Presentata a Roma presso La Casa del Cinema, giovedì 4 maggio la tredicesima edizione di Biografilm Festival. Si terrà dal 9 al 19 giugno 2017 ancora a Bologna il “summit” sul grande cinema biografico, il primo evento internazionale interamente dedicato ai racconti di vita.
Due i temi cardine per questa edizione: a quello della rivoluzione digitale si affiancherà quello della danza, con una selezione di film dedicati, sia di fiction che documentari, che costituiranno una sorta di filone tematico interno alle altre sezioni del festival.
Tra le attese anteprime del festival si segnalano tra i tanti L’OPÉRA, diretto da Jean-Stéphane Bron, un ironico dietro le quinte dell’Opera di Parigi in una delle sue stagioni più complesse, RELÈVE – HISTOIRE D’UNE CRÉATION sul celebre coreografo de Il cigno nero Benjamin Millepied e due imperdibili opere prime: MOVE! DANCE YOUR LIFE, viaggio poetico a passo di danza in giro per il mondo diretto da Fanny Jean-Noël film simbolo di questa edizione.
LA DANSEUSE di Stéphanie Di Giusto, in cui Soko interpreta Loïe Fuller, la cui celebre “serpentine dance” diede il via alla rivoluzione che porterà alla nascita della danza moderna è stato proiettato al termine della conferenza stampa e ve ne parleremo, separatamente, a breve!
La presenza di due opere prime nella sezione più rappresentativa di quest’anno non è una coincidenza; in questa tredicesima edizione, Biografilm riconferma infatti la sua vocazione di scopritore di talenti e voci nuove.
COS’È IL BIOGRAFILM PARK
Dall’1 al 20 giugno torna l’appuntamento con BIOGRAFILM PARK, la rassegna di eventi fuori sala ospitati nella suggestiva location del Parco del Cavaticcio: tre settimane di concerti aperti al pubblico per un programma che unisce il meglio delle band indipendenti e alternative italiane ed esclusivi ospiti internazionali. Tra gli artisti che si esibiranno sul palco del Biografilm Park: Cody Chesnutt (giovedì 1 giugno, serata di apertura del parco), Cristina Donà (martedì 6 giugno), Angela Baraldi seguita da un dj set di Soko (venerdì 9 giugno per la serata di inaugurazione di Biografilm Festival), Enzo Avitabile (lunedì 12 giugno), Francesco Motta (15 giugno), Dente (16 giugno) e gli Zen Circus (17 giugno).
Alla presentazione stampa c’era il direttore artistico Andrea Romeo. Ecco alcune cose che ci ha detto e ci hanno incuriosito.
Questa edizione sarà diversa? Segna una deviazione?
“La vera innovazione credo ci sia stata con la decima. Oggi si manifestano alcuni aspetti come il Bioparco che per chi non è mai stato al Biografilm è meno noto solo perchè non fa parte del programma culturale cinematografico Festival Cinematografico però ha un ruolo importante. Parliamo di 150000 persone. In sala l’anno scorso siamo arrivati con 8 euro a biglietto a 25000 presenze, difendendoci egregiamente. È chiaro che la proporzione è diversa.
Il parco è gratuito, aperto 21 giorni. Una delle cose divertenti è che chi viene al Parco sa di essere però in un contesto. L’anno scorso si sono bevute circa 100000 birre e non c’era un ubriaco. Questa è una bella cosa, una cosa che non voglio perdere del Festival.
È chiaro che io cerco di portare chi viene a vedere il concerto di Motta a scoprire Angus MacQueen. Questa è la mia missione: sono Come le suore di Almodovar. Sono li dove c’è il peccato per cercare di redimere, fa parte della nostra cultura cattolica di evangelizzazione. Come appassionati cinema inevitabilmente vogliamo imporre le nostre passioni ma non vorrei che Biografilm si prendesse troppo sul serio perchè non ce n’è bisogno.”
“C’è incredibile vivacità tra le piccole produzioni, quelle indipendenti e una ormai solida produzione di grandi autori. Abbiamo presentato da Wiseman ad Herzog e Michael Madsen Con continuità le opere di chi crediamo essere tra i più importanti autori della nostra contemporaneità. Quest’anno la chiave di tutto è la ricerca.
Ci sono tutte opere prime e molti progetti che impongono nuovi player in questo settore. Credo che il documentario un pò più di produzione si stia un pochino istituzionalizzando. Cose che assomigliano a Sugar Man, Art of Killing o CitizenFour non le abbiamo prese. Cerchiamo film che non somiglino a niente, che non fossero rassicuranti o sequel non dichiarati di qualcosa, ma espressione originale di una ricerca.
Abbiamo l’opportunità e la forza, arrivati alla tredicesima edizione, di imporre gli autori che ci interessano. I documentari 13 anni fa non avevano la stessa attenzione che hanno ora. Non c’era pubblico nè media nè mood, ora tutto è chiaramente diverso.”