Dal dal 14 aprile al 3 maggio la coppia Alessandro Tirocchi e Maurizio Paniconi portano in scena, al Teatro Sette, I DENTICI uno spettacolo scritto da Adriano Bennicelli per la regia di Morgana Giovannetti.
La coppia Tirocchi-Paniconi è collaudatissima e già conosciuta per Colorado e per il programma radiofonico che i due conducono da anni, ogni mattina, con il Morning Show su Radio Globo e se in radio funziona, in teatro ancora meglio.
In scena due gemelli, uguali nelle loro differenze.
Dopo circa quindici minuti dall’inizio, scopriremo perché I Dentici.
Un testo comico, ma allo stesso tempo che accompagna lo spettatore, delicatamente, verso delle riflessioni di carattere sociale.
E forse il punto di forza è proprio questo: alle riflessioni ci si arriva ridendo!
Spesso parlando di diversità, si tende a giustificare due elementi diversi tra loro, con la diversità di contesto in cui questi elementi si sono sviluppati; ma se questo schema venisse ribaltato?
Due gemelli, che quindi hanno condiviso per nove mesi la stessa permanenza uterina; che sono cresciuti nella stessa famiglia, dagli stessi genitori e nella stessa casa; perfino nella stessa stanza, sviluppano preferenze di genere diverse.
Cosa accade?
Come la gestisci la diversità quando è così uguale a te?
Un testo che parla d’amore, di uguaglianza, protezione, perdono e affermazione di sè stessi; tutto con grande ironia, come spesso accade nella vita!
Sul piano registico e scenico ricorda molto la narrazione della sit-com americana, per l’utilizzo della suddivisione in quadri, pretesto per raccontare lo sviluppo dei personaggi includendo i flash-back. Interessante la scenografia multiuso con cambio scena a vista utilissimo sul piano tecnico e per nulla fastidioso su quello narrativo.
Ottimi i dialoghi, sia nella struttura che nell’impostazione dei tempi; con una giusta alternanza tra i momenti comici e quelli più emozionanti…senza risultare mai diabetici!
Ma forse la cosa più interessante è che ci si sente bene uscendo dal teatro perché si è riso, ma anche pensato.
Ci si porta a casa una riflessione importante ma per nulla appesantita.
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