Nel giorno in cui la Nazionale Italiana di calcio volava verso i quarti di finale agli Europei, il nostro ‘gigante buono’ italiano, prendeva il volo verso l’Alto: Bud Spencer
Il 27 giugno scorso, alle ore 18.15 ci lasciava appunto un uomo dalle qualità umane eccezionali e amato da grandi e piccoli, ovvero Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, classe 1929.
Un passato d’atleta ha preceduto quello dell’attore. I suoi inizi, esattamente, sono nella Nazionale Italiana nuoto (anni 40 – 50′. Consacrato ‘Re’ indiscusso delle ‘botte’ e ancora l’omone barbuto degli spaghetti western degli anni ’70, quelli che hanno conquistato generazioni di ragazzini, insieme al suo compagno di sempre al cinema Terence Hill.
La sua fama di ‘gigante buono’ del cinema, ha raggiunto anche l’Asia, il Medioriente e l’America. Un personaggio poliedrico passato dallo sport al cinema e dedito anche all’impegno politico. Ma prima ancora sarà operaio, bibliotecario e segretario d’ambasciata.
Trasferitosi con la famiglia da Napoli a Roma all’età di undici anni, nel 1940, entrerà a far parte di un club di nuoto e prenderà poi il diploma superiore col massimo dei voti. Quando la famiglia si trasferisce nuovamente, questa volta in Sud America, si vedrà obbligato ad abbandonare gli studi universitari di chimica. In Brasile, lavorerà poi presso il consolato italiano. La sua caparbietà lo porterà, nonostante i diversi impegni, a laurearsi in Giurisprudenza all’età di 26 anni.
Una vita tra sport, cinema ma anche normalità, molta. Strano per un personaggio. Giusto, per uno come lui, che sapeva tenere i piedi ben piantati per terra. Precisamente: “C’è chi dice no” ripeteva Vasco Rossi nell’omonima canzone. Bud, lo disse addirittura a un tale Federico Fellini, ai tempi in cui il maestro progettava il Satyricon.
Dice Fellini:
«Carlo, avrei trovato un ruolo perfetto per te nel Satyricon»
Risponde l’attore:
«Va bene, Federì, dimmi che devo fare».
Spiega il regista:
«Trimalcione, quello che era nel triclinio di Nerone… Vedi, tu stai nudo nella piscina e i putti ti mordono il sedere…»
«Ah Federì, abbi pazienza, ma io non lo faccio, io nudo in piscina con i putti che mi mordono il sedere. Non ci sto» «Ma come, è il film di Federico Fellini!… Allora non sei un attore!»
«Hai detto giusto Federì, non sono un attore […] Infatti, non sono un attore, sono un personaggio che il pubblico ha gradito. Conosco i miei limiti, so esattamente quello che posso fare e quello solo ho fatto sempre».
Ha anche ammesso di aver rinunciato al teatro, “Perché quello è da veri attori”, diceva. Cosa che non pensava affatto di lui, affermando che
“Nel cinema, al quarantesimo ciak, anche una scimmia riesce a far bene la scena”.
Tra i film più belli che ne hanno accresciuto la fama:
• Lo chiamavano Trinità
• Altrimenti ci arrabbiamo
• Più forte ragazzi
• Banana Joe
• Piedone lo sbirro
• Bomber
• Lo chiamavano Bulldozer
• Quattro mosche di velluto grigio
• Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre
• Anche gli angeli mangiano fagioli
Fu però snobbato da critica e dai premi. Tante esperienze, successi, tra cui un lavoro con Ermanno Olmi, (Cantando dietro i paraventi), ma anche un po’ di amarezza per non essere abbastanza considerato da quel mondo del cinema in cui era entrato un po’ per caso finendo per dedicargli la vita:
“In Italia io e Terence Hill semplicemente non esistiamo (si lamentava negli ultimi anni) nonostante la grande popolarità che abbiamo anche oggi tra i bambini e i più giovani. Non ci hanno mai dato un premio, non ci invitano neppure ai festival”.
Solo nel 2010 la grande coppia Spencer Hill riceveranno il David di Donatello alla carriera.
Ma le numerosissime testate che gli hanno reso omaggio, le migliaia di dediche sui social di persone note e non, stanno ad indicare la grandezza dell’uomo che è stato; un uomo misurato garbato e onesto. E ciò, assume un valore più alto di qualsiasi premio. Un pezzo unico insomma, che resterà sempre un ‘bene’ di tutti noi.
Buon viaggio Bud. Anche gli angeli… ora, staranno ridendo insieme a te.