“Scuola di Danza” di Aurora Marsotto

(presentazione ed intervista a cura di Michele Olivieri)

La collana “Scuola di danza”, si ispira al lavoro quotidiano e ai successi delle grandi étoiles e vuole essere, per i ragazzi, una piacevole lettura ma anche un modo divertente per accostarsi all’affascinante ed esclusivo mondo della danza, del teatro e della musica. In ogni titolo vengono presentati celebri coreografie classiche e contemporanee, accenni di storia della danza e del balletto ed immortali partiture musicali.

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Scuola di Danza: una collana per vivere, passo dopo passo, le più belle avventure nel mondo della danza.

Aurora Marsotto

Un bellissimo teatro nel centro della città, un college dove Viola e i suoi amici studiano per realizzare il loro sogno, una graphic novel dedicata a tutte le aspiranti ballerine! Viola ha grinta da vendere e un grande sogno: diventare un giorno una celebre ballerina.

Insieme a lei, nella prestigiosa Scuola del Teatro, ci sono ragazze e ragazzi con i quali condividere la passione per la danza e il desiderio di debuttare un giorno su un vero palcoscenico. Nel college infatti vivono ragazzi arrivati da tutto il mondo per studiare danza, canto e musica.

Il Teatro, poi, nasconde infiniti segreti e Viola con i suoi amici sono decisi a scoprirli tutti! Mediante le loro avventure anche il lettore potrà rivivere le storie dei Balletti classici e moderni più noti, accompagnando i ragazzi della scuola.

Dai preparativi per il Gran Galà, ai favolosi spettacoli da mettere in scena, dai Musical Film Festival fino all’Hip Hop: ogni giorno c’è una nuova avventura da vivere per tutti gli appassionati delle arti espressive più entusiasmanti!

In ordine di uscita, l’ultimo volume nato dalla fervida penna di Aurora Marsotto è “La gioia di danzare”, 160 pagine in cui l’étoile Roberto Bolle, uno dei più grandi ballerini classici e contemporanei a livello mondiale sarà ospite della Scuola di danza!

Julio, il compagno con cui Viola fa coppia durante le lezioni, sta vivendo un momento di crisi: un grave errore durante uno spettacolo ha infatti messo in discussione la sua permanenza alla Scuola del Teatro.

Ma l’incontro con un personaggio molto particolare, l’étoile Roberto Bolle, che ha vissuto lo stesso momento di incertezza proprio alla sua età, darà una nuova luce al suo modo di vivere la danza e lo convincerà a non mollare.

L’autrice, Aurora Marsotto, giornalista e architetto milanese.

Aurora MarsottoHa lavorato nel mondo del design e ha collaborato con numerose testate italiane e straniere curando le rubriche di critica letteraria e di danza.

È autrice di parecchie pubblicazioni della casa editrice Piemme Junior tra cui anche la collana “Tino il cioccolatino”.

I suoi libri legati al mondo della danza sono tradotti in nove lingue. Con la casa editrice Lapis ha editato “Facciamo Teatro”, volume scritto in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano.

Vincitrice di due Premi Coni per la Letteratura. È stata membro della Commissione Fus del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Membro a Bruxelles della Commissione Cultura 2000. Membro della Commissione “Scuola e Cibo” del MIUR.

Dal 2010 è nel Consiglio di amministrazione della FIRA, Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite.

Dal 2011 dirige il magazine on line www.mamurio.it

Il marchio “Il Balletto a Vapore

Nato nel 1992 come settore ragazzi di “Edizioni Piemme”, offre un catalogo di circa 800 titoli, libri di narrativa adatti ad un pubblico di lettori dai tre anni, il momento in cui il bambino comincia a sfogliare le pagine stampate, ai tredici anni.

Il marchio è il punto di riferimento per i genitori attenti alle esigenze dei propri figli e per tutti gli insegnanti impegnati nella diffusione dell’amore per la lettura.

Fin dai suoi esordi la collana “Il Balletto a Vapore” si è caratterizzata per la forte presenza nelle scuole, sia grazie alla proposta di libri di qualità, scritti dai più importanti autori italiani per ragazzi oppure scelti con attenzione nella produzione degli editori stranieri, sia attraverso iniziative concrete rivolte ai docenti.

La proposta editoriale del “Battello a Vapore” si è diversificata e arricchita nel corso degli anni, offrendo ai suoi lettori grandi romanzi e serie che spaziano dal giallo al fantasy, dall’attualità allo sport: Ulysses Moore, Gol!, Scuola di Danza e Valentina, Nelle Terre di Aurion, Sherlock, Lupin & io, oltre a incontrare il favore dei lettori italiani, sono state vendute in numerosi Paesi in Europa e nel mondo.

