Oltre settanta titoli in programma e ventidue anteprime, per un’edizione ricca di grande cinema.
Apertura all’insegna di un mito, quello di Frankenstein, firmato da Bernard Rose (regista di culto, autore, tra gli altri, di Candyman e Il violinista del Diavolo), film di apertura della 15a edizione di Trieste Science+Fiction.
Ambientato nella Los Angeles di oggi e raccontato interamente dalla prospettiva del mostro, interpretato da Xavier Samuel (The Twilight Saga: Eclipse), il film uscirà in Italia nel 2016 distribuito da Barter Entertainment. Nel cast, anche Carry-Anne Moss (Matrix, Memento e Pompei) e Danny Houston (21 grammi, I figli degli uomini e Big Eyes), che vestono i panni di una coppia di eccentrici scienziati che plasmano la creatura.
“Ciò che mi ha colpito in questa storia così tante volte raccontata” – dichiara il regista Bernard Rose – “è entrare nella mente del mostro, sentire la sua confusione e il suo dolore.”
In anteprima mondiale verrà presentato Andron – The Black Labyrinth di Francesco Cinquemani, che dirige un cast all-star che vanta la presenza di Alec Baldwin, Danny Glover, Margareth Madè e la superstar Skin, icona ancora più pop da quando è giudice di X-Factor. Il film prodotto da Ambi Pictures narra le disavventure di un gruppo di sconosciuti, prigionieri di un labirinto misterioso e letale. Non ricordano come ci sono arrivati né come si chiamano. Dovranno trovare le risposte, decifrare i segnali e affrontare un viaggio irto di pericoli per scoprire il segreto di Andron.
Il film di chiusura sarà The Zero Theorem diretto da Terry Gilliam (Premio Urania a Trieste nel 2006), con protagonista Christoph Waltz che, nei panni di un eccentrico e solitario genio del computer afflitto da angoscia esistenziale, lavora a un misterioso progetto che mira a scoprire una volta per tutte il fine dell’esistenza umana. In uscita in Italia nel 2016 distribuito da Minerva Pictures.
Il cuore del Festival sarà un susseguirsi di anteprime, cult e film di prossima distribuzione italiana. A partire dalla fantascienza russa in stile hollywoodiano di Calculator di Dmitriy Grachev; fino al divertente zombie-movie australiano Wyrmwood di Kiah Roache-Turner; passando per il dramma post-apocalittico The Survivalist di Stephen Fingleton; l’appassionato omaggio agli anni ’80 Turbo Kid di François Simard, Anouk Whissell and Yoann-Karl Whissell; [REC]4: Apocalypse di Jaume Balagueró, capitolo finale della saga horror europea di maggior successo; Dio esiste e vive a Bruxelles – The Brand New Testament di Jaco Van Dormael; due geniali mockumentary, il vampiresco What We Do in the Shadows dei neozelandesi Jemaine Clement e Taika Waititi e l’ironico No Men Beyond This Point di Mark Sawers; e la favola di fantascienza The Whispering Star del regista nipponico Sion Sono. Tra i cult di mezzanotte, l’originale ritorno sugli schermi delle case infestate in We Are Still Here di Ted Geoghegan e la spassosa e sanguinante avventura heavy metal di Deathgasm di Jason Lei Howden. Solo per citarne alcuni.