Fabrizio Lobello ci racconta I Bugiardini

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Intervista a Fabrizio Lobello, uno dei componenti e fondatore de I Bugiardini, la più grande compagnia di improvvisazione d’Italia.

Debutta questa sera al Tetro Sette di Roma, B.L.U.E Il musical completamente improvvisato. Dopo i tanti sold out dello scorso anno, I Bugiardini, conquistano il palco del Teatro diretto da Michele La Ginestra e ne aprono la stagione. Per quattro appuntamenti (lo spettacolo è in scena fino al 27settembre), il pubblico assisterà a nuove storie, nuovi brani, nuove regie; insomma, ogni sera uno spettacolo nuovo dove i suggerimenti del pubblico saranno il pretesto per nuovi racconti all’insegna del divertimento e della creatività. A rendere il lavoro più brillante, la musica, anch’essa dal vivo, diretta dal Maestro Fabio Pavan.

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Fabrizio Lobello, come nasce la passione per l’improvvisazione?

Dopo un po’ di esperienza col teatro di testo mi capitò di vedere uno spettacolo di improvvisazione in televisione. Guardavo ammirato questi funamboli della parola e della creatività, e mi dicevo “voglio farlo anch’io”. Mi ci sono voluti più di 5 anni per trovare il coraggio, ma una volta iniziato non ho smesso più.

E l’unione Musical/Improvvisazione quando è nata?
Locandina di BLUE il musical improvvisato de I Bugiardini
Locandina di BLUE il musical improvvisato de I Bugiardini

Sin dall’inizio negli spettacoli della mia compagnia, i Bugiardini, abbiamo sempre cercato di inserire una o due brevi improvvisazioni cantate e spesso erano i momenti più fuori controllo e divertenti della serata. Così è nata l’idea di creare uno spettacolo che avesse al centro la musica. Unendola alla nostra passione per le storie, è nato il musical completamente improvvisato.

Siete in scena al Teatro Sette, e ne aprite la stagione. Una gran bella soddisfazione?

Assolutamente. Questo nuovo appuntamento arriva dopo due stagioni di tutto esaurito alla Fonderia delle Arti di Roma, ma date le caratteristiche di questo spettacolo, abbiamo deciso di affacciarci fuori dai circuiti off del teatro di improvvisazione, per confrontarci con il pubblico dei teatri più classici. Per nostra fortuna, il direttore artistico del Sette, Michele La Ginestra, ha trovato l’idea interessante e ha deciso di offrirci questa opportunità: non vediamo l’ora di dargli l’occasione di pentirsene… 🙂

Quali sono le difficoltà che si incontrano in uno spettacolo improvvisato?

Bisogna essere molto elastici e padroneggiare varie discipline. Ad esempio nel musical improvvisiamo da zero la storia, la messa in scena registica, le musiche, le canzoni e persino le coreografie. Nel teatro di improvvisazione però le difficoltà sono spesso le maggiori opportunità di ispirazione. In uno spettacolo come il musical in cui si costruisce una storia unica di circa un’ora, nessuno può sapere come andrà a finire. Però è proprio questo che rende gli attori “vivi” e che permette di creare un legame immediato con il pubblico, cosa che nel teatro di testo è più difficile da ottenere.

Qual è la caratteristica che deve avere un attore di improvvisazione. Perché?

Un buon attore di improvvisazione è quello che ascolta non solo con le orecchie, ma anche con gli occhi, il cuore, la pancia, ecc per poter cogliere ogni più piccolo input che possa arrivare dai suoi compagni in scena e che al tempo stesso è disposto a mettere il suo ego in secondo piano per abbandonare ogni idea preconcetta e lavorare solo con quello che gli viene offerto dai suoi compagni.

Quanto è importante l’intesa con i compagni di avventura?

E’ fondamentale, in scena non abbiamo copione, non abbiamo costumi o scenografie, e quando le abbiamo sono molto semplici. Le idee quindi possono venire solo da quello che ci offrono i nostri compagni. E l’allenamento costante è quello di accettare le idee che ci vengono offerte. È una filosofia che si può applicare alla vita di tutti i giorni, non a caso l’improvvisazione teatrale viene sempre più utilizzata nei corsi di formazione aziendale.

Quali sono gli altri progetti della compagnia per questa stagione?

Quest’anno saremo al Teatro Abarico a San Lorenzo con un appuntamento fisso con l’improvvisazione teatrale (cantata e non) una domenica sera ogni due. E poi stiamo lavorando per tornare ad Agosto 2016 al Fringe Festival di Edimburgo, dove siamo stati nel 2013 e nel 2014 con il nostro spettacolo internazionale, in cui improvvisiamo ad ogni replica un vero e proprio film muto, con tanto di proiezione dei sottotitoli che si usavano all’epoca.

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