I titoli che compongono la storica collana “Scuola di danza” sono:
  • La gioia di danzare
  • Mille ballerini in scena
  • Hip hop urrà
  • Un principe da sogno
  • Un mare di punte
  • Il ritorno dell’etoile
  • Nastri & scarpette
  • Aspettando il lago dei cigni
  • Un sogno di valzer
  • Ciak, si danza!
  • Un amore sulle punte 
  • Spettacolo a sorpresa
  • Un sogno sulle punte
  • Una nuova stella
  • La notte del gran galà
  • In gita a passo di danza
  • Il ritratto misterioso
  • Tutti al concorso
  • Musical che passione
  • Un Romeo per due Giuliette
  • S.O.S. esami in arrivo
  • Passo d’addio
  • Si ricomincia da tre
  • Un balletto da favola
  • Il ballo delle debuttanti
  • Danze sull’acqua
  • A piedi nudi sul palco
  • Il balletto dell’anno
  • Ballando sui pattini.

Inoltre sono stati pubblicati quattro manuali di Scuola di danza:

Aurora Marsotto“I segreti della ballerina”

in cui gli allievi della Scuola di danza, coinvolgendo i loro insegnanti e la simpaticissima cuoca Annina, ti parleranno dei balletti più famosi di tutti i tempi, raccontandone la storia, i meravigliosi costumi, gli interpreti più celebri e i passi più difficili.

Un modo divertente e coinvolgente per conoscere la storia della danza, dei balletti e dei ballerini!

“Il mondo a passo di Danza”

dove gli allievi della Scuola di danza sono pronti a partire! Da Parigi, a New York, a Tokyo, a Mosca, ognuno di loro frequenterà uno stage in una città diversa del mondo, alle prese con un genere differente: danza moderna, acrobatica, di carattere, fl amenco, hip hop e molti altri.

Un grande libro per raccontare i grandi protagonisti, gli splendidi costumi e i passi più difficili del meraviglioso mondo della danza.

“Musical, Maestro!”

Tutti, alla scuola di ballo del Teatro, hanno sognato almeno una volta di partecipare a un musical e vestirne i costumi di scena pieni di paillettes!

Ecco perché Viola e i suoi amici non stanno più nella pelle sapendo che li aspetta un’esperienza unica, in Inghilterra, durante la quale potranno cimentarsi con gli spettacoli dei loro sogni, da Cats a Grease, da Il fantasma dell’Opera a Notre-Dame de Paris…

Ciak, si Danza”

In questa i ragazzi della Scuola del Teatro sono stati scelti come giurati del “Musical Film Festival” che si terrà in città e, per prepararsi adeguatamente, assisteranno con i loro insegnanti a un ciclo di proiezioni dei migliori film sulla danza. Da Cantando sotto la pioggia a Step Up, da Mary Poppins a Billy Elliot.

Attraverso una carrellata delle più belle e mitiche pellicole musicali si parla ai ragazzi della nascita del film sonoro e dell’importanza della musica nei film, della particolare regia quando si tratta di riprendere la danza.

La serie “Scuola di danza” è tradotta in turco, portoghese, greco, ungherese, spagnolo, catalano, svedese, olandese e macedone.

Le lettrici ed i lettori della serie possono scoprire i segreti dei loro personaggi preferiti ed essere sempre aggiornati sui principali appuntamenti di spettacoli di danza e teatro su www.scuola-di-danza.it

Aurora Marsotto

Intervista di Michele Olivieri all’autrice Aurora Marsotto

Aurora come e quando nasce l’idea della collana “Scuola di danza”?
Aurora Marsotto
Aurora Marsotto

Nasce dal successo di una piccola serie di tre volumi, era il 2003, sempre editi da Piemme, che ha avuto un grande successo e ancora oggi è ristampata, “Da grande farò la ballerina, “Ballerina si diventa” e “Ballerina in palcoscenico”.

La scommessa della casa editrice è stata quella di inserire questi tre volumetti nella serie Arancio del Battello a Vapore, una serie di libri per ragazzi dagli otto ai dieci anni, di vari titoli per maschi e per femmine. E un argomento così specifico è piaciuto.

Abbiamo allora pensato nel 2008 a una collana più organica che portasse ai ragazzi il mondo della danza e del teatro nelle sue mille sfaccettature.

L’ultimo in ordine di uscita è “La gioia di danzare” che si lega all’étoile Roberto Bolle, anch’esso ospite della Scuola di danza. Come si dipana la storia in questo nuovo volume?

