Uno degli impegni che le arti, hanno assunto negli anni, è quello di ricordare. Ricordare prima di tutto. Ricordare, per non dimenticare cosa è stato e mai più dovrà essere.
Ricordare, in un secolo contraddistinto dalla memoria a breve termine. Una memoria misurabile sulla base dell’aggiornamento della timeline di Facebook. Una memoria catturata sulla velocità dello scorrimento del pollice sullo smartphon. In un secolo così forse diventa ancora più indispensabile cercare di ricordare.
Un appuntamento certamente triste, quello della Giornata della memoria, ma importante.
Importante per le generazioni che quell’orrore lo hanno vissuto da vicino, sia da vittime che da carnefici o semplici delatori…perchè sì, c’erano anche quelli e non hanno mai pagato.
Importante per le generazioni future, le quali portano il fardello della responsabilità che ciò che fu, mai più sia.
Un buon film
Tra le pellicole cinematografiche è possibile reperire grandi titoli che di questo ricordo, si sono fatti grandi portavoce.
Dal nostrano premio Oscar La vita è bella, di Roberto Benigni; a Schindler’s List di Steven Spielberg, fondatore della Survivors of the Shoah Visual History Foundation che è il più grande archivio di testimonianze di sopravvissuti alla Shoah con più di 54.000 video-testimonianze in 41 lingue e in 62 paesi nel mondo.
Indimenticabile anche Il bambino con il pigiama a righe di Mark Herman, uno straordinario racconto di un’amicizia tra due bambini (uno ebreo e un figlio di un generale nazista). La follia dell’Olocausto vista dagli occhi di due bambini.
Toccante, ma che volutamente gioca con il linguaggio della commedia e del dramma è un’altra pellicola italiana Concorrenza sleale di Ettore Scola, con due grandissimi Sergio Castellitto e Diego Abbatantuono.
Due commercianti di stoffe uno milanese e uno ebreo nella Roma all’indomani della promulgazione delle leggi razziali.
Il questo film è presente un personaggio che mette davvero paura. Un personaggio molto vicino a un atteggiamento al quale il nostro tempo sembra piano piano assuefarsi.
Il personaggio dello scemo populista che diventa camicia nera. Non è un segreto che uno scemo con il potere, è uno scemo più pericoloso di uno scemo e basta.
Per chi queste pellicole le avesse già viste, in uscita oggi è possibile vedere: Nebbia in agosto , che racconta la storia vera di Ernst Lossa e del programma di eutanasia in cui persero la vita circa 200000 persone nelle cliniche psichiatriche tedesche, di cui Alessandro Giglio ci aveva raccontato qualche giorno fa.
Un’altra pellicola che ci sentiamo di consigliare è Il viaggio di Fanny, il racconto di un’adolescente in fuga, con le sorelle, dai rastrellamenti.
Un buon libro
Per chi volesse riprendere in mano un bel libro, raccontato con delicatezza, Se questo è un uomo di Primo Levi, è la testimonianza agghiacciante della condizione di una prigionia del corpo ma non dello spirito.
Dopo la cattura e l’identificazione, una volta entrato nel lager, Levi scrive
[…] per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo.[…] Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c’è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo non ci ascolteranno e se ci ascoltassero non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremmo conservarlo, dovremmo trovare in noi la forza di farlo
Lo sforzo di ricordare