STORIE DI CLAUDIA : tanti ruoli diversi per la Gerini

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In un Teatro QUIRINO gremito di gente, tra flash pronti ad immortalare i vari volti del jet set presenti in sala, mentre il sipario è già aperto per lasciare intravedere il palco, ha inizio la prima romana del simpatico one woman show.

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Protagonista assoluta lei, Claudia Gerini, volta ad accompagnare il pubblico lungo un racconto attraversato da molteplici momenti che si snodano all’interno di un piacevole spettacolo dall’emblematico titolo: STORIE DI CLAUDIA.

Storie di ClaudiaCosì, mentre l’altalena della fanciullezza è ancora  intenta ad oscillare delicatamente, avviene quell’importante incontro da cui scaturiscono i più elevati sogni ed è subito un susseguirsi di tanti e tanti episodi di vita gli uni collegati agli altri, raccontati in vari modi mentre gli anni scorrono veloci, insieme alle esperienze di una vita impiegata tutta nell’amore verso lo spettacolo.  Le grandi interpreti da conoscere, ammirare, rivivere, Carmen Miranda, Marlene Dietrich, i provini, Gianni Boncompagni, “Non è la Rai“, le attese, i successi, il red carpet, il vestito da principessa, i gioielli luccicanti, la famiglia, le grandi interviste, Carlo Verdone e molto altro ancora…

Claudia Gerini è in grado d’indossare con disinvoltura di volta in volta tanti ruoli diversi, di muoversi adeguatamente tra le svariate interpretazioni, di raccontare e di far divertire gli spettatori con simpatici sketch  in romanesco,  e poi di cantare, ballare, cimentandosi anche nella dance, il tip tap, sino addirittura alla danza aerea. Forse un po’ troppo ponderata in alcuni passaggi, la brava attrice risulta sempre capace di generare situazioni che portano il pubblico alla risata  e che lo lasciano anche riflettere proiettandolo dentro leggere critiche a quel complesso ed effimero mondo dello spettacolo, solo apparentemente, tutto lustrini.

Un percorso variopinto e calibrato scritto da Giampiero Solari, Claudia Gerini, Paola Galassi, Michela Andreozzi e diretto da Giampiero Solari, un’esibizione costruita con tanti momenti accattivanti e distensivi,  che diverte ed appassiona, che chiama spesso l’applauso, e che, anche se forse in certe fasi stenta un pochino ad aprirsi completamente, riesce comunque a coinvolgere sempre gli spettatori. Molto bella l’idea della musica dal vivo con al piano il maestro Davide Pistone, la cui maggiore presenza sul palco avrebbe di certo dato quel tocco in più.

Interessante la progettazione scenografica composta da due strutture movibili ed un fondale fisso, atti nel loro insieme a racchiudere complesse proiezioni che costruiscono, di volta in volta, gioiosi e raffinati scenari.

Ricchi, attraenti e ben pensati i costumi.

Molto stimolante l’utilizzo delle luci che si modulano in continue diverse evocanti sfumature.

Novanta minuti di spensieratezza, gradevoli da seguire soprattutto in questo periodo di feste che richiama l’animo verso la leggerezza.

Rimane solo da chiedersi, ma i sei ballerini erano quelli presenti simbolicamente nelle immagini scenografiche!?

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