Aurora MarsottoÈ una sorpresa.

Nel volume Roberto Bolle non danza! Ma insegnerà a danzare con gioia, quella che lui ha nel cuore ogni sera che sale sul palcoscenico. Diventerà un importante amico, quasi un fratello maggiore, dei protagonisti di Scuola di Danza e spero anche di tutti i lettori. Roberto Bolle, al di là della sua grande tecnica e professionalità, è una persona speciale con tante cose da raccontare ai ragazzi e al pubblico.

Non sempre è facile nelle interviste svelare il lato più umano delle persone, io ho cercato di farlo.

Prima di Bolle hai dedicato alcune puntate di “Scuola di Danza” anche ad altri celebri personaggi, Luciana Savignano, Anna Razzi, Anna Maria Prina, Carla Fracci, Kris, Nicoletta Manni. Com’è avvenuta la scelta e quale apporto hanno dato alle pubblicazioni?

È stato un percorso naturale della collana rivolgerci a un certo punto a loro.

Dopo aver introdotto i ragazzi, volume per volume, argomento per argomento al mondo della danza, ma anche a quegli sport dove gli atleti usano gli esercizi della danza classica per prepararsi al meglio, ho pensato che fosse giunto il momento, che i lettori ascoltassero i consigli e le testimonianze delle nostre étoiles, a secondo del loro modo di essere interpreti della loro danza. Ma non solo.

Da Carla Fracci in poi, le star della danza sono entrate anche come caracter, cioè personaggi della storia, vivendo con i protagonisti di Scuola di Danza un’avventura creata apposta per loro e ambientata in modo reale in questi anni.

E devo dire che tutti ne sono stati felicissimi, anzi il maestro Makhar Vaziev, sino allo scorso anno direttore del Ballo alla Scala e oggi al Bolscioi, ha voluto assolutamente partecipare con Nicoletta Manni e per loro ho creato una storia, nel vol. 25 dal titolo “Un principe da sogno”, molto simile a quella che Nicoletta aveva vissuto poco tempo prima e che molto pubblico non conosce.

Pensi in futuro, che la lista di celebri étoile e danzatori, possa allungarsi nella saga della “Scuola di Danza”?

Penso di sì, abbiamo ancora étoiles… e la danza ha tante storie.

A quale pubblico e lettore è rivolta la collana?

Aurora MarsottoA ragazzi dagli otto ai dodici anni, e intendo maschi e femmine anche se la copertina è rosa!

Perché i protagonisti sono un gruppo di ragazzi che studiano danza, maschi e femmine, ma anche musica, pianoforte e violino li studiano due maschi e canto, due ragazzine ne sono allieve.

Perché le avventure di questo gruppetto si svolgono, a parte qualche viaggio di studio a Londra, New York, Berlino, Parigi…, alla Scuola del Teatro dove si studia danza nei suoi diversi stili, musica e canto.

È come se la Scuola della Scala di Milano fosse unita al Conservatorio Giuseppe Verdi.

Ma la collana è anche dedicata a tutti i ragazzi che hanno da poco conosciuto questo mondo e a tutti coloro che non lo conoscono ancora.

Sicuramente questi libri sono un modo divertente per accostarsi alla nobile arte coreutica e all’affascinante mondo della danza e della musica. Quanto è importante educare i giovani al “teatro”?

È fondamentale, perché la danza e la musica educano e fanno crescere e accompagnano l’uomo per tutta la vita.

Anche se non si praticano direttamente, queste arti fanno comunque parte di noi in modo più o meno consapevole, ma è importante che sin da bambini si possano conoscere.

La “collana” ha avuto moltissimo seguito e consenso, negli anni, ed è tradotta in diverse lingue, pubblicata in altrettanti paesi. Da cosa dipende, a tuo avviso, il successo?

Aurora MarsottoPerché si raccontano storie reali, filtrate da un po’ di fantasia e dallo sguardo attento dei ragazzi, ma sono comuni a tutti i paesi stranieri, dove si studia e si ama la danza e la musica, cioè ovunque.

In più qua e là sono sparse pillole di storia della danza, di balletto, della musica e delle opere, e molte situazioni che chi pratica queste arti comincia a conoscere e si identifica nei protagonisti.

So che in parecchie scuole sono consigliati e usati come libri di lettura, perché offrono spunto per ricerche e approfondimenti didattici. E questo mi fa molto piacere.

In fondo vorrei che questi volumi aiutassero a formare un futuro pubblico preparato e consapevole.

Per te, Aurora, la danza intesa come arte e veicolo culturale, cosa rappresenta e cosa può rappresentare nel panorama nazionale?

