Teatro Greco: The Vanity Monsters, la danza indaga sull’identità
A calcare il palco del Teatro Greco di Roma, il 17 ottobre sono delle ballerine atipiche: proiezioni mostruose della nostra identità moderna che in preda alla frantumazione di punti di riferimento normativi si rifugia a volte nelle ossessioni.
Cristina Pirelli, coreografa giovane e determinata propone al pubblico della danza contemporanea romana uno spettacolo che volutamente semplicizza, attraverso gesti stilizzati e motivi stilistici ricorrenti, un tema come quello della ricerca della nostra identità durante l’adolescenza. Le ballerine si muovono come un branco che segue leggi tribali: tutto, dalle movenze corporee alle musiche ai costumi fa molto electro-pop e sembra descrivere un contesto leggero, frivolo, vacuo e aproblematico. Tra uno specchio, un battito di ciglia e pose da Jennifer Lopez, si intravedono delle crepe nella composizione di questo mondo superficiale e vanesio che sfociano nella deriva isterica – ossessiva delle danzatrici. All’inizio sono solo dei brevi flash discontinui sulla loro identità reale che si cela dietro immagini rampanti ma la deriva si impossesserà dei loro gesti spuntandone la sensualità e rivelando a se stesse quella maschera dipinta in volto, di cui sembrano non accorgersi: è una maschera mostruosa come lo è ogni conformismo ossessivo.
La coreografia sembra voler far esplodere lo spazio in diversi rivoli e direzioni mentre i passi delle danzatrici sono decisi e conservano quel tocco un po naive che connota lo spettacolo ma che si adatta bene al contesto narrativo. Probabilmente manca un metalinguaggio corporeo che faccia da contraltare al linguaggio primario, al primo codice interpretativo che rimane abbastanza referenziale e perde di riferimenti simbolici più profondi: sicuramente ci sono nelle riflessioni di Cristina ma restano su un piano troppo estetico, nella shopping mania delle ballerine senza prendere corpo nella gestualità coreografica che rimane piuttosto piatta.
Spettacolo interessante, fresco e coraggioso nel suo intento educativo.