Esattamente un anno fa, con il cuore in mano scrivevamo questo. Si tratta di un ricordo che non sfiorirà mai e per questo oggi, che ricorre l’anniversario della sua scomparsa decidiamo di riproporre queste parole.
8 agosto del 1982. Fondi, provincia di Latina. Campo sportivo “Fabiani”. Pino Daniele in Bella ‘mbriana Tour.
Questo il mio primo ricordo di Pino Daniele dal vivo.
L’Italia di Pertini, Zoff e Bearzot aveva appena vinto i mondiali di calcio. Ci eravamo tuffati nelle fontane delle città per festeggiare, avevamo per la prima volta fatto gli ormai famosi caroselli con le auto. Insomma eravamo in pieno delirio di onnipotenza calcistica.
E quell’entusiasmo si trasferì inevitabilmente sulla nostra estate.
Come ogni anno d’estate mi trasferivo con armi e bagagli al campeggio Romantico di Terracina con tutta la famiglia per fare l’ormai desueta “villeggiatura”.
Mio cugino quella mattina dell’8 agosto mi disse
Andiamo a Fondi stasera, c’è un bel concerto ed ho i biglietti.
Nel primo pomeriggio salimmo insieme ad altri 3 amici sulla sua Due Cavalli, ovviamente a me, che ero il più piccolo, toccò il posto centrale del sedile posteriore. Solo chi ha fatto questa esperienza sa quanto sia dolorosa perché la due cavalli ha solo 2 sedili … ed in mezzo c’è solo un montante di ferro.
Con le “ossa” rotte malgrado i soli 15 km di distanza arriviamo allo stadio, o meglio al campo sportivo perché non c’è l’erbetta ma la “pozzolana”, insomma terriccio.
Ad attenderci una vera bolgia, anche per l’effetto dell’entusiasmo calcistico di cui sopra che aveva pervaso le nostre esistenze estive.
Già dal primo pomeriggio lo stadio si era riempito. Un odore acre di polvere, fumo e sudore filtrava nelle narici. Gente che ballava e cantava ancora prima che il sole tramontasse.
Circa 15.000 paganti per l’unica data nel Lazio del Bella ‘mbriana Tour.
Pino Daniele all’apice del successo
Bisogna ammettere che Pino Daniele era all’apice del suo successo dopo 5 album uno più bello dell’altro : Terra mia (1977), Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980), Vai mò (1981) e Bella ‘mbriana (1982). Un filotto di assoluta bellezza che lo aveva fatto conoscere anche oltre oceano.
Alle 21 e qualcosa inizia la magia. Salgono sul palco Pino Daniele ed il meglio della scuola partenopea : James Senese, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Joe Amoruso e, special guest nel tour di quell’anno, il sassofonista argentino Gato Barbieri.
Cosa aveva di particolare Pino Daniele ? Il sound ovviamente. Roba mai sentita prima. Una miscela incredibile di Blues, tradizione italiana, tradizione napoletana, Funky… difficile da descrivere.
Le canzoni erano quasi tutte in napoletano, che poi Pino Daniele abbandonò per passare ad un più comune italiano, ma le cantavamo tutti. Credo che mai come in quel periodo ci siamo sentiti orgogliosi che Napoli fosse in Italia per sentirci anche noi, nel nostro piccolo, napoletani.
Quindicimila persone a fare i cori su Yes I Know My Way, A me me piace ‘o Blues, ballando, cantando, mangiando polvere, respirando fumo ma felici, felici come non mai perché quella musica era gioia allo stato puro.
Perché avevamo vinto I mondiali, perché avevamo un Presidente della Repubblica che amavamo tutti, perché sul palco c’era tanto di quel talento che ci sembrava che fosse quasi impossibile trovarceli a Fondi.
La band dell’82
Per chiarire a tutti di chi sto parlando, la band di quel live era composta da :
- Pino Daniele, chitarra e voce
- Tony Esposito, percussioni
- Tullio De Piscopo, batteria
- Jeremy Meek (è stato membro di The Alan Parsons Project), basso
- Karl Potter (uno che a collaborato con Herbie Hancock, Charles Mingus e Dizzy Gillespie), congas
- Kelvin Bullen, chitarre
- Joe Amoruso, tastiere
- Mel Collins, (è stato membro dei King Crimson, The Alan Parsons Project e Dire Straits), fiati e sax
- Gato Barbieri (tante cose tra cui compositore della colonna sonora del film Ultimo tango a Parigi, che gli è valsa un Grammy Award ), special guest
Non solo note, non solo parole. Per me quella sera fu la consistenza stessa delle emozioni.
A 35 anni e centinaia di live di distanza, il mio concerto più bello.
Perché per tutti quelli che c’erano non fu solo un concerto e so per certo che chiunque quel giorno era presente su quel campo non lo dimenticherà mai ed ha ancora nel naso la polvere ed il cuore che scoppia al ricordo. 1982.
E 30 anni dopo mi sono trovato sotto palco a fotografarlo .. ma questa è Tutta n’ata storia.