Non poche polemiche ma anche un grande successo per Di padre in figlia, la fiction targata Rai1, arrivata alla quarta ed ultima puntata.
Dicevamo delle polemiche.
Nei giorni scorsi c’è stata una vera e propria levata di scudi sulle televisioni locali venete contro Mamma RAI, colpevole secondo molti, di aver dipinto i veneti come un popolo di «ubriaconi, intrallazzoni, evasori, drogati, arrivisti e senza scrupoli».
Diciamo subito che i veneti possono tranquillamente mettersi in fila dopo i romani per come sono stati dipinti in Romanzo Criminale, i napoletani in Gomorra ed il clero in The Young Pope.
Quindi alla fine magari sarebbe sufficiente prendere le cose con la relativa leggerezza.
Aldo Grasso aveva definito “Di padre in figlia” una “serie prevedibile” e proprio per questa sua caratteristica ne aveva pronosticato il successo essendo ” il classico prodotto per il pubblico di Rai1».
Giudicando i numeri e gli oltre i sei milioni di telespettatori, Aldo Grasso ha senz’altro avuto ragione. La fiction è piaciuta, bassanesi esclusi.
La trama
Per chi non lo sapesse Di padre in figlia è ambientata negli anni 60-80 e racconta la storia della famiglia Franza, produttori di grappa di Bassano.
Visto il periodo di ambientazione, la famiglia, di pari passo con la società, vive momenti di grandi cambiamenti anche culturali.
Il soggetto originale è di Cristina Comencini e la regia affidata a Riccardo Milani che già aveva fatto parlare di se e della sua idea di “fiction rinnovata” con Tutti pazzi per amore ed È arrivata la felicità.
Il cast è corale e tra i protagonisti ritroviamo il “padre padrone” Alessio Boni, nel ruolo della moglie Stefania Rocca ed in quello di una delle figlie, la maggiore che aprirà la via all’emancipazione, Cristiana Capotondi innamorata da sempre del personaggio interpretato da Alessandro Roja che, nelle prime puntate, è apparso come il ventenne meno credibile della storia della televisione italiana.
Anticipazioni dell’ultima puntata
Possiamo dirvi che nell’ultima puntata ci sarà un ribaltamento completo dei ruoli. A prendere le redini dell’azienda di famiglia, destituendo di fatto il padre padrone, saranno le tre sorelle.
A testimonianza il cambio d’insegna che passa da “Franza e figlio” a “Sorelle Franza”.
Grande merito delle ragazze che, cavalcando l’epoca dei grandi cambiamenti, ci hanno creduto fino in fondo, ma anche della madre che ha saputo tener testa al marito cercando di mantenere unita la famiglia, anche dopo la tragedia della penultima puntata.
Le conclusioni
Per onestà diciamo pure che a noi questa fiction è piaciuta. È un buon prodotto televisivo che, traendo spunto dalla nostra Storia, ha creato un insieme di vicende avvincenti supportate da un’ottima regia.
E siamo certi che oggi i Bassanesi siano del tutto emancipati e vivano come figli del loro tempo, ma all’epoca del racconto era così per tutti ? Ed in ogni caso, è sempre e solamente una fiction.
Quella Capotondi , un attrice con i fiocchi, una grande professionista, il prodotto televisivo, mi e’ piaciuto molto