Tra Musica e Documentari, i premiati al Parma Music Film Festival

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Un festival caratterizzato da produzioni legate all’impegno sociale, da storie intime e forti e da documentari che hanno ampliato il concetto di musica e del viverla insieme.

Si è svolta domenica 25 settembre la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Parma International Music Film Festival.
Tre film su tutti si sono contesi i premi più importanti. Fever at down del regista ungherese Peter Gardos, basato su una storia vera che narra l’amore tra due sopravvissuti all’Olocausto nei campi di riabilitazione svedesi durante l’autunno e l’inverno del 1945 ha avuto il premio più importante, la Violetta d’Oro alla miglior colonna sonora ed è stato ritirato dal compositore del lungometraggio, Attila Pacsay.

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La giuria ha motivato il riconoscimento per la capacità di sottolineare con estrema eleganza e raffinatezza I vari aspetti drammaturgici della storia. Lo stesso film ha ricevuto anche il premio alla miglior fotografia, consegnato da uno dei giurati, il direttore della fotografia Giovanni Battista Marras per l’uso del bianco e nero che ricorda I capaci maestri del Neorealismo.

La Violetta d’Argento per il miglior film è stata aggiudicata al film austriaco Cuore frantumato di Timm Kroger, l’incontro di un giovane compositore con un maestro di musica. Il film ha avuto il giudizio unanime della giuria per il garbo e l’eleganza con cui la regia ha saputo raccontare il carattere intimista della storia.

Oggetto di maggiori discussioni è stata la premiazione di Peter and Wendy, come ha spiegato Michele Guerra, docente di cinema all’Università di Parma e giurato, perché il film era in lizza per un riconoscimento sia per la conduzione che per la colonna sonora.

Alla fine la giuria ha decretato un Premio Speciale per la miglior regia a Diarmuid Lawrence per l’adattamento cinematografico e musicale con finalità sociale del film ed è stato ritirato dal compositore delle musiche, l’italiano Maurizio Malagnini.

Il Premio Malerba per la sceneggiatura del miglior cortometraggio , meritatissimo, è andato a Inagibile di Giulia Natalia Comito e Tommaso Cassinis, documentario narrato in prima persona dal musicista Tiziano Sgarbi, in arte Bob Corn che ha vissuto in prima persona il terremoto in Emilia.

L’attore e musicista Marco Cocci si è aggiudicato Il premio come miglior attore per il film Spiral.

Il miglior cortometraggio è risultato Adaptation del polacco Bartosz Bruhlik.
Il premio MUP alla miglior produzione italiana è stato consegnato dal prof. Marzio Dall’Acqua per il cortometraggio Camper di Alessandro Tamburini.

Infine Il premio alla carriera è stato assegnato proprio alla madrina del festival, Stefania Rocca, che ha ringraziato per la serata sperando di poter nuovamente intervenire ad una prossima edizione di questo festival unico in Europa proprio perchè legato alla musica.

Il direttore artistico del festival, Riccardo J. Moretti ha concluso incoraggiando i compositori di musiche per immagini e I registi a proseguire nel loro importante lavoro artistico.

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