Credo che non me ne vorrebbe Muhammed Alì se uso una sua frase per introdurre il racconto della serata d’ieri :
Vola come una farfalla, pungi come un’ape
A chi mi riferisco ? A Joss Stone ovviamente che ieri sera si è esibita nel suo unico concerto in Italia e l’ha fatto sul palco del No Borders Music Festival di Tarvisio giunto alla sua ventiduesima edizione che, dopo l’apertura degli Editors il giorno precedente, ieri presentava il suo vero fiore all’occhiello.
14 anni dal debutto
Sono passati già 14 anni dal debutto di Joss Stone (Jocelyn Eve Stoker il suo vero nome).
Era il 2003 ed aveva solamente sedici anni quando l'(ex) enfant prodige della musica britannica presentò il suo album d’esordio “The soul sessions” che la fece conoscere al mondo. Il disco vendette la bellezza di dodici milioni di copie ottenendo cinque nomination ai Grammy Awards. Quel premio lo vinse poi nel 2007 nella categoria “Best R&B Performance”.
Arrivarono poi in rapida successione gli album “Mind, body & soul” (2005) e “Introducing Joss Stone” (2007) ed il successo proseguì. E’ in giro dal 2014 con il Never Ending Tour, partito con l’obiettivo di toccare tutti i Paesi del mondo.
Ma la dimensione discografica sembra starle stretta, forse anche per scelte dei propri produttori che tendono alla deriva pop che le appartiene ma non rappresenta sicuramente l’apice delle sue possibilità.
E nel live la ragazza di Dover, diventata nel frattempo una donna di 30 anni, sembra liberarsi da qualsiasi catena dando il meglio di sé.
E le duemila persone che ieri hanno affollato la piazza centrale del paesino di montagna ieri questo lo sapevano.
Da Aretha a Marley
Si sente la sua passione per la musica soul dall’animo black, per la venerata Aretha in modo particolare; si sente la collaborazione con Damien Marley per alcune eleganti derive reggae e si sente la sua passione per il live.
Lei ieri sera su quel palco c’era con tutta se stessa, era sentitamente felice di essere lì e non sarebbe voluta essere altrove.
Ha giocato con il pubblico chiacchierando a lungo, incitandolo a cantare con lei, ad alzarsi quasi subito per avvicinarsi al palco (chissà se sono stati tutti contenti di questo invito ovviamente raccolto con entusiasmo).
Poteva giocarsela con la bellezza, perché ammettiamolo, Madre Natura non ha certo lesinato con lei quando c’era da distribuire fascino. Invece no, non ne approfitta essendo sensuale ma senza alcuna provocazione.
Poteva giocarsela con un canto troppo black, invece mantiene la barra a dritta anche lì improvvisando senza perdere mai il filo del discorso.
Il finale perfetto
E si giunge al finale perfetto con una nuova versione di I put a spell on you che ti lancia nei sobborghi di New York con un assolo di chitarra da togliere il fiato; a seguire Son of a preacher man di Dusty Springfield che la porta a vette altissime dal punto di vista puramente artistico.
A seguire i bis ed il saluto rigorosamente a cappella tanto per far capire che se un’artista è brava non ha bisogno di inutili orpelli ed elettronica varia, può volare in alto sapendo che non cadrà perché è il talento a sostenerla in volo.
L’ago nel pagliaio
Le uniche pecche sono state che il concerto è stato troppo breve, meno di un’ora e quaranta, e che stranamente non sono stati presentati i musiciste e le coriste. Peccato perché sarebbe stato giusto tributar loro un caloroso applauso.
I prossimi eventi del No Borders Music Festival
L’evento, organizzato da Zenit srl e Bpm Concerti, in collaborazione con il Consorzio di Promozione Turistica del Tarvisiano, la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia PromoTurismoFVG, è solo il secondo degli appuntamento del No Borders Music Festival.
Domani (domenica 30 luglio) il concerto di Parov Stellar, il 5 agosto sveglia all’alba per andare ai laghi di Fusine a sentire gratis Roy Paci e John Lui, dove il giorno successivo ci sarà Carmen Consoli.
L’ospite di quest’anno del Rifugio Gilberti di Sella Nevea sarà invece Vinicio Capossela il 13 agosto, anche questo rigorosamente gratis.
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