14 MARZO | 9 APRILE 2017
AR.MATEATRO
Via Ruggero di Lauria, 22 – Roma
PROGRAMMA DELLA TERZA SETTIMANA DAL 28 MARZO AL 2 APRILE
Otto spettacoli in concorso, compagnie provenienti da tutta Italia, anteprime nazionali,
eventi editoriali e musicali, dibattiti con la critica, il pubblico e gli artisti.
L’ avventura del DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro continua a coinvolgerci e ad appassionarci con i nuovi appuntamenti della seconda settimana.
Il festival presenta un’istantanea del panorama teatrale italiano, alzando il sipario su spettacoli di narrazione, di impegno civile, performance, riadattamenti dei classici, drammaturgie che guardano alla nostra Storia, nonché al quotidiano, con l’intento di individuare le proposte sceniche innovative, alimentate dalla commistione tra i linguaggi artistici e attente al valore letterario del testo teatrale.
Martedì 28 e mercoledì 29 marzo ore 20:45
CANNED MACBETH
Dialogo per due attori
di Letizia Amoreo
regia Roberto Galano
con Maggie Salice e Roberto Galano
editing audio Giorgio Castriota Skanderbergh
assistente regia Giorgia Ricucci
Scene Nicola Delli Carri
Costumi Vize Ruffo
Produzione Teatro dei Limoni – PUGLIA
Un re e una regina vivono in una stanza. È tutto quello che rimane del loro regno, lontani dalla patria e dalla storia che, se prima li aveva visti protagonisti del potere, ora si fa beffe di loro.
Ma hanno tutto quello che serve per sopravvivere: un passato, un rancore e dei viveri. Odiati dal popolo e innominabili, marito e moglie, uomo e donna, vagano nel buio in cerca d’amore, di quiete. Ogni tanto si scontrano, a volte si cercano senza trovarsi. Ma un lieve bagliore, piano piano, promette speranza: è la luce della guerra.
” E se Macbeth e lady Macbeth non fossero morti? Se fossero stati presi e tenuti come prigionieri dai rivoluzionari, dal popolo e ora stagnassero in una cella/camera in semi detenzione come ostaggi di un potere che ha paura di loro, che non osa ucciderli, che non sa bene come utilizzarli, cosa farne di loro. Abbiamo provato a scendere in una follia costretta, in un allucinato rapporto a due claustrofobico e pieno di “non detti” (Roberto Galano)
Giovedì 30 e venerdì 31 marzo ore 20:45
ALFREDINO. L’ITALIA IN FONDO A UN POZZO
regia Serena Piazza
drammaturgia Fabio Banfo
sound design Fabio Cagnetti
Produzione Effetto Morgana – LOMBARDIA
Lo spettacolo è il racconto della tragica vicenda del piccolo Alfredo Rampi, precipitato a trentasei metri di profondità nel pozzo di Vermicino, e dei tentativi di salvarlo nelle trentasei ore successive.
Una storia che ha sconvolto il paese nel 1981, con la prima diretta no-stop a coprire un caso di cronaca, un evento mediatico che doveva documentare una storia a lieto fine e che alla fine si è trasformato in uno shock collettivo nazionale.
Una storia che assomiglia a mille altre storie italiane, fatta di improvvisazione, approssimazione, coraggio, cialtroneria, conflitti tra poteri, politica, vanità, avente come protagonisti macchiette, nani, acrobati, eroi, mezzibusti, politici… come se quel pozzo avesse avuto il potere di risucchiare in un gorgo tutto il paese per poi risputarlo fuori sempre uguale a se stesso, eppure per sempre mutato.
Per molti dei commentatori dell’epoca quell’evento segnò un punto di non ritorno, una sorta di svolta.
In quegli anni nasceva la Tv privata. Si realizzava quel mutamento antropologico che Pasolini (morto lo stesso anno in cui nasceva Alfredino) aveva profetizzato.
Il personaggio centrale è Alfredino, quel bambino perduto, come fosse l’anima dell’Italia, inghiottita dal buio, perduta per sempre, per sempre incastonata in un diamante, come il blocco di ghiaccio azotato in cui fu conservato il suo corpo, prima di recuperarlo dalla tenebra in cui è venuto a mancare a noi tutti (Serena Piazza).
Sabato 1 aprile ore 20:45 e domenica 2 aprile ore 18
EVENTO OSPITE | ANTEPRIMA NAZIONALE
ANAMONI
ideazione scenografia coreografia Lisa Rosamilia
musica originale composta e diretta da Michele Sganga
al pianoforte Michele Sganga
al violino Lia Tiso
riprese audio e sonorizzazioni Matteo de Rossi
postproduzione Studio Sonicview Roma
Produzione Compagnia Matroos – LAZIO
Lo spettacolo di Teatro Danza prende spunto dalla figura di Penelope omerica rielaborando il personaggio classico nella rappresentazione di un’attesa instabile e mobile, spesso fine a se stessa. Anamoni è una Penelope contemporanea, non c’è realmente nessun uomo da aspettare, né Proci da ingannare, ma solo uno spazio da riempire sempre in bilico con il vuoto e una tessitura che non è inganno del tempo, ma inseguimento e fuga, costruzione e creazione.
Lo sguardo di Anamoni si dilata nell’acqua. Vive connessa a una muraglia galleggiante di porte e finestre, che è casa e scialuppa.
E da quel veliero fatiscente osserva il mare e attende. Compone il suo quadro di corde, reti e stoffe che legano telai di vecchie finestre, la sua fragile imbarcazione, un suggestivo mosaico dove risiede, lavora…
Unico rifugio nel mare della sospensione a cui la costringe l’attesa. Attesa di un ritorno e di qualcosa che nasca da quelle acque, o attesa di una partenza, di un vento che la spinga lontano da quel luogo sospeso.
Tessere e disfare si trasformano in una danza ritmica, temporale, alternata a momenti di stasi fra trame e spazi di tessuto.
La dimensione di Anamoni è una memoria sonora, visionaria e materica. La memoria contenuta nell’oggetto di una vecchia finestra che ha visto e atteso. L’elaborazione dello spettacolo ha inizio nella ricerca e recupero di vecchi infissi, reti da pesca e materiali in disuso che vengono ricontestualizzati attraverso il lavoro di costruzione della scenografia. La composizione della coreografia nasce ed è strettamente collegata al momento dell’assemblaggio scenografico (…) Dall’osservazione delle tensioni delle corde e dei tessuti sulla tela, e dagli effetti di reazione al movimento del corpo in essi, nasce la musica che, originale e composta per lo spettacolo, risuona dalla tela come se si trasformasse in un’arpa, un organo, un tamburo, un violino… (Lisa Rosamilia)
DOIT Festival – Drammaturgie Oltre Il Teatro
14 marzo | 9 aprile 2017
Ar.MaTeatro
Via Ruggero di Lauria, 22 – Roma (Metro A Cipro)
Per info e prenotazioni: 06 3974 4093
Email: info@capsaservice.it
Biglietti: 10 euro intero; 8 euro ridotto; 5 euro studenti
Abbonamenti a partire da 28 euro
Questo è un comunicato stampa, pertanto le immagini sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.