Chi la conosce o la pratica, ma unisco la danza alla musica e alle arti figurative, è un gradino più su degli altri, ha più possibilità e prospettive, non solo lavorative, ma di crescita culturale ed emozionale e questo fa la differenza tra chi vive e chi è consapevole di vivere.

Da dove trai l’ispirazione per la scrittura di ogni nuovo capitolo della fortunata serie tersicorea in “carta e inchiostro”?

Io frequento il mondo teatrale da quando ero piccola e mi ha sempre attratto il dietro le quinte, il retropalco, sia fisico che mentale, quindi conoscendo questo mondo anche come critico di danza da quasi trent’anni, mi è facile trovare trovare argomenti che possano interessare i ragazzi e poi la danza è veramente una miniera di storie, basta osservarla attentamente.

Ti ispiri a qualcuno in particolare per i personaggi, ad esempio Viola, o sono del tutto frutto della fantasia?

Aurora MarsottoViola è la predestinata, quella che sin da bambina ha tutte le caratteristiche per diventare una étoile, è determinata, forte, curiosa, emotiva, ma anche intelligente e studiosa: ha il sacro fuoco, anche se non ne è ancora consapevole.

Ma ogni mio personaggio, anche adulto, rappresenta una sfaccettatura delle persone che vivono di danza.

E alcuni ragazzi hanno già “in vitro” qualche caratteristica di nostre ben conosciute étoiles.

Un ragazzo ricorda molto un notissimo ballerino americano al quale piace molto il calcio, che alla sua stessa età fu in bilico sulla carriera da scegliere.

Più di trenta volumi editi dalla casa editrice Piemme, nessuno ha mai pensato ad una trasposizione televisiva a puntate?

Sì, ci sono stati degli avvicinamenti. Attendo!

Credo che in ogni volume ci siano le possibilità di una trasposizione televisiva interessante e per tutte le età, anche per un pubblico adulto.

Molti personaggi nelle storie sono adulti.

Forse spaventano un po’ i riferimenti culturali, non sono storielle di danza e queste si sa vanno per la maggiore negli ambienti che non la conoscono.

Da dove nasce la tua passione per la danza trasformatasi poi in professione?

Dalla frequentazione teatrale.

La prima volta alla Scala avevo tre anni.

A otto ero già al Festival di Nervi. Ma anche dietro le quinte del Piccolo Teatro. Mio padre era amico di Paolo Grassi, suo compagno di scuola era stato Walter Chiari.

Mia mamma suonava il pianoforte e io sono stata avviata allo studio della danza.

Ma oltre la danza, la mia passione è l’architettura. Sono, infatti, un architetto che ha lavorato molto in questo campo e nell’editoria di essa.

Alla Domenica del Sole 24 Ore dove sono stata chiamata alla sua fondazione, e per la quale ho lasciato Il Giornale di Montanelli, dopo anni di critica d’architettura, ho creato le rubriche “Balletto” e “Grandi e piccini” di critica letteraria per l’infanzia, due cenerentole alle quali nessuno al giornale prestava molta attenzione.

La sezione de Il Battello a Vapore delle edizioni Piemme, in cui compare la collana “Scuola di Danza” è caratterizzata per libri di qualità rivolti ai giovani. Qual è il punto di forza della casa editrice a tuo parere?

Aurora MarsottoLa serietà con la quale vengono costruiti, lo staff editoriale di grandissimo livello. La professionalità e la competenza fanno la differenza.

E poi si lavora benissimo con loro. C’è fiducia, l’autore é ascoltato, e per me questo è fondamentale.

Le illustrazioni, di volta in volta, vengono create sempre dagli stessi autori? e come avviene questa parte di lavoro?

I primi tre volumi della serie “Da grande farò la ballerina” sono stati disegnati da Desideria Guicciardini, con un tratto più infantile, ma ricco di humor anglosassone.

Lei è grandissima e famosa disegnatrice carica di premi e di libri, l’ho voluta io perché mi sembrava il suo segno il più adatto per iniziare a parlare di danza in modo anche spiritoso.

Desideria disegna anche la mia serie dedicata a “Tino il cioccolatino” e con lei abbiamo creato un particolare “Lo Schiaccianoci”, e credo piaciuto perché uscito per Natale lo scorso anno si è esaurito prima delle feste e la Cina ne ha acquistato i diritti.

Per la collana Scuola di Danza ci siamo rivolti, invece, a Donata Pizzato, una bravissima disegnatrice che viene dai cartoni animati perché volevamo delle immagini più vicine al pubblico dei ragazzini di dieci anni, con i ballon e la dinamicità che loro amano.

