TEATRO SALA FONTANA STAGIONE 2015/16
13 titoli di teatro prosa in cartellone da novembre a giugno, tre nuove produzioni, 8 weekend per le famiglie, 19 proposte per i ragazzi, giovani generazioni alla prova, 8 ospitalità di compagnie di punta della scena contemporanea per complessive 132 aperture di sipario, oltre ad un focus sulla danza contemporanea, gli appuntamenti musicali con il Festival GO OVER! e con la poesia, gli incontri di approfondimento pre-spettacolo a cura di Renzo Francabandera e di Michela Mastroianni.
Questi gli eventi protagonisti della stagione 2015/2016 del Teatro Sala Fontana, appena riconosciuto dal Ministero come Centro di Produzione Teatrale.
Ora più che mai la mission del teatro risiede nel diventare un punto di riferimento creativo, un campo base da cui partire per generare e rendere concreti progetti teatrali nuovi, lontani da stereotipi interpretativi ma, al contempo, rigorosi e vitali. La presenza di opere classiche, in questo senso è significativa per addentrarsi nella libera sperimentazione di nuovi rapporti tra testo e messinscena rimanendo però ancorati a una tradizione preziosa che, come un faro, non permette mai di perdere la rotta.
Sostenere il teatro di regia e la progettualità degli artisti è un passo fondamentale, come lo è scommettere sulle giovani generazioni che, con vitalità e determinazione, contribuiscono all’arricchimento della qualità e varietà dell’offerta garantendo il pluralismo delle voci e l’equilibrio tra diverse polarità.
Tra le principali produzioni segnaliamo il debutto il 15 dicembre in prima nazionale di MISERIA&NOBILTÁ di Eduardo Scarpetta, con la regia di Michele Sinisi, rielaboratore del testo insieme a Francesco Maria Asselta. Attore e regista versatile e di grande esperienza, ancora giovane – secondo gli standard del panorama teatrale italiano – Sinisi negli anni ha messo in scena sia classici del teatro sia testi di autori contemporanei, primo fra tutti il pluripremiato Michele Santeramo. In veste anche di interprete, l’artista pugliese si confronta – con una squadra numerosa di attori, in barba ai tempi – con uno degli spartiti teatrali più affascinanti che un attore possa incontrare, muovendosi sulla linea di confine tra realtà e finzione. Un arduo e festoso percorso su un dramma pieno di stratificazioni, ricco delle facce e delle maschere dei grandi interpreti del passato (in primis Totò). Alcuni passaggi del testo sono un collante sociale, un Mito contemporaneo, se non memoria istintiva e ancestrale addirittura, quasi un archetipo.
Il grande affresco di M&N e la magia del lavoro di gruppo si incrociano con la sorpresa del percorso linguistico vissuto in solitaria da Michele Sinisi, interprete e regista di RICCARDO III in cartellone a maggio 2016: il solo prologo in inglese di Riccardo viene utilizzato come materia sonora che, coi suoni registrati, gli odori, l’uso degli oggetti scenografici e l’azione fisica portata all’estremo, crea una materia non significante ma evocante. I “fatti” shakespeariani che seguono il prologo vengono evocati attraverso la multidisciplinarietà linguistica della messa in scena. Lo spettacolo fa leva su un linguaggio contemporaneo che ricostruisce il tessuto tradizionale di riferimento (il testo shakespeariano in senso classico), riassemblando un codice scenico fatto di pennarelli, di un tavolo, alcool e diluenti.
Fa pendant col lavoro di Sinisi lo spettacolo Premio Hystrio alla vocazione 2015 AMLETOFX di Gabriele Paolocà – Compagnia VICO QUARTO MAZZINI (in scena il 4 maggio) – che attraversa il classico shakespeariano riversando con esplosiva ironia, in un monologo aspro e divertente, commovente e disarmante, tutte le contraddizioni di questi anni bui, collocando il personaggio shakespeariano nel novero dei “devastati” miti d’oggi.
