Cominciamo questo articolo chiedendo pubblicamente scusa a Mr. Garfunkel a nome di tutti i triestini che amano la sua musica, ma potremmo allargare a tutti gli italiani perché temo che a Milano, Padova e Roma non andrà diversamente, per l’evidente maleducazione di alcune persone che scambiano un teatro per il salotto di casa sentendo la necessità di fotografare / filmare anche dopo che l’artista ha chiesto espressamente di non subire flash perché disturbano la sua concentrazione.
Ecco cari signori, se volevate rovinare la serata ad una persona di 76 anni che sul palco dà tutto se stesso, ci siete riusciti. E l’avete rovinata in parte anche a tutti coloro che erano in sala in modo civile.
Non è compito nostro fare sermoni ma, visto che gli italiani mediamente se la tirano parecchio all’estero perché siamo (stati) la culla della civiltà, cerchiamo di dimostrare che di quella civiltà non sono rimaste solo briciole inutilizzabili.
Come avrete capito ieri Art Garfunkel era in Italia, al Politeama Rossetti di Trieste, per la prima delle quattro date italiane (proseguirà poi per il Linear Ciak di Milano il 15, il Granteatro Geox di Padova il 16 per concludere all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 18).
Simon & Garfunkel
Art Garfunkel, insieme al sodale Paul Simon, ha dato vita, tra la fine degli anni 60 ed i primi anni 70, al duo più famoso del rock a stelle e strisce.
Iniziarono la loro carriera con The Sound of Silence nel 1965 ma fu la colonna sonora de Il Laureato (1967), dove un giovanissimo Dustin Hoffman subiva il fascino di un’ammaliante Anne Bancroft, la famosa Mrs. Robinson della omonima canzone, a dar loro notorietà planetaria arrivando a vincere il Grammy per la colonna sonora.
Il rapporto tra i due, che si erano conosciuti sui banchi di scuola, diventa problematico per gelosie ed incomprensioni e decisero, senza dirselo veramente, di proseguire ognuno per la propria strada.
Prima però registrano un ultimo album, Bridge over Troubled Water, che viene pubblicato il 26 gennaio 1970 vincendo una serie incredibile di Grammy (per il miglior album, miglior singolo, disco meglio prodotto, migliore canzone contemporanea, migliore arrangiamento e così via).
Il concerto a Central Park
Tra liti ed improbabili riappacificazioni giungiamo così al 19 settembre 1981 ed a quello che è senza dubbio l’album più famoso del duo ed una pietra miliare della storia del rock: la registrazione del famoso concerto al Central Park di New York davanti a quattrocentomila (400.000!) persone impazzite. Una serie infinita di capolavori.
Quel concerto fu per molti la parola “fine” ad un certo ideale americano, quello on the road, quello che alla fine degli anni 60 parlava di amore, pace, condivisione, ideali che si sgretolarono e che oggi appaiono più come il sogno sfumato di una generazione.
Facciamo gli amanti, sposeremo insieme i nostri destini.
ho delle proprietà qui nella mia borsa.
E così comprammo un pacchetto di sigarette, e la torta della signora Wagner,
e ce ne andammo in cerca dell’America.
Questo raccontava Paul Simon in America (canzone idealmente “regalata” al candidato Bernie Sanders nelle ultime elezioni presidenziali americane.
Perché vi racconto tutto questo invece di parlarvi del concerto ?
Semplice, perché il concerto di ieri sera è stato un tuffo in quel sogno, in quegli anni.
Art Garfunkel, magistralmente accompagnato dal chitarrista Tab Laven e dal pianista/tastierista Cliff Carter, per più di un’ora e mezza ci ha fatto viaggiare in lungo ed in largo per quell’America cantando tutti i successi che l’hanno reso famoso con Paul Simon ma anche brani che ama particolarmente di Jimmy Webb, Randy Newman e George Gershwin.
E chi se ne importa se le sue corde vocali non gli consentono più la stessa estensione di quando aveva 20 anni, perché a 20 aveva sì l’estensione ma probabilmente non aveva l’intensità che ha ora.
E sentire dal vivo i versi di Bridge over Troubled Water ti lascia un segno, bellissimo, nell’anima.
Quando sei esausta
Quando sei per la strada
Quando la sera cala così spietata
Ti darò conforto
Prenderò le tue difese
Quando giunge l’oscurità
E’ il dolore è tutto intorno a te
Come un ponte sull’acqua tempestosa
Mi distenderò
Come un ponte sull’acqua tempestosa
Mi distenderò