Primo appuntamento “fuori festival” in attesa del Festival vero e proprio per il Triestebookfest, che quest’anno vivrà la sua seconda edizione -e di cui verranno ufficializzate a breve le date- e che ieri mattina ha visto protagonista all’Antico Caffè San Marco-libreria e ristorante Simone Cristicchi.

Cristicchi

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Il cantautore romano (attore e scrittore) è in scena questi giorni al Teatro Bobbio di Trieste con “Il secondo figlio di Dio” spettacolo per la regia di un’altra conoscenza triestina, Antonio Calenda e incentrato sulla vita di David Lazzaretti, con repliche fino al 7 marzo

Il secondo figlio di Dio –Vita morte e misteri di David Lazzaretti. L’ultimo eretico

“Il secondo figlio di Dio – Vita morte e misteri di David Lazzaretti. L’ultimo eretico” è anche il titolo del libro dello stesso Cristicchi in cui si racconta- anche per immagini- la storia di questo moderno San Francesco dell’Ottocento vissuto ad Arcidosso, paesino sul monte Amiata.

Nella chiacchierata con Sarah De Sal si è parlato del rapporto dell’autore con Trieste, città di cui ha raccontato nel precedente spettacolo e libro “Magazzino 18” (grande successo al Rossetti) e che recentemente gli ha offerto la cittadinanza onoraria.

Si è parlato di un Cristicchi eclettico e che si esprime in vari linguaggi: teatro, musica, scrittura e che nello scovare e dare voce a quelle storie invisibili che altrimenti sarebbero relegate al dimenticatoio

“ritrova quel bambino che andava in giro per mercatini a cercare piccoli tesori (un mercato a caso, Porta Portese, ndr)”

Affascinante è la scelta di presentare il libro non nelle librerie, che sarebbero i luoghi principalmente deputati a ciò, ma in monasteri o abbazie, ad esempio

Così ci ricorda che è il luogo che fa la presentazione e la decisione ricade su luoghi particolari o allo stesso modo pregni di storia e spiritualità e che permettono un legame diverso tra lui e il pubblico

Questo gli permette anche di conoscere chi vive appartato dal mondo e il motivo di questa scelta.

CristicchiTra le domande dei numerosi presenti all’Antico Caffè, ha colpito la curiosità di sapere se in questo periodo di presentazioni si siano scoperti nuovi personaggi simili al Lazzaretti considerati sovversivi o pazzi dalla società anche solo per le proprie gesta: due esempi su tutti citati da Cristicchi sono Don Pierluigi di Piazza a Udine e l’accoglienza che offre ai migranti e la Fraternità di Romena, porto di terra aperto a qualunque ora per chiunque.

LAZZARETTI COME UNIONE DELL’ALTO E DEL BASSO IN UN UOMO

Ricreare il basso, la radice anche con le musiche: questo l’obiettivo ricercato nella scelta delle musiche di questo spettacolo, non più accompagnato da un’orchestra sinfonica ma da una piccola ensemble di strumenti e guidata da Valter Sivilotti con la collaborazione di un coro l’ “Ensemble Magnificat” di Caravaggio

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