Si compone così la sezione SHAKESPEARE FILES a cui appartengono, oltre a RICCARDO III e AMLETOFX, RE LEAR O IL PASSAGGIO DELLE GENERAZIONI di Teatro Popolare d’arte con la regia di Gianfranco Pedullà (26-29 novembre), IL MERCANTE DI VENEZIA – produzione Elsinor targata Idiot Savant/ Ludwig con la regia del giovane Filippo Renda (10-26 giugno) – e OTELLO di Davide Lorenzo Palla (15-16 marzo).
La riduzione di Pedullà si focalizza sul passaggio dei poteri di padre in figlio. Una successione generazionale accelerata da una fitta pioggia di ipocrite verità, dove impazienti figli ordiscono trame proditorie ai danni di vecchi padri per la conquista del potere. Un Re Lear di fresca e nuova lettura, “diverso” anche perché interpretato da una donna, Giusi Merli, nota per aver vestito i panni della Santa in “La grande bellezza” di Sorrentino.
Per IL MERCANTE DI VENEZIA (10-26 giugno), il sottotitolo potrebbe essere “cosa succede quando Shakespeare incontra la generazione under 30? Un giovanissimo regista (ma non alle prime armi) e un cast di giovani attori e collaboratori (tra cui Maniaci/d’Amore) per Teatro Sala Fontana significano un investimento sulle idee e la creatività di una realtà emergente come quella della compagnia Idiot Savant Ludwig. Quella di Filippo Renda è una riscrittura che ha l’ambizione di confrontarsi con un gigante della tradizione, alla maniera di Max Richter, riscrittore di “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi. Questa versione parte da presupposti non dissimili e vuole andare alla radice degli oblii contenuti nell’opera, liberandola da tutte le grazie che i posteri hanno preteso da Shakespeare per metterne in scena l’ironia feroce e il decadentismo osceno, lontano dalla serietà reazionaria e dal rispetto austero degli “amatori” della tragedia. Il risultato potrà essere un’opera finalmente sfacciata, non da artigiano del teatro che si confronta col classico, non un lavoro ben fatto, non un approccio filologico col testo, ma una rigorosa sperimentazione sul linguaggio e la messa in scena.
Con una replica in matinée per gli studenti, e non in posizione periferica rispetto alla stagione di prosa data l’importanza che il Teatro Sala Fontana da sempre attribuisce alla formazione dei giovani, è OTELLO di Davide Lorenzo Palla, spettacolo per un attore/mattatore che in poche mosse si trasforma in tutti i personaggi della tragedia, sviluppando con leggerezza un rapporto fedele col testo e recuperando la dimensione più orale del lavoro shakespeariano (debutto serale il 15 marzo).
Anche quest’anno non poteva mancare con i suoi recital di teatro/canzone eleganti e leggeri Gennaro Cannavacciuolo, ormai habitué del Teatro Sala Fontana, che debutta a inizio stagione (12-15 novembre) con la nuova produzione firmata Elsinor YVES MONTAND. UN ITALIEN À PARIS: un vero e proprio “docu-recital” che, partendo dagli albori toscani dell’artista franco italiano, arriva sino al suo tramonto parigino ripercorrendo una vita lunga 70 anni (1921- 1991). Le canzoni più significative scandiscono le fasi salienti della vita e della carriera di Montand, costellate da straordinari successi e da impegni politici non indifferenti.
Una virata verso la commedia la dà una compagnia di nove giovani attori, quella del Teatro Stabile dell’Umbria, in scena dal 10 al 13 marzo con A SCATOLA CHIUSA di Georges Feydeau, con la regia di Danilo Nigrelli, artista che ha già lavorato in qualità di attore in alcuni spettacoli prodotti da Teatro Sala Fontana (lo ricordiamo protagonista di “Amleto” e di “Trionfi” di Testori regia di Antonio Latella). Una rilettura interessante e non scontata di uno dei più grandi autori della commedia francese (post Molière), spruzzata di atmosfere frizzanti e glamour in stile Anni Venti.
