Un percorso che unisce diversità artistiche, espressive e contrapposte. Idee che ogni artista rende uniche seguendo il proprio istinto e la propria tecnica. Ci si istruisce mediante colori, l’uso che se ne fa, prospettive, nature morte, grafica e riciclo per rimanere impressi in memoria.
Ancora una volta RvB Arts inaugura una mostra dedicata ad artisti emergenti, sia italiani che stranieri. Different Views espone le opere di Bato, Annalisa Fulvi, Fabio Imperiale, Charlie Masson e Arianna Matta, cinque diversità, particolarità e mondi che il pubblico scopre visionando i loro quadri.
Lo spazio, ubicato al centro di Roma, limitrofo a Largo Argentina, offre esempi di arte contemporanea, e supportati dalla politica dell’accessibilità, Accessible Art, rendendoli abbordabili dal punto di vista economico. Trasparenza e correttezza grazie all’intuizione della talent scout Michele von Büren.
Respirando un’atmosfera accogliente ci si aggira per le due sale essendo immersi in un linguaggio al passo con i tempi, e che con occhio critico e attento, approfondisce la realtà senza timore.
Bato, Fabio Imperiale e Arianna Matta di impatto entrano nel nostro visionario e immaginario mondo. Grafica, prospettive, tagli di luce, diagonali che squarciano lo spazio, recupero di materiale, memoria, perché noi apparteniamo al tempo e alla scrittura. È come ritrovarsi in dimensioni dal sapore antico, colori lineari e fluidi.
A differenza delle costrizioni che ci comunica Annalisa Fulvi, Charlie Masson, invece, accompagna il visitatore verso cime bianche naif e minimali lavorando su tele grandi. Mentre le minute tele evocano nature morte dal lieve richiamo vintage, grazie alla scelta degli oggetti dipinti, e ambienti cittadini ci donano atmosfere da film, rimando alle tele di Hopper.
Cercando di comprendere i loro mondi, notiamo che in Annalisa Fulvi, la schematizzazione dello spazio è estremo e rigido, chiusura e gabbia. La massiccia rigidità dei panorami risalta una natura costretta, dove risiedono anche animali statici. Probabilmente un messaggio di incastro sociale, non scorrevole, ma sempre immerso in una routine ripetitiva e esausta, dalla quale dovremmo liberarci.
Abbiamo apprezzato molto l’utilizzo dei colori in generale, tendente al nero dei fondi di caffè, al seppia e ai toni grigi della matita di Bato, con il suoi Tuffatore, Achab, Moby Dick II e Spider. Opere dai chiari segni, uniformi e curvilinei, i quali rendono l’insieme leggiadro e di impatto visivo disteso, senza forzatura alcuna.
Fabio Imperiale ci fa viaggiare nel suo mondo con esterni di città nebulose, dai toni caldi che vanno dal grigio al seppia. Ciò che stupisce è in cerchio dipinto in rilievo di un colore che esula dal contesto. Volti di donne, di spalle, si confondono tra cartine geografiche, buste da lettera e cartoline antiche su tele quadrate. Concilianti. Una forma di riciclo in cui, immediatamente, il senso di appartenenza ci fa sentire parte del mondo.
L’occhio si posa sulle opere di Arianna Matta, la quale, prospettica, ci introduce in architetture ove linee si intersecano creando diversi piani che suddividono le tele. Colori. Si incontrano e si mischiano. Le sfumature sono il suo linguaggio. In quei luoghi ci si ritrova dispersi.
Percorsi artistici simili si avvicinano e si confrontano per una comunicazione efficace e imparare che i tempi, sempre in evoluzione, dimostrano la possibilità di esprimere linguaggi ai quali adeguarsi, per necessità.
Ma estrapolare il vero significato è nell’istintività di chi osserva l’arte. Ognuno ne trae ciò che sente, perché vivere i colori, renderli materici, pastosi e giocarci, trasformandoli e impastandoli, significa far parlare l’anima.
Sarà possibile visitare la mostra Different Views fino al 2 febbraio prossimo.