Entrambe le disegnatrici, a digiuno di danza, sono state istruite dalla sottoscritta, ma hanno anche seguito lezioni alla scuola di Ballo della Scala, visto balletti sia dal vivo che filmati.

Ora sono delle ballettomani, e comunque sono io che suggerisco le immagini da creare, seguo l’impaginazione e controllo nelle varie fasi i disegni, dalle prime matite al colore. Questo perché non amo “i luoghi comuni” della danza, ma ai ragazzi che la studiano o solo vi si avvicinano voglio darne una immagine esatta, reale.

Sono forse una perfezionista, ma i ragazzi non si devono né prendere in giro né sottovalutare.

Possiamo affermare che, in parte, questi libri fungono anche da “Storia della danza e del Balletto” per i giovani danzatori di domani?

Sì, ho voluto dare ai ragazzi anche uno strumento di conoscenza cercando di offrir loro un panorama il più ampio possibile della danza.

E la collana giunta al ventinovesimo titolo comprende anche quattro manuali dedicati al balletto di repertorio, agli stage, al musical teatrale e al musical cinematografico.

In questi volumi si narra in modo più approfondito sia la storia della danza europea che americana, sino agli ultimi contemporanei, la storia del cinema, del musical e delle commedie musicali.

Ad esempio presentiamo ai ragazzi anche “Rugantino”.

E vorrei ricordare anche le collaborazioni con Matz Ek e Pompea Santoro per il titolo n. 15 “A piedi nudi sul palco” dedicato alla danza contemporanea, con Daniel Ezralow e la compagnia della Rancia per “Cats”, raccontato nel n. 7 “Musical che passione”, le danze sportive in collaborazione con la FIDS, Federazione Italiana Danze Sportive nel n. 20 “Un sogno di valzer”, e le discipline sportive come il pattinaggio su ghiaccio, la ginnastica ritmica e il nuoto sincronizzato con la collaborazione di allenatori federali e con il CONI.

E del Coni mi piace ricordare che mi ha premiato due volte per altri miei libri.

Quanto è importante insegnare, anche nelle scuole private, la musicalità, l’espressività, l’interpretazione e soprattutto fornire le basi storiche dell’arte coreutica?

Molto. Moltissimo.

Ai ragazzi si dovrebbe accompagnare anche lo studio di uno strumento musicale.

Io credo che le scuole di danza e di musica dovrebbero essere unite sin dalla scuola elementare.

La danza poi ha moltissime declinazioni, ogni ragazzo troverebbe la sua se potesse provarle tutte. E infatti nei miei libri non c’è solo la danza classica, penso di aver presentato ai ragazzi quasi tutte le danze oggi fruibili.

Nel n. 26 “Hip Hop Urrà” racconto del movimento hip hop e come testimone d’eccezione c’è Kris, il performer italiano più premiato all’estero e oggi bravo insegnante anche di cultura hip hop, un movimento che tutti i ragazzi che praticano la break dance dovrebbero conoscere.

Una domanda anche sulla FIRA, di cui sei testimone, di cosa si occupa e come si è sposata con la danza grazie anche al sostegno di Carla Fracci?

Aurora MarsottoIo sono nel Consiglio d’Amministrazione di Fira, Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite e la sua missione è raccogliere fondi per la ricerca sulla malattie reumatiche.

Ho desiderato avere Carla Fracci come testimonial, perché le malattie reumatiche sono la prima causa di invalidità soprattutto per le donne ed è una malattia che colpisce anche i giovani e i bambini.

Carla Fracci ci è sembrata la persona adatta a essere il nostro testimonial perché è ancora attiva nonostante l’età e quindi veicola bene il messaggio che rimanere attivi aiuta, anche i malati reumatici, e poi è positiva e combattiva, quello che occorre per vincere o convivere senza troppe ansietà con la malattia.

E Carla Fracci è una persona meravigliosa, sempre disponibile per le nostre attività, sempre presente. Anche nell’ultima campagna “Apri le mani” si è fatta fotografare con i nostri giovani ricercatori, e sembra proprio una di loro (vedere la foto sul sito www.firaonlus.it)

Per concludere, stai già lavorando al prossimo volume di “Scuola di Danza”? Ci vuoi offrire qualche anticipazioni sulle future uscite?

Sì, la stesura è già fatta, ora siamo alla confezione dei disegni. Uscirà la prossima primavera.

È stato un gran lavoro, ma spero che i ragazzi l’apprezzino, anzi che entrino e si sorprendano nella scatola magica che ho preparato.

È una novità per la collana, con una bella carrellata di …passi, situazioni, personaggi, étoiles… eccetera eccetera!

 

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