Si sconfina nella tragedia greca con Archiviozeta, per la prima volta a Milano con EDIPO RE di Sofocle, dal 14 al 17 aprile. Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, ostinati testimonial di un teatro di parola e sperimentatori del teatro in mezzo alla natura (in particolare nel gran teatro naturale del cimitero germanico della Futa) per questo Edipo, tragedia per eccellenza, coniugano la ricerca filologica attenta con la contemporaneità della nuova traduzione di un giovane studioso dell’Università di Bologna, Federico Condello. Ne risulta una sorta di partitura jazz dove musica e suoni accompagnano lo spettacolo, intrecciandosi alla parola e creando nuove suggestive risonanze.
Personaggi e storie al femminile, come da tradizione al Fontana, nella sezione PRO-CREAZIONI contenente due spettacoli in particolare:
– LE DIFETTOSE, ovvero il racconto della fecondazione assistita come metafora della vita.
Monologo per sette personaggi e un’attrice, è uno spettacolo allegro, disperato, trasversale e vitalissimo esattamente come il microcosmo sotterraneo, apparentemente marginale ma assai popoloso che racconta. Tratto dall’omonimo romanzo di grande successo di Eleonora Mazzoni e prodotto da Corte Ospitale/Emanuela Grimalda, è in scena dal 4 al 7 febbraio con Emanuela Grimalda e l’impianto registico di Serena Sinigaglia.
MATERNITA’ N° ONE OVVERO IL BIG BANG mette a fuoco ipocrisie, luoghi comuni e convenzionalità del lieto evento, oltre ai pensieri scuri che spesso lo accompagnano. Annamaria Guerrini si cimenta in questa bella prova d’attrice dal 4 al 6 marzo.
Ma ruotano intorno al femminile anche LA MONACA DI MONZA di Giovanni Testori, con la regia di Yvonne Capece e di Walter Cerrotta (8-10 aprile) e LE INTELLETTUALI di Molière, in ripresa, dopo il grande successo di pubblico e critica della scorsa stagione, dal 16 al 28 febbraio con la regia di Monica Conti.
Protagonista del primo spettacolo è un personaggio che riesce — come poche altre figure — a rappresentare il binomio fede/peccato, ribellione/pentimento in un testo dove la parola assume un valore carnale e sacro.
Il taglio interpretativo e registico dato da Monica Conti sul testo di Molière, invece, pone l’accento sulla “mobilità” estrema del potere, sul continuo cambio di prospettive, sulla coralità priva di “grandi personaggi” che rendono quest’opera particolarmente interessante e contemporanea. Questa produzione firmata Elsinor sarà impegnata nel corso del 2016 in una lunga tournée nazionale.
FUORITEMPOMASSIMO: GLI INCONTRI NEL FOYER
Per il secondo anno consecutivo tornano il critico Renzo Francabandera e la professoressa Michela Mastroianni con i loro incontri “FuoriTempoMassimo”: un ciclo di appuntamenti programmati prima dell’inizio di alcuni spettacoli selezionati, pensato nella prospettiva di fornire allo spettatore utili strumenti di lettura del linguaggio teatrale.
Si parlerà di teatro, di arte e di molto altro ancora.
Sorseggiando un buon bicchiere di vino.
Calendario dei primi tre eventi:
- Venerdì 27 novembre ore 19.00: “Re Lear o il passaggio delle generazioni”
- Venerdì 18 dicembre ore 19.00: “Miseria&Nobiltà”
- Venerdì 5 febbraio ore 19.00: “Le difettose”
LA POESIA E LA FONTANA
un progetto a cura di Davide Rondoni e Laura Piazza
Da dove scaturisce, durante tutta la storia umana, la voce che diviene poesia in varie forme e stili e ritmi? È una fonte apparentemente coperta da altre voci o chiacchiere che continua a parlare dell’essenziale che inquieta, attrae e movimenta la vita umana. La fontana divenuta teatro, si fa spazio per incontri di poesia, conversazioni, brindisi, scoperte.
