo – LIUC e collaboratore di Repubblica, lo storico Roberto Fiorentini che ha curato le schede tecniche nel libro sul periodo in cui visse Giannini.
Moderati dal giornalista ed ex vicedirettore del TG2 Michele Bovi, gli interventi hanno dato modo al numeroso pubblico presente in sala di approfondire temi importanti suscitati dalla vicenda storica e umana del protagonista del libro.
E’ stato proprio Giuseppe Sopranzetti a sottolineare l’ideale di Giannini in cui si fusero finanza e etica, una visione opposta a quella odierna che vede il cliente come bene di consumo, mentre Giannini lo inquadrava come bene di investimento, non preoccupandosi dei profitti a breve termine, ma investendo in progetti a lunga scadenza.
Un personaggio da cui acquisire insegnamenti per oggi poiché mostrò tolleranza e allungamento dei tempi nel recupero crediti.
Roberto Fiorentini ha creato la cornice storica alle vicende personali del protagonista:
Per contestualizzare avrei dovuto scrivere un manuale di storia americana dato che la vita di Giannini attraversa la crisi del ’29 e due guerre mondiali. Il fascino di questo personaggio è dato dalla dimensione etica e per essere stato un pragmatico visionario, un uomo che credeva fermamente che il benessere individuale si potesse costruire solo partendo dalla comunità.
Michele Bovi ha introdotto l’autore del libro, Guido Crapanzano, di cui, ha affermato voler scrivere una biografia.
Ha raccontato gli esordi come cantante con il nome di Guidone del Clan Celentano, ricordando come, agli inizi degli anni ’60, fosse il più celebre cantante italiano in Grecia.
Ma la storia di Guido Crapanzano attraversa ambiti molto diversi tra di loro, nei quali si è distinto per le sue capacità.
Esperto numismatico, fu scelto per rappresentare l’Italia nella commissione per la scelta del bozzetto dell’ euro. E’ stato gallerista d’arte, ha avuto quote in Riza Psicosomatica e il suo interesse per Amadeo Oscar Giannini non è recente.
Un ultimo pensiero sul libro è arrivato proprio da Laura Pacelli, direttore editoriale di Graphofeel:
E’ la storia che ogni editore vorrebbe avere tra le mani. La sua forza è la vita vissuta di un uomo che, partito dal nulla, ce l’ha fatta. Quando si finisce di leggere questo biografia ci si sente più leggeri, più ottimisti. Perché arrenderci? Possiamo provarci.