Fare costumi e Grammatica del palcoscenico, editi da Dino Audino

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Fare costumi (volume I)

La casa editrice romana, ha dato alle stampe un ricco trittico di manuali che ben si sposano con l’arte coreutica e con il mestiere del teatro tra palcoscenico e dietro le quinte.

Fare costumiFare costumi (volume primo)” a cura di Elisabetta Antico e Paola Romoli Venturi con la prefazione di Marco Tullio Giordana è incentrato sul lavoro del costumista. 126 pagine per far conoscere la professione del costumista che sembra un mestiere fatto solo di fantasia e creatività, ma in realtà è un lavoro pratico, che richiede organizzazione e concretezza.

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Le autrici, attraverso le loro esperienze, lo raccontano nei suoi diversi aspetti, dalla formazione alla progettazione, illustrando le varie fasi della produzione di uno spettacolo o di un film, fino al lavoro sul set. Dice nella prefazione Marco Tullio Giordana:

“Tante volte tocca combattere per mantenere una certa qualità nei reparti, in ciò che ‘si vede’ (che dovrebbe essere la cosa più importante di tutte!), e non sarà male apprendere anche qualche scaltrezza su come difendersi e ottenere i risultati migliori a dispetto del risparmio fino all’osso. Mi sembra che il libro di Elisabetta Antico e Paola Romoli Venturi sia generoso e pratico anche su questo punto, oltre che nel fornire dritte preziose sulla storia del costume e sull’apprendistato vero e proprio (scuole, testi fondamentali, persino siti web dove estendere le proprie ricerche) e sulle tecniche di taglio mostrate con bei disegni esplicativi. Sono sicuro che chi vuole intraprendere il bellissimo mestiere di “vestire i sogni” lo troverà prezioso e anche gli insegnanti vi si potranno ispirare per la chiarezza dell’impostazione e delle tavole esplicative”.

Il primo volume, “Il lavoro del costumista”, analizza l’iter della formazione e il mestiere del costumista sintetizzando il lavoro in due fasi, una tecnico- organizzativa e una creativa.

Nella fase tecnico-organizzativa ci sono lo studio e la lettura del copione anche attraverso lo spoglio di una sceneggiatura, la gestione del lavoro e del budget, il rapporto con i fornitori e il lavoro sul set.

Nella fase creativa, viene descritto come ci si documenta, si crea lo stile, si progetta, si disegna, si crea la cartella colori e si campionano i materiali, per realizzare il progetto da presentare alla regia.

Fare costumiFare costumi (volume II)

Nel seguito “Fare costumi (volume secondo)” si tratta degli spazi e dei materiali al fine di esaminare il lavoro del reparto sartoria illustrando (144 pagine) quello che avviene in una struttura allestita per la realizzazione e la gestione dei costumi per uno spettacolo.

Analizza i vari settori creati durante l’allestimento, le figure professionali che collaborano con il costumista e cosa avviene all’interno dei diversi settori; descrive l’organizzazione del lavoro, il laboratorio, lo studio del taglio, le prove costume, la ricerca degli abiti e degli accessori nelle sartorie teatrali; parla dei tessuti e dei materiali che si possono utilizzare, della loro elaborazione e della tintura; racconta, attraverso l’esperienza di un truccatore, il rapporto fra costumi e trucco.

E infine vi farà conoscere il costume attraverso lo sguardo di due ricercatori.

Le autrici di entrambi i libri sono: Elisabetta Antico, costumista diplomata all’Accademia di Moda e Costume di Roma, lavora nel cinema, in teatro, in televisione e all’opera per produzioni nazionali ed estere e Paola Romoli Venturi, costumista diplomata all’Accademia di Moda e Costume di Roma, specializzata nel Laboratorio di Esercitazioni Sceniche.

Lavora nel teatro e in televisione. Artista visiva, partecipa a mostre nazionali ed estere.

Grammatica del palcoscenicoGrammatica del palcoscenico

Massimo Navone ha dato alle stampe “Grammatica del palcoscenico” con una introduzione pratica all’arte della recitazione (112 pagine).

Questo manuale è dedicato a tutti gli aspiranti attori e registi che muovono i primi passi sul palcoscenico e agli insegnanti che hanno l’importante compito di guidarli nelle delicate fasi iniziali della formazione teatrale.

Propone un percorso graduale di collaudati esercizi di base, accompagnati dalle indicazioni necessarie alla loro pratica e dalle domande da porsi per analizzarne gli esiti.

La consapevolezza della propria presenza scenica e delle sue potenzialità espressive è al centro dell’interesse di ogni argomento trattato e dei rispettivi esercizi.

Nel manuale viene inoltre dedicato uno spazio particolare ai meccanismi che agganciano lo sguardo dello spettatore all’azione dell’attore, in rapporto al tempo e allo spazio della rappresentazione.

Si tratta di un argomento spesso sottovalutato a favore di un’esclusiva concentrazione sulle problematiche dell’attore in rapporto a se stesso e alla scena da recitare, ma la conquista dell’attenzione del pubblico, destinatario/complice di qualunque azione teatrale, è il compito principale da affrontare nelle prime fasi della formazione di ogni attore e regista, perché comporta implicazioni di dinamica e d’immaginario fondamentali.

L’autore Massimo Navone, regista e drammaturgo, è stato per dieci anni direttore della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano, dove insegna recitazione e regia.

Nell’ambito della formazione ha ideato importanti progetti di scambio internazionale tra cui il “Festival della Giovane Regia Milano-San Pietroburgo”, la “Finestra sulla drammaturgia tedesca”, “Il Teatro di Dario Fo e Franca Rame per le Nuove Generazioni”.

Come regista ha diretto numerosi spettacoli teatrali in Italia e all’estero e collaborato a programmi televisivi e radiofonici per la Rai e la RTSI.

Dino Audino editore

La casa editrice Dino Audino, si trova a Roma e grazie ad un catalogo che conta, al momento, oltre duecento titoli inerenti cinema, teatro e scrittura creativa, rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che operano nel mondo dello spettacolo, della creatività e dell’arte.

Si tratta di manuali che nessun esperto di questi settori si fa mancare.

La Dino Audino è una casa editrice autonoma e indipendente, il che vuol dire che non ha finanziamenti né pubblici né privati, vive di quel che produce.

Le tirature iniziali sono tra le 400 e le 1000 copie. Un’editoria di qualità che cresce grazie al passaparola e alla continua ristampa dei titoli in catalogo che raggiungono l’80% del fatturato facendo sì che la Dino Audino abbia trovato una sua connotazione nel mercato editoriale italiano.

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