Dopo gli omaggi della passata stagione a Mario Luzi, Dino Campana, Clemente Rebora e Michelangelo, da gennaio, La Poesia e la Fontana celebrerà William Shakespeare, tra poesia e teatro, in occasione dei 400 anni dalla sua morte, e dedicherà i successivi appuntamenti a temi e ad altre grandi figure (in luce o in ombra) della poesia. Un percorso che affronteremo, accompagnati da un bicchiere di vino, con i nostri compagni di viaggio di sempre, i poeti contemporanei, e con nuovi graditi ospiti.
GO OVER! GLI APPUNTAMENTI MUSICALI
Dopo i successi della scorsa stagione, il Teatro Sala Fontana apre nuovamente alla musica di qualità rinnovando la sua collaborazione con il Direttore Artistico Antonio Ribatti. La programmazione 2015-2016 si mostra, così, attenta ai nuovi linguaggi musicali, senza dimenticare la diversità espressiva.
Martedì 3 novembre si terrà il concerto di presentazione di Sono Cose Delicate del cantautore milanese Marco Massa, un lavoro al quale hanno collaborato musicisti di grande spessore trai quali Tullio De Piscopo e Nicola Stilo, oltre ad un’orchestra d’archi di 15 elementi.
Importante elemento di novità è costituito da GO OVER! la nuova rassegna, ideata da Antonio Ribatti e Gianni Barone, che sancisce il loro sodalizio iniziato con la realizzazione del Maletto Prize 2015, e nasce per dare voce alle nuove tendenze musicali e alle sonorità di matrice europea. GO OVER! è una chiara esortazione volta a stimolare l’esplorazione di nuovi spazi urbani in cui la musica rappresenta uno strumento di conoscenza e di analisi per comprendere meglio la società attuale, oltre che un elemento emozionale e di innovazione.
Quattro appuntamenti, di cui tre al Teatro Sala Fontana, che vedranno impegnati gli Slanting Dots e Luca Aquino, i norvegesi Christian e Fredrik Wallumrød (special event), il pianista italiano Nicola Sergio e gli svizzeri Rusconi. Elemento caratterizzante di GO OVER!, oltre il taglio nettamente europeo, è la presenza di un critico musicale di eccezione, diverso per ogni concerto – nell’ordine, Antonino Di Vita, Luca Vitali, Luca Zaramella, Alceste Ayroldi – che avrà il compito di guidare il pubblico in un percorso conoscitivo dell’universo musicale degli artisti sul palco.
Programma
21 Novembre 2015 | Teatro Sala Fontana
SLANTING DOTS + LUCA AQUINO (Italia)
Introduce Antonino Di Vita (JazzIt)
Luca Perciballi: chitarra elettrica, live electronics
Alessio Bruno: contrabbasso
Gregorio Ferrarese: batteria
Luca Aquino: tromba, elettronica
12 Dicembre 2015 | TBD
BRUTTER (Norvegia)
Introduce Luca Vitali (Giornale della Musica, EJMC, AAJ)
Christian Wallumrød: drum machine, sintetizzatori, elettronica
Fredrik Wallumrød: batteria, elettronica
23 Gennaio 2016 | Teatro Sala Fontana
NICOLA SERGIO (Francia-Italia)
Introduce Luca Zaramella (Radio Classica)
Nicola Sergio: piano
18 Marzo 2016 | Teatro Sala Fontana
RUSCONI (Svizzera)
Introduce Alceste Ayroldi (Musica Jazz, Jazzitalia)
Stefan Rusconi: piano, Space Echo & Sound Preparations, cori
Fabian Gisler: contrabbasso, Distortion & Feedback, cori
Claudio Strϋby: batteria, Tape & Glockenspiel, cori
