Quando Giacomo Puccini scrisse Madama Butterfly era certo che sarebbe stato un successo.
La tragedia sul mal d’amore della geisha giapponese Cio-Cio-San, sedotta e abbandonata, che si suicida quando scopre che il suo amato ha un’altra donna, era un tema forte che, secondo il compositore, avrebbe riscosso consensi. In realtà la prima fu un fiasco e obbligò Puccini ad una revisione approfondita dello spartito prima di metterla nuovamente in scena.
La Compagnia Balletto di Siena guidata da Marco Batti ripercorre in modo personale la trama dell’opera. E’ un gruppo di ballerini giovanissimi, secondo il pensiero per cui è nata e si muove questa compagnia di danza, ovvero permettere a giovani danzatori di lavorare assieme ai professionisti inserendoli in una formazione stabile a contatto con coreografi di fama internazionale. Il risultato è uno spettacolo avvincente e di grande impatto per la sua semplicità.
La musica su cui si muove la coreografia è firmata dal compositore Riccardo J. Moretti, che prende spunto dalle melodie pucciniane per trovare una via assolutamente originale. E’ una musica che si rende visione oltre che ascolto e coinvolge lo spettatore grazie ai fraseggi in cui spiccano le parti del violino e del violoncello.
Le coreografie di Marco Batti sottolineano la triste e silenziosa caparbietà di Butterfly, interpretata dalla danzatrice Camille Grenet e danno spazio alla crescita di Sorrow, suo figlio, interpretato magistralmente da Filippo Del Sal.
Proposto alla Reggia di Colorno come spettacolo di chiusura della IV° edizione della rassegna nei giardini storici, “Notturni in Musica alla Corte della Duchessa”, ha avuto un buon successo di pubblico che ha dato ottimi segnali di apprezzamento alla conclusione della messa in scena.