4021, è un film indipendente no-budget girato in soli tredici giorni.
Una storia attuale, moderna, a tratti ironica ma che lascia l’amaro in bocca. Scritto e diretto da Viviana Lentini, da un’idea di Simone Pulcini, il film nasce dalla necessità di raccontare una realtà lavorativa difficile realmente affrontata dal protagonista Pulcini, anche produttore del lavoro.
Una storia ispirata a una realtà vera ma condita di intrecci inaspettati e tanta fantasia.
Abbiamo incontrato Simone Puclini prima dell’uscita del film il 2 febbraio.
Simone Pulcini perché hai deciso di raccontare la storia di un agente di commercio?
Credevo fosse giusto far emergere le difficoltà umane oltre che economiche di questo lavoro.
In questa società che viviamo fare l’agente di commercio è diventata una missione più che un lavoro.
Quanto di quello che racconti corrisponde alla realtà? É cosi difficile lavorare in questo ambiente?
La maggior parte di quello che viene raccontato nel film “4021” corrisponde al vero, soprattutto lo stato d’animo con il quale si affronta quotidianamente questo lavoro. La domanda giusta sarebbe “Perché è così difficile fare questo mestiere in Italia?” Credo sia inaccettabile che nel nostro Paese si sia ormai radicata nel profondo la cultura del non pagare i propri debiti. Lo Stato non interviene, rimane a guardare.
4021 racconta anche di una Roma complicata e caotica. Cosa significa per un romano come te vedere la città in queste condizioni?
È un colpo al cuore vedere la Capitale d’Italia versare in queste condizioni. I politici fanno di tutto per accaparrarsi il comando di Roma con false promesse ma per noi cittadini non cambia mai nulla.
Non c’è il rispetto delle regole, già dalle otto di mattina sembra di essere nel far west,in questa città si vive agitati per ventiquattro ore di fila. Non credo che la colpa sia solo nostra.
Come è stato lavorare con la regista Viviana Lentini?
Viviana è una persona straordinaria, ha sposato subito il progetto capendo quanto era importante il messaggio che volevo lanciare, conoscendo e affrontando tutte le difficoltà a cui andavamo incontro. È una donna coraggiosa, una regista che lavora a 360°. Siamo andati sul set con diverse prove alle spalle, ci tiene che gli attori diano il massimo.
Il suo lavoro è stato preziosissimo, ha realizzato un piano di lavoro che ci ha permesso di girare “4021” in soli tredici giorni.
E con il resto del cast?
Sono stato fortunato, un cast eccezionale. Sia quello tecnico che quello artistico, hanno collaborato tutti al progetto nonostante tutte le difficoltà, se abbiamo portato a termine il film è anche e soprattutto grazie a loro.
Avete partecipato a diversi Festival. Come è stata la reazione del pubblico?
Sono rimasto colpito in positivo dal pubblico, dopo la proiezione ci sono state bellissime riflessioni da parte di tutti. La gente si è emozionata e si è ritrovata nella vita dell’agente “4021”. Non solo gli agenti di commercio ma tutti. In fondo si parla di precariato e vuoi o non vuoi lo siamo un po’ tutti.
Cosa deve aspettarsi il pubblico da 4021?
La realtà dei nostri giorni, raccontata così com’è! Dura e cruda, nel film si ride e si riflette proprio come succede a tutti noi che finiamo per ridere amaramente dei nostri problemi.
Le immagini per questa intervista sono fornite dall’Ufficio Stampa dell’artista/manifestazione. Si declina ogni responsabilità riferibile ai crediti e riconoscimento dei relativi diritti.