APERTURA ALLA DANZA CON 3 APPUNTAMENTI DEDICATI ALLA GIOVANE DANZA D’AUTORE, ALLA DANZA EMERGENTE E ALLE COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI
Il Teatro Sala Fontana ed Elsinor Centro di Produzione Teatrale, aprono per la prima volta le porte alla danza in una visione molto più ampia della propria mission rivolta ai linguaggi interdisciplinari e innovativi, all’ospitalità di autori emergenti e di esperienze al limite tra il teatro, la danza, le arti visive che vantano anche collaborazioni internazionali, alla creazione di reti che mirano al sostegno della giovane danza d’autore. E lo fa con tre principali appuntamenti realizzati in collaborazione con la direzione artistica di Versiliadanza, compagnia toscana che risiede nel teatro che Elsinor gestisce a Firenze da più di dieci anni: le porte del Teatro Sala Fontana si aprono (in anteprima di stagione) con una serata dedicata a due autori emergenti attenti ai linguaggi multidisciplinari del contemporaneo provenienti da Versiliadanza e dalla compagnia friulana Arearea; a marzo, legandosi al progetto Shakespeare Files, anche la danza porta il suo omaggio al drammaturgo inglese con il lavoro SDD Shakespeare Dead Dreams per la direzione del regista armeno Vahan Badalyan e le coreografie di Angela Torriani Evangelisti, collaborazione internazionale tra Versiliadanza e la Compagnia armena Small Theatre/NCA e prima esperienza di coproduzione teatrale tra Italia e Armenia; l’ultimo appuntamento ad aprile con una due giorni di giovane danza d’autore realizzata con il network Anticorpi XL e la collaborazione di C.L.A.P. Spettacolodalvivo per la Lombardia, Circuito Multidisciplinare Ministeriale membro del network Anticorpi.
FOCUS AUTORI EMERGENTI
Il 7 ottobre sul palco si alterneranno Leonardo Diana e Marta Bevilacqua con due soli che, partendo da una riflessione filosofica, portano in scena un’attenta ricerca del gesto, preciso e spesso essenziale.
Il solo può essere considerato come un punto lungo il percorso di ogni danzatore e coreografo. Arriva sempre il momento per confrontarsi con se stessi e fermare lo sguardo su tutto ciò che è stato fatto e su quelle che saranno le intenzioni nel proseguo della propria carriera. Il solo non è soltanto la messa in scena di una danza, è qualcosa di più intimo, nella ricerca e nell’esposizione, perché qualsiasi sia il tema trattato, è difficile sfuggire dal confronto con se stessi. I due lavori sono due visioni diverse di questo dialogo.
SCHNURRBART, FRIZ SECONDO LOU, di e con Marta Bevilacqua, intende restituire a Nietzsche la leggerezza, chiudere gli occhi e restare in superficie, imitarlo, in tutto per tutto, come si imita un maestro, ascoltare la sua musica. Queste sono le direttrici di uno spettacolo che indaga una delle figure meno comprese dall’Occidente. Schnurrbart, in tedesco baffi, è un progetto coreografico per cominciare a fare “filosofia con i piedi”. “Anche gli occhi di Nietzsche erano rivelatori. Benché semiciechi, non possedevano nulla di quel carattere indagatorio, ammiccante, involontariamente importuno che è proprio di molti miopi; parevano semmai i custodi e i guardiani di autentici tesori, di muti segreti che nessuno sguardo indiscreto avrebbe dovuto violare.“ Lou Andreas-Salomé.
