Su Rai1 il film tv In arte Nino ha conquistato 5.595.000 spettatori pari al 23.4% di share. A restituire tutta la semplicità e l’ironia tipiche di Nino Manfredi Elio Germano, con un’interpretazione che è l’ennesima conferma del suo talento.
In Arte Nino è un omaggio alla memoria di un grandissimo artista quale è stato Manfredi. Un artista che nell’immaginario del Belpaese dava il volto all’italiano dal riso amaro; in eterno equilibrio tra cialtroneria e cuore grande. Quell’italiano malinconico ma anche inconsapevolmente comico.
Nino Manfredi ha incarnato, per i suoi 100 film, la maschera della commedia all’italiana; insieme a lui grandi volti come quello di Alberto Sordi o Vittorio Gasman e l’indimenticabile Ugo Tognazzi senza dimenticare registi come Risi, Monicelli, Comencini o Magni; solo per citarne alcuni.
Sono milioni i fotogrammi che vengono alla mente a leggere questi nomi e assieme ad essi anche una sorta di malinconia perché, forse, con loro la settima arte abbia toccato il punto più alto in Italia.
Il film andato in onda su Rai Uno ieri sera, ripercorre un pezzo della vita di Manfredi; quel pezzo del Manfredi “sconosciuto”; in lotta con il padre che lo vuole avvocato mentre lui frequenta di nascosto la Silvio d’Amico. Le amicizie degli anni del sanatorio (dal 1939) per curare la tubercolosi. L’occupazione a Roma; le camicie nere e il bombardamento di San Lorenzo. Gli anni della gavetta per poi arrivare all’amore e al successo.
Tutto è raccontato con delicatezza quasi fiabesca e a colorare musicalmente il film è Nicola Piovani.
A far rivivere la maschera di Manfredi, Elio Germano, che insieme a Luca Manfredi e a Dido Castelli, ne firma il soggetto
Questo film lo abbiamo pensato come un omaggio, è pieno di citazioni. Abbiamo voluto portare la sua maschera, il suo mondo, nel film. L’attore è il più grande di tutti quando non lo si nota, per lui recitare e vivere erano la stessa cosa. Come si affronta un ruolo così? Entrando in punta di piedi, con grande umiltà, sperando che venga fuori da solo. Ma grazie a Luca e agli attori abbiamo fatto tanto lavoro prima di girare, è stato fondamentale.
Ho accettato perché c’era Luca e perché c’erano tutte le garanzie che non fosse un’operazione speculativa, raccontiamo una sorta di prequel di Manfredi, prima che diventasse il grande protagonisti di film come C’eravamo tanto amati o Pane e cioccolata. È importante raccontare da dove viene questo marziano che poi avremmo visto in tanti film d’autore. Lo abbiamo vissuto come un magnifico Geppetto e invece qui lo rappresentiamo come un Pinocchio che cede al fascino del paese dei balocchi
E Germano è commovente nella sua interpretazione. A vedergli muovere le spalle; quel modo di tenere i gomiti mezzi piegati; l’aria ciondolante e quello sguardo stralunato…sembra impossibile tanta bellezza del gesto che restituisce l’essenza di un artista così amato.
Cast: regia di Luca Manfredi. Con Elio Germano, Miriam Leone, Stefano Fresi, Duccio Camerini, Anna Ferruzzo, Leo Gullotta, Giorgio Tirabassi, Massimo Wertmüller Formato
consigli
Per chi volesse recuperare i film con Nino Manfredi, imperdibile è sicuramente Nell’anno del Signore (il primo di una trilogia a cui seguono In nome del Papa re; Nel nome del popolo sovrano) di Luigi Magni; in questa pellicola Manfredi è un ciabattino (calzolaio) di giorno e voce nascosta di Pasquino la notte. Straziami, ma di baci saziami di Dino Risi; insieme a Manfredi è imperdibile Ugo Tognazzi che interpreta un sarto muto…; Pane e cioccolata di Franco Brusati; forse una delle pellicole più malinconiche del panorama italiano. Il tema centrale è quello dell’emigrazione degli italiani in Svizzera alla fine degli anni 60 e gli inizi dei 70.
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