Sono pronti a tutto e lo dimostreranno da venerdì 19 febbraio alle ore 20.30 e rimane in scena fino a mercoledì 24 febbraio al Teatro Bobbio. Gli Oblivion saranno a Trieste, alla Contrada, per sei irresistibili performance del loro nuovissimo “Oblivion: the Human Jukebox”, uno spettacolo che cambia ogni sera. Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli, si preparano a una entusiasmante sfida in perfetto stile Oblivion.
OBLIVION
THE HUMAN JUKEBOX
Gli Oblivion sono:
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni,
Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli
Consulenza Registica: Giorgio Gallione
Musiche: Lorenzo Scuda
Testi: Davide Calabrese e Lorenzo Scuda
Cinque contro tutti. Un articolato mangianastri umano che mastica tutta la musica mai scritta e la digerisce in diretta in modi mai sentiti prima. Questo è OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX.
Alla perversa creatività dei cinque cialtroni più irriverenti del teatro e della rete si aggiunge, questa volta, quella del loro pubblico che contribuirà a creare il menù della serata suggerendo gli ingredienti della pozione.
Gli Oblivion hanno in repertorio tutto, l’intero pantheon dei grandi della musica italiana e internazionale e sono pronti ad affrontare sfide sempre più difficili a colpi di parodie, mash-up, duetti impossibili, canzoni strampalate.
Un flusso di note e ritmi infinito che prenderà vita davanti agli occhi attoniti degli spettatori, ogni sera, per una esperienza folle e mai ripetibile.
Dal Trio Lescano ai rapper, da Ligabue ai Beatles, da Morandi ai Queen, tutte le canzoni senza farne nessuna.
OBLIVION: THE HUMAN JUKEBOX è la playlist che non hai mai avuto il coraggio di fare, uno Spotify vivente che provoca scene di panico, isteria collettiva, ma soprattutto interminabili richieste di bis!
Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli ovvero gli Oblivion, i cinque miracolati dalla banda larga, i cinque punti del governo del cantare, i cinque anelli delle obliviadi, i cinque gradi di separazione fra Tito Schipa e Fabri Fibra, i cinque madrigalisti post-moderni.
Gli Oblivion si incontrano nel 2003 a Bologna dove iniziano a frequentare (ma solo virtualmente!) una serie di maestri eccellenti come il Quartetto Cetra, Rodolfo de Angelis, Giorgio Gaber, i Monty Phython fino a creare un loro stile originale che mescola modernità e tradizione, vintage e attualità.
Trascorrono sette anni intensi spesi nel teatro di rivista e nei musical, poi nel 2009 diventano notissimi al grande pubblico grazie al loro video su YouTube “I Promessi Sposi in 10 minuti”, geniale micro-musical visto ad oggi da più di tre milioni di utenti.
Da quel momento iniziano un lungo tour teatrale con lo spettacolo “Oblivion Show” per la regia di Gioele Dix, in co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia.
La TV “orizzontale” di Internet spinge subito il teatro ad accogliere nel modo migliore il loro spettacolo, grazie anche alla divertita ma rigorosa regia di Gioele Dix: due stagioni di tour e oltre 200 repliche nei più importanti teatri e città italiane.
Il teatro chiama poi la TV: debuttano sul piccolo schermo a “Parla con me” di Serena Dandini e segue poi l’invito come ospiti fissi in cinque puntate di “Zelig” nel 2011.
Migliaia di studenti impazziscono per le parodie culturali degli Oblivion diventate ormai parte del gergo giovanile: “I Promessi Sposi in 10 minuti”, appunto, ma anche “Shakespeare in 6 minuti”, “Pinocchio in 6 minuti”…
Nascono così le manzoniane “lectio dementialis” nelle scuole italiane e un libro con dvd (“I Promessi Esplosi”, Pendragon 2011) tra il didattico e il comico: esperienze che confluiscono nel richiestissimo show didattico “I Promessi Esplosi” che mettono in scena anche al liceo Parini di Milano (il liceo dove studiò proprio Alessandro Manzoni) e all’Università degli Studi di Milano.
Nel maggio 2011 regalano alla rete un micro-kolossal pubblicando, sempre su YouTube, “Obliviatar – Avatar in 6 minuti” realizzato in grafica 3d con la collaborazione di Video Italia per la regia di Michele Ferrari.
Nello stesso anno debutta il nuovo show teatrale “Oblivion Show 2.0. Il Sussidiario” sempre con la regia di Gioele Dix e la co-produzione con il Teatro Stabile del Friuli Venezia-Giulia. Lo spettacolo raccoglie un successo di pubblico e critica importante e viene ospitato dai principali teatri italiani, stabili e di tradizione, comunali e privati, raggiungendo nella sola stagione 2012-2013, ben 110 date teatrali.
L’anno seguente la pubblicazione di una serie di contenuti video dedicati al web (“L’Inferno in sei minuti”, “Welcome to Berlusque” ed altri) raccoglie altre decine di migliaia di contatti.
Nell’ottobre 2012 esce il loro primo singolo “Tutti quanti voglion fare yoga” seguito da un divertentissimo video interattivo, mentre nell’aprile 2013 viene pubblicato il singolo e video di “C’è bisogno di zebra”.
Dal 2012 è in distribuzione anche il progetto su Giorgio Gaber “Far finta di essere G”, nato con il patrocinio della Fondazione Gaber.
Nell’agosto 2013 debutta “Othello, la H è muta” spettacolo nel quale demoliscono a colpi di grottesca ironia sia l’Othello di Shakespeare che l’Otello di Verdi in uno show in cui, oltre a cantare, recitano e si dirigono, con musiche tutte dal vivo e un soggetto unico.
Nel 2014 gli artisti presentano “OBLIVION.ZIP”, il loro personale archivio portatile che prevede per la prima volta il coinvolgimento del pubblico: una scaletta improvvisata a richiesta dei presenti.
Nel febbraio del 2015 debuttano sul web gli irresistibili mash-up del gruppo che ottengono milioni di visualizzazioni, in particolare “Morandi VS Queen” conquista subito milioni di visualizzazioni e viene ripreso dalla homepage di Repubblica.