Leonardo Diana con REFLECTING affronta la tematica del narcisismo partendo dalla sua origine filosofica e mitologica. La figura di Narciso, persiste eternamente nella realtà quotidiana della nostra società, spingendosi sempre più verso una deriva individualistica. Quella attuale potrebbe essere tranquillamente definita come una vera e propria “era del narcisismo”, per dirla con Vincenzo Cesareo e Italo Vaccarini, nella quale l’importante sembra essere solo l’esaltazione della propria immagine. Diana ricerca una qualità di movimento e un’attitudine proprie del mito, ma anche una rappresentazione della nostra società attraverso gesti lenti e curati nel minimo dettaglio che sottolineano la bellezza del corpo. Per arrivare ad un confronto con se stesso, lo specchio che si racconta attraverso i misteri delle ombre in uno sdoppiamento dell’immagine di se’ priva di dettagli e tanto oscura quanto misteriosa, la metamorfosi di un corpo svelato ai propri occhi.
ELSINOR, IL TEATRO RAGAZZI E I PROGETTI INTERNAZIONALI
Fin dalla sua fondazione Elsinor dedica grande attenzione al teatro ragazzi organizzando un nutrito ciclo di spettacoli in matinée con compagnie provenienti da tutta Italia e seguiti da 12.000 studenti (i dati fanno riferimento alla stagione 2014/2015). Non mancano, come da tradizione, i Sabato&Domenica in Fontana: pomeriggi per i più piccoli e le loro famiglie sempre molto seguiti e apprezzati. Grande è anche l’impegno di Elsinor nella formazione giovanile da parte di artisti della compagnia stabile e diverse sono le opportunità che Elsinor offre ai giovani:
– Il Festival Platform è una vetrina di teatro creata per gli studenti delle scuole secondarie di I grado, risultato di percorsi di laboratorio condotti nelle scuole da attori e registi. I grandi classici della letteratura per la gioventù, da Omero a Stevenson, da Shakespeare a Kipling, vengono portati sulla scena del Teatro Sala Fontana dai giovanissimi interpreti. La rassegna prevede spettacoli in matinée nei quali gli studenti, nella doppia veste di attori e spettatori, potranno confrontarsi teatralmente con i loro coetanei. Il Festival Platform andrà in scena dal 16 al 19 maggio 2016 presso il Teatro Sala Fontana.
– In co-docenza con attori/registi di altri paesi europei si articolano i progetti internazionali: un vero e proprio network tra teatri dall’Inghilterra al Portogallo, alla Germania, all’Olanda, alla Repubblica Ceca, alla Norvegia, alla Finlandia, all’Estonia che ha permesso, in aggiunta alle azioni derivanti dai progetti comuni, di stabilire continuative occasioni di collaborazioni concretizzatesi recentemente in sette learning weeks a Londra, York, Monaco rivolte a studenti delle scuole medie superiori e finanziate dalla Regione Lombardia.
– Progetto speciale Boomerang – Documents of poverty and hope
Elsinor è capofila di Boomerang, uno dei 12 progetti approvati dall’Unione
Europea per il “Cooperation project with Third Countries – European Culture Funding Stream”.
Boomerang riunisce 3 Teatri dall’Europa (Italia, Portogallo, Gran Bretagna), 2 dal Canada e 1 dall’Australia, per creare nuove pièce teatrali a partire da storie di immigrazione ed emigrazione raccolte fra i giovani.
Boomerang creerà 7 coproduzioni intercontinentali, lavorando su documentary e verbatim theatre in connessione con lo specifico stile delle singole compagnie. Il tutto, a partire da percorsi educativi legati al teatro nelle scuole. Insieme a colleghi da diverse parti del mondo si rifletterà su uno dei temi chiave della società dei nostri tempi e sull’impatto che esso ha sui giovani nei vari continenti. Nella stagione dedicata al teatro ragazzi debutterà, infatti, I WISH…(VORREI…) spettacolo realizzato da Elsinor nell’ambito del progetto con la regia dei canadesi Kim Selody e Linda A. Carson.
I teatri coinvolti, oltre ad Elsinor, sono: Teatro O Bando (Palmela, Portogallo), Pilot Theatre (York, Gran Bretagna), Dynamo Theatre (Montreal, Canada), Presentation House Theatre (Vancouver, Canada), Australian Theatre for Young People (Sydney, Australia).
Direzione artistica
Rossella Lepore