Mi sono chiesta più volte se raccontarvi di questo libro.
Il rapporto di stima che mi lega ai due autori, e l’aver assistito alla presentazione dello stesso- avvenuta venerdì scorso alla libreria Feltrinelli (di Trieste)- hanno spazzato ogni dubbio.
Questo libro merita di esser conosciuto, scoperto e amato come, d’altronde, è successo a me per prima…
Dopo aver sfogliato le prime pagine mi sono detta: “No, ho sbagliato libro…” , non mi aspettavo, o meglio non ero abituata, con loro, a un inizio di quel tipo…
‘Chiamami Anam’ parte da un un edificio labirintico e da un gruppo di persone a cui viene affidato un codice, ma solo due persone hanno lo stesso (26A)….
Andando avanti però, ecco la certezza, non ho sbagliato: tutto è funzionale alla trama e al messaggio che gli autori vogliono trasmettere: un messaggio d’amore condiviso, quell’amore che tutto avvolge, che tutto cambia, ma che al contempo ha il potere e la forza di perdurare in eterno mantenendo la propria essenza.
“Un ANAM CARA o AMICO DELL’ANIMA è colui che-riconosciuta la propria luce interiore- si apre alla vita e, nell’azzerare ogni difesa, può stabilire un legame indissolubile, di assoluta confidenza con un altro individuo. Tra ANAM CARA vi è un reciproco travaso di bellezza, grazie al quale viene meno il concetto di tempo che deteriora le cose”
Il libro è anche un viaggio all’interno di noi stessi, è capace di mostrare la bellezza o la bruttura che ci caratterizza. Così facendo, ci regala la possibilità di migliorare.
Parla di
quell’amore che continua dove si sente e si riconosce il profumo di Casa
Ecco, condivido questa mia breve presentazione nella speranza che questo circolo di bellezza diventi sempre più ampio e che ognuno possa riconoscersi (come è successo a me) in Ariel o Leon cogliendo la possibilità di trovare o ritrovare l’Amore.
In questo caso, infatti, è il libro che sceglie il lettore: ognuno finirà la lettura portando a casa qualcosa di diverso e quello di cui in quel momento ha bisogno.
GLI AUTORI
Igor Damilano e Cinzia Lacalamita, uno goriziano e l’altra triestina, speaker radiofonico e scrittore lui, editorialista, scrittrice e consulente editoriale lei.
Al quarto libro insieme dopo “Margherita Hack. La stella infinita” (Aliberti; Imprimatur, 2013), “Solo per i miei occhi” (Imprimatur, 2014), “Kintsugi. Terra di mezzo” (Imprimatur, 2015) e “Chiamami Anam (Imprimatur, 2016)”
Venerdì è stato ufficializzato il primo LABORATORIO STABILE DI SCRITTURA CREATIVA EMOZIONALE di Trieste, tenuto da loro e un nuovo progetto editoriale di cui sono curatori e che vede protagonisti undici dei loro allievi scrittori emergenti (che hanno seguito in un anno di corsi di scrittura emozionale in giro per l’Italia).
Gli autori ringraziano per questo inaspettato spazio concesso, per il tempo speso per loro con parole gratificanti e di buon augurio. Qualora qualcuno, a seguito di questa recensione, scegliesse “Chiamami Anam”, la speranza è che possa soddisfare il proprio bisogno interiore del momento e trovare benessere per l’anima.
